Disse il Prof.

“Mi risentirei per i cambiamenti dei personaggi (e mi sono già risentito quando questo è successo nella trama) molto più che per i cambiamenti in peggio della trama e dello scenario.
[…]
Il Signore degli Anelli non può essere travisato in questo modo.”

Mi inchino.

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“Egli crea un mondo secondario, che il nostro spirito può ben penetrare. In esso ciò che egli racconta è “vero”, tutto si accorda con le leggi di quel mondo. Perciò ci crediamo, fintanto che per così dire ci troviamo dentro. Ma non appena subentra l’incredulità, l’incanto si spezza: l’incantesimo, o assai più l’arte, viene a mancare. E allora ci troviamo nel mondo primario e osserviamo il piccolo mondo secondario, così mal riuscito, dall’esterno”

Parole che si riferiscono alla figura dello scrittore/narratore, ma che sembrano perfettamente adattarsi ad un buon Master e alla sua abilità di creare/raccontare storie.
Quasi commuovente, per un “master tolkieniano” come me.

"Naturalmente Il Signore degli Anelli non mi appartiene. E' stato portato a termine e ora deve andare per la sua strada, nel mondo, benchè sia naturale che io provi molto interesse per le sue fortune, come un genitore si interessa ad un figlio. Mi conforta il sapere che ha dei buoni amici che lo difendono contro la cattiveria dei suoi nemici. (Ma gli sciocchi non sono tutti nel campo avverso)."

Il vino prezioso in questo mondo deve avere una bottiglia che lo contenga*, o comunque qualcosa che vale meno.

* Polvere e ragnatele ed etichette illeggibili non sono sempre il segno di un contenuto alterato, per chi sa tirar via vecchi turaccioli.