Via ferrata punta Penia – Marmolada
Leggo sul forum i vari interventi….mi soffermo su fitman68 che parla della via normale a punta Penia.
L’articolo è pieno di entusiasmo, le foto trasmettono anche a me tale passione.
Dal progetto alla realizzazione il passo è breve, mi metto d’accordo con Marco (Sido Vaga58) e decidiamo la partenza per il week end. Si sale dalla via ferrata di Punta Penia e si scende per il ghiacciaio.
La mattina prendiamo la bidonvia di Pian dei Fiacconi che ci porta a 2600 metri circa.
Pieghiamo a sinistra dove discendiamo per un 150 metri e poi risaliamo per il ghiacciaio che ci porta alla forcella Marmolada. Non sembra di vedere dei crepacci, ma il ghiaccio è molto scivoloso per cui ci mettiamo i ramponi.
Dopo un paio d’ore dalla partenza arriviamo alla forcella Marmolada non senza prima avere cominciato ad usare i moschettoni sul tratto di attrezzato che precede la forcella.
Dalla forcella si comincia la ferrata vera e propria, troviamo una fila numerosissima di pioli, ferloni, gradini di ferro, aggeggi vari, insomma un po’ di tutto quello che serve ad aiutare la salita.
La presenza di tutti questi aiuti rende la ferrata sicuramente non difficile, per cui la classificazione di ferrata difficile che si trova in molti manuali (primo fra tutti lo Schnurer) è probabilmente dovuta alla quota e alle difficoltà che si possono trovare in caso di repentino cambiamento del tempo.
In una giornata come quella che abbiamo trovato, ritengo altre ferrate della zona sicuramente piu’ difficili di Punta Penia. (ad esempio quella corta del Col Rodella).
Dopo 2 ore e 20 minuti dalla forcella arriviamo alla cima, dove ci fermiamo nel rifugio posto a pochi metri dalla croce.
Il gestore è una simpatica guida alpina un po’ in sovrappeso.
Si comincia a scendere, dapprima per la schiena del mulo (nevaio), poi per delle roccette attrezzate ed infine per il ghiacciaio.
La pista sul ghiaccio è ben tracciata, a volte i crepacci vengono aggirati, a volte si passa sopra dei ponti di neve, una volta bisogna fare un piccolo salto per superarne uno stretto una quarantina di centimetri.
Arrivati alla stazione di arrivo della bidonvia (2 ore dalla croce) la delusione di vederla chiusa è forte.
Significa altri 600 metri slm da fare in discesa. Ci fermiamo al rifugio a farci una weissen bier prima dell’ultima fatica.
Arriviamo all’automobile che la luna è già nel cielo.
Considerazioni finali: la ferrata l’ho trovata piu’ facile di quello che temevo, il ghiacciaio l’ho trovato molto ben tracciato. La fatica è stata tanta, ma sicuramente ripagata dall’ambiente.
Le foto dell’avventura:
www.flickr.com/photos/danielemazzoni/sets/72157627643291934/