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San Vito Romano si estende sulle propaggini orientali dei Monti Prenestini, in posizione dominante sulla valle del Sacco. Nell'antichità l'area era abitata dalla popolazione italica degli Equi, il cui territorio arrivava lungo la valle dell'Aniene, fino all'altezza di Varia (odierna Vicovaro).
Non ci sono prove archeologiche che possano legare l'odierno abitato di San Vito alla antica città di Vitellia, menzionata da storici antichi come Livio, Plinio il Vecchio, Svetonio e Stefano di Bisanzio. Sappiamo sicuramente da Livio che venne presa da Coriolano nel 488 a.C.; oltrechè da Livio Vitellia viene nominata da Plinio, quando elenca i Vitellenses tra i popoli del Lazio scomparsi senza lasciare traccia.
Anche Svetonio parla della gens Vitellia, che legò la propria origine ad una colonia dello stesso nome, di cui i Vitelli avevano voluto assumersi, con le sole forze della propria gente, il compito della difesa contro gli Equi.

Sempre Livio ricorda Vitellia e i Vitellenses, come colonia romana espugnata dagli Equi e posta nel loro territorio in posizione dominante (Livio parla appunto di una fortezza espugnata dagli Equi con la connivenza di traditori).
Possiamo quindi pensare ad un oppidum arroccato su uno sperone roccioso. L'identificazione di questa antica città, che doveva trovarsi nell'area, non è ancora certa: alcuni studiosi hanno proposto l'abitato di Bellegra che possiede anche una circuito murario in opera poligonale, ma la questione, in attesa di prove più puntuali, è ancora del tutto aperta.
Nel VI sec. d.C. il territorio fu sotto la dominazione longobarda come ricordano alcuni toponimi chiamati " La Corte", da curtis, termine longobardo per indicare il sistema abitativo tipico di età longobarda, insieme abitazione, costruzione rurale e centro fortificato.

( passeggiando nel web)
Ade