Il Forum delle Vie Ferrate

Via ferrata Punta Penia - Marmolada

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    tserim kang
    Post: 34
    Registrato il: 12/06/2010
    Utente Junior
    00 12/09/2011 12:31
    Via ferrata punta Penia – Marmolada

    Leggo sul forum i vari interventi….mi soffermo su fitman68 che parla della via normale a punta Penia.
    L’articolo è pieno di entusiasmo, le foto trasmettono anche a me tale passione.
    Dal progetto alla realizzazione il passo è breve, mi metto d’accordo con Marco (Sido Vaga58) e decidiamo la partenza per il week end. Si sale dalla via ferrata di Punta Penia e si scende per il ghiacciaio.
    La mattina prendiamo la bidonvia di Pian dei Fiacconi che ci porta a 2600 metri circa.
    Pieghiamo a sinistra dove discendiamo per un 150 metri e poi risaliamo per il ghiacciaio che ci porta alla forcella Marmolada. Non sembra di vedere dei crepacci, ma il ghiaccio è molto scivoloso per cui ci mettiamo i ramponi.
    Dopo un paio d’ore dalla partenza arriviamo alla forcella Marmolada non senza prima avere cominciato ad usare i moschettoni sul tratto di attrezzato che precede la forcella.
    Dalla forcella si comincia la ferrata vera e propria, troviamo una fila numerosissima di pioli, ferloni, gradini di ferro, aggeggi vari, insomma un po’ di tutto quello che serve ad aiutare la salita.
    La presenza di tutti questi aiuti rende la ferrata sicuramente non difficile, per cui la classificazione di ferrata difficile che si trova in molti manuali (primo fra tutti lo Schnurer) è probabilmente dovuta alla quota e alle difficoltà che si possono trovare in caso di repentino cambiamento del tempo.
    In una giornata come quella che abbiamo trovato, ritengo altre ferrate della zona sicuramente piu’ difficili di Punta Penia. (ad esempio quella corta del Col Rodella).
    Dopo 2 ore e 20 minuti dalla forcella arriviamo alla cima, dove ci fermiamo nel rifugio posto a pochi metri dalla croce.
    Il gestore è una simpatica guida alpina un po’ in sovrappeso.

    Si comincia a scendere, dapprima per la schiena del mulo (nevaio), poi per delle roccette attrezzate ed infine per il ghiacciaio.
    La pista sul ghiaccio è ben tracciata, a volte i crepacci vengono aggirati, a volte si passa sopra dei ponti di neve, una volta bisogna fare un piccolo salto per superarne uno stretto una quarantina di centimetri.
    Arrivati alla stazione di arrivo della bidonvia (2 ore dalla croce) la delusione di vederla chiusa è forte.
    Significa altri 600 metri slm da fare in discesa. Ci fermiamo al rifugio a farci una weissen bier prima dell’ultima fatica.
    Arriviamo all’automobile che la luna è già nel cielo.
    Considerazioni finali: la ferrata l’ho trovata piu’ facile di quello che temevo, il ghiacciaio l’ho trovato molto ben tracciato. La fatica è stata tanta, ma sicuramente ripagata dall’ambiente.
    Le foto dell’avventura:
    www.flickr.com/photos/danielemazzoni/sets/72157627643291934/

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    VinciFR
    Post: 150
    Registrato il: 08/03/2011
    Utente Junior
    00 12/09/2011 13:57
    Complimenti! [SM=g27988]
    ________________________________________________

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    Karl_V
    Post: 21
    Registrato il: 25/10/2007
    Utente Junior
    00 21/09/2011 16:21
    Re:
    tserim kang, 9/12/2011 12:31 PM:

    Via ferrata punta Penia – Marmolada

    Leggo sul forum i vari interventi….mi soffermo su fitman68 che parla della via normale a punta Penia.
    L’articolo è pieno di entusiasmo, le foto trasmettono anche a me tale passione.
    [...]
    Le foto dell’avventura:
    www.flickr.com/photos/danielemazzoni/sets/72157627643291934/





    Ho effettuato questo giro proprio quest'estate. Era il primo giorno di beltempo dopo un periodo di temporali e nevicate: il cielo era perfettamente terso e c'erano parecchie placche di roccia ricoperte di ghiaccio lungo la ferrata. La difficoltà era così aumentata, ma tanto ero con la guida!
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    tserim kang
    Post: 34
    Registrato il: 12/06/2010
    Utente Junior
    00 01/10/2011 22:41
    marmolada 2
    Dopo 2 settimane che ero stato in Marmolada, ci sono tornato il 25 settembre .
    Stavolta niente ferrata perchè il gestore del rifugio Pian dei Fiacconi ci ha detto che dopo la nevicata di martedi scorso 20 settembre, nessuno era piu' salito per la ferrata.
    Allora ghiacciaio sia per salire che per scendere.
    Il panorama era molto diverso, la neve ha reso il ghiacciaio molto bianco.
    Le roccette da salire per arrivare alla schiena dell'asino erano gelate e con della neve, abbiamo dovuto tenerci i ramponi per salire in sicurezza.
    Comunque sempre faticoso e sempre bello. Stavolta i crepacci si vedevano meno, per cui facevano meno impressione.
    Se volete vedere due foto:

    www.flickr.com/photos/danielemazzoni/sets/72157627785041876/

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    Sido Vaga58
    Post: 2
    Registrato il: 21/06/2011
    Utente Junior
    00 15/10/2011 11:38
    Re:
    Leggo solo oggi il commento di Tserim K. compagno di quella avventura.
    Confermo le impressioni di Daniele sulla difficoltà della ferrata.
    Verosimilmente in caso di ghiaccio sulle varie staffe, spuntoni e scalette, nonchè sul cavo di sicurezza che magari risulterebbe troppo grosso per lo spessore ghiacciato, cambierebbe la sensazione di difficoltà, perchè la perpendicolarità e la scivolosità della roccia interessata, sono notevoli.
    Probabilmente conviene segnalarla come difficile per evitare che gente poco esperta si avventuri in condizioni climatiche incerte e per la lunghezza del percorso che, in caso di bisogno, non prevede vie d'uscita dopo forcella della Marmolada sopra il rifugio Contrin.
    Nel complesso è stata una escursione bellissima, per le sensazioni e per la varietà di percorsi affrontati.
    La giornata splendida e la presenza di escursionisti disponibili e simpatici hanno fatto il resto.
    Unico neo, troppe persone che scendevano dalla ferrata, generando problemi di incrocio in punti delicati (erano soprattutto stranieri).
    Per quanto riguarda il ghiacciaio, sicuramente dispiace che si vada lentamente riducendo (ho ricordi di una precedente attraversata negli anni '90), è stata predisposta bene l'attrezzatura per la risalita delle famose "roccette", i crepacci d'estate, fanno sempre un certo effetto!
    E' comunque una escursione da inserire nel proprio "album" personale.
    Ciao

    tserim kang, 12/09/2011 12.31:

    Via ferrata punta Penia – Marmolada

    Leggo sul forum i vari interventi….mi soffermo su fitman68 che parla della via normale a punta Penia.
    L’articolo è pieno di entusiasmo, le foto trasmettono anche a me tale passione.
    Dal progetto alla realizzazione il passo è breve, mi metto d’accordo con Marco (Sido Vaga58) e decidiamo la partenza per il week end. Si sale dalla via ferrata di Punta Penia e si scende per il ghiacciaio.
    La mattina prendiamo la bidonvia di Pian dei Fiacconi che ci porta a 2600 metri circa.
    Pieghiamo a sinistra dove discendiamo per un 150 metri e poi risaliamo per il ghiacciaio che ci porta alla forcella Marmolada. Non sembra di vedere dei crepacci, ma il ghiaccio è molto scivoloso per cui ci mettiamo i ramponi.
    Dopo un paio d’ore dalla partenza arriviamo alla forcella Marmolada non senza prima avere cominciato ad usare i moschettoni sul tratto di attrezzato che precede la forcella.
    Dalla forcella si comincia la ferrata vera e propria, troviamo una fila numerosissima di pioli, ferloni, gradini di ferro, aggeggi vari, insomma un po’ di tutto quello che serve ad aiutare la salita.
    La presenza di tutti questi aiuti rende la ferrata sicuramente non difficile, per cui la classificazione di ferrata difficile che si trova in molti manuali (primo fra tutti lo Schnurer) è probabilmente dovuta alla quota e alle difficoltà che si possono trovare in caso di repentino cambiamento del tempo.
    In una giornata come quella che abbiamo trovato, ritengo altre ferrate della zona sicuramente piu’ difficili di Punta Penia. (ad esempio quella corta del Col Rodella).
    Dopo 2 ore e 20 minuti dalla forcella arriviamo alla cima, dove ci fermiamo nel rifugio posto a pochi metri dalla croce.
    Il gestore è una simpatica guida alpina un po’ in sovrappeso.

    Si comincia a scendere, dapprima per la schiena del mulo (nevaio), poi per delle roccette attrezzate ed infine per il ghiacciaio.
    La pista sul ghiaccio è ben tracciata, a volte i crepacci vengono aggirati, a volte si passa sopra dei ponti di neve, una volta bisogna fare un piccolo salto per superarne uno stretto una quarantina di centimetri.
    Arrivati alla stazione di arrivo della bidonvia (2 ore dalla croce) la delusione di vederla chiusa è forte.
    Significa altri 600 metri slm da fare in discesa. Ci fermiamo al rifugio a farci una weissen bier prima dell’ultima fatica.
    Arriviamo all’automobile che la luna è già nel cielo.
    Considerazioni finali: la ferrata l’ho trovata piu’ facile di quello che temevo, il ghiacciaio l’ho trovato molto ben tracciato. La fatica è stata tanta, ma sicuramente ripagata dall’ambiente.
    Le foto dell’avventura:
    www.flickr.com/photos/danielemazzoni/sets/72157627643291934/





    [Modificato da Sido Vaga58 15/10/2011 11:44]