00 02/02/2011 11:34
Questa mattina seguivo in tv delle interviste ad alcuni ragazzi, tra cui molti uomini, che si presentano ai casting con la speranza di essere scelti per essere inseriti nel mondo dello spettacolo.
Alcuni di loro alla domanda “perché partecipi a questi casting” hanno risposto che attraverso loro cercano una realizzazione nel mondo del lavoro e sperano di riuscire a fare qualcosa di buono nella vita.
Allora io mi domando: è possibile che i nostri costumi siano tanto degenerati e che la morale di questi ragazzi sia così inesistente da non prendere minimamente in considerazione il fatto che per “riuscire a fare qualcosa di buono nella vita” ci vogliono sacrifici, dedizione, passione, lavoro e studio? L’idea che circola fra le nuove generazioni purtroppo è quella che passa attraverso i mass media: per realizzarsi, ma soprattutto per guadagnare presto e bene, è importante la notorietà, farsi riconoscere e mettersi in mostra, non importa se poi sei un emerito ignorante o non riesci a mettere insieme due parole di italiano, l’importante è “farsi vedere”.
Quello che poi mi fa inorridire sono le affermazioni di alcuni genitori che danno consigli alle loro giovani e belle figlie per cercare di fare meglio delle altre mettendo in atto le loro armi di seduzione e guadagnarsi così un “posto al sole”. Questo è ancora più grave perché sottolinea anche un degrado morale che parte di chi, invece, dovrebbe educare i propri figli al lavoro; parte dall’idea che ormai la cultura non paga e che la società di oggi si basa sempre di più sull’apparire e non sull’essere.
Questo vale per le donne, ma anche per tanti uomini, che hanno un bel corpo, sono armoniosi e belli, ma tutto il resto della popolazione che non è alta 1,70 e non pesa 54 kg. cosa deve fare per affermarsi? Come si può reagire di fronte a un “le faremo sapere” quando vai a fare un colloquio di lavoro e ti vedi la porta sbattuta in faccia soltanto perché non hai i requisiti fisici richiesti?


Si sceglie sempre, anche quando non si sceglie...