Onna, paese che non c'è più
Solo una fila di bare su un prato. Il 70 per cento degli edifici è crollato. Nell'aria solo polvere e silenzi colmi di dolore, come dopo un bombardamento. Il presidente della Provincia lancia l'allarme: sciacalli in azione
Onna, piccola frazione di L'Aquila, non c'è più, è stata rasa al suolo. Niente più case, solo macerie e nel prato una lunga file di bare.Lacrime, silenzio e nell'aria tanta polvere e tanto dolore. Come dopo un bombardamento. È questo paesino il simbolo della tragedia che ha colpito l'Abruzzo.
Secondo i vigili del fuoco il 70% degli edifici sarebbe crollato o gravemente danneggiato. Al momento sono operativi circa mille uomini, tra L'Aquila e la provincia, quasi la metà dei quali è impegnata nel capoluogo. Le squadre dei vigili del fuoco sono suddivise in 120 sezioni operative, composte da circa 9 nove uomini. Ma Onna si piange e basta. C'è quell'odore tipico del terremoto, fatto di polvere e gas. Uno scenario apocalittico, un'unica distesa di macerie, tra le quali non si riescono quasi a distinguere i piccoli vicoli del villaggio. La stima dei morti qua, tra il fango, nessuno vuole dirla ma si pensa che dei quattrocento abitanti cinquanta siano morti.
che tragedie....
"sii sempre il meglio di cio' che sei"