GiRSA crew Forum GDR (giochi di ruolo) & Tolkien

Io mi chiamo Paul, ve li fate tra voi i vostri goal...(consultazioni)

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    Ossian77
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    00 06/11/2006 08:28
    Inizio a cura di Ash
    Ash
    Stavo pensando che potremmo imitare l'ottimo esempio di Geko nel pbf dello Zione
    e creare una cartella a parte per raccogliere gli elementi essenziali della trama e le nostre deduzioni in merito e soprattutto non smarrirle di nuovo nelle discussioni tecniche.
    che ne pensate?
    Sono impaziente di risolvere il mistero di Lond Arador..

    Ashtarazor
    ------
    Ho raccolto tutte le cose che mi sembravano più importanti.
    volevo evidenziare in grassetto diverse cose, ma lo farò più avanti. Comunque direi che potremmo iniziare a scremare e fare un po' di ipotesi. Di materiale ce n'è tanto e ci sono molti dettagli e corrispondenze di cui non mi ricordavo..

    Diamoci da fare.

    Ash
    ------

    Inizio

    "Quasi più nessuno ricordava che, così come era venuta, la nave nera se ne era andata, portando via con se i lunghi ed inspiegabili mesi di pioggia. La paura, ormai, aveva piantato il seme dell'ignoranza e della superstizione nei cuori degli umani..."


    Lond Arador descrizione:
    Sdraiata sulla costa a prendere il sole ed a godere della brezza, stava Lond Arador.
    Cinta da mura alte e bianche (soprattutto sul mare, ove si trovavano bastioni a strapiombo di quasi 40 metri), la città aveva molte porte, tutte aperte, e si estendeva ben oltre i confini delle proprie mura. Nel porto, una piccola flotta era ormaggiata, proprio sotto un possente mastio grigio, difeso dalle mura interne e da cinque torri.


    Arbalar:
    Lasciate che vi ricordi, come è usanza, le poche regole che dovete seguire. Come cittadini di Arnor avete accesso a tutta la città, salvo le zone militari e i moli reali. Il mio consiglio è tuttavia di restare sempre presso il castello, presso le mura e presso il centro. Alle dame è fatto divieto per il loro bene di lasciare il centro o il castello.
    Evitate, tutti, il porto sud, se potete.



    Cosa ci sarà mai al porto sud? E’ proibito girare nelle strade non illuminate dopo la mezzanotte e prima dell’alba…


    Il teatro inquietante (infestato?) e il ronzio della spada


    …non a tutti fece lo stesso effetto, ed ogni cuore decise per se stesso, ma l’effetto era per lo meno inquietante. Lossadan era al centro di un vasto assito, pavimento di legno nero di una sola grandiosa stanza. Tre pareti erano lavorate in modo da sembrare un castello di legno, pieno di balconi, finestre, bifore, alcove e colonnine, fatto con almeno tre varietà di legni intarsiati, pieni di volute e intricati disegni. La parete frontale, invece, mancava del tutto. Era un immenso vuoto, circondato da un drappo di velluto bordeaux, che si apriva sull’interno del teatro. Più in alto di un paio di metri rispetto alla platea, il palco dominava lo spazio come il cassero di un galeone. Sotto di esso, file e file di piccoli sgabelli e, intorno, quattro ordini di palchi, fino al soffitto, i primi tre divisi in palchetti minori, per consentire una qualche intimità, e l’ultimo un unico grande corridoio che si avvolgeva intorno al perimetro. Il soffitto era completamente assente, e lasciava intravedere il cielo di maggio. Un velario era pronto a scattare in avanti per coprire la platea, in caso di pioggia. Al centro, dritto davanti al palco e poco sopra il portone di ingresso, un palco maestoso doveva ospitare il conte, la contessa, la loro famiglia e gli invitati speciali.




    Lossadan: “Lo sentite? Il pubblico…è già qui…invisibile. Riuscite ad immaginare questo posto pieno, stracolmo, avvolto nel buio. E qui, solo dove sono io, una luce. Sentite l’attesa? Sentite la trepidazione? Sentite i cuori di centinaia di persone che pulsano al ritmo che io detto loro? Sentite come pendono dalle nostre labbra, come desiderano la nostra magia, la magia del teatro, della finzione, del sogno ad occhi aperti, della sospensione della realtà? Sono stordito da tanta energia, e ancora non c’è nessuno…vedrete tra qualche giorno, che magia sarà…”

    Mai lo avevano visto così misterioso, eppure le sue parole suonarono incredibilmente vere, suadenti e belle, tanto che nessuno si azzardò a fiatare, temendo improvvisamente di avere una voce gracchiante, roca o stridula. Mentre guardavano il loro amico che continuava a misura il palco a grandi passi, un ronzio destò Athorman ed Eorein dall’incantamento. Meno di una mosca intrappolata in un baule, ma la spada di Eorein aveva emesso una nota, per poi zittirsi di colpo. Un fruscio, rapido e morbido, e da dietro tenda che copriva una delle alcove del castello di legno, sbucò Meriel. Non badò quasi a loro, e si mise di fianco ad Athorman per fissare Lossadan. ...
    Tutto, in quel momento, si era fatto via via silenzioso, morbido, sussurrato. I passi sulle assi, le voci, il frusciare delle vesti. Qualcosa spingeva i presenti a star zitti o, al massimo, a bisbigliare.

    Lossadan: "Venite, amici..."
    Li precedette dietro le quinte ma, poco prima che Athorman lasciasse il palco, sia lui sia Eorein furono certi di aver udito una nota ronzante, meno di una mosca in fondo ad un baule, provenire dalla spada di Eorein...

    Attraversando il labirinto di tende ed impalcature nell’oscurità delle quinte, il gruppo si arrampicò su per una stretta ma robusta scala di legno, senza alcun parapetto, che correva lungo il muro nord del teatro. Tra le cotte di maglia tintinnati e le parole di Lossadan si poteva udire ben poco di altro, ma Athorman, ultimo a mettere piede sulla scala, fu certo di percepire un fruscio dietro di se, come un ombra in movimento. Un drappo ondeggiò per un attimo alzato da una brezza invisibile e la luce parve attenuarsi. Una sensazione, meno ancora che una percezione vera e propria, un brivido sulla nuca, e poi più nulla.

    Una delle poltrone, al centro del lato lungo opposto alla porta, era particolarmente adorna di decorazioni e smalti dorati, e Lossadan vi si andò a sedere dopo averla coperta con un lenzuolo bianco. Tutto intorno, scaffali e librerie, vuote, per lo più. Un piccolo camino in un angolo, un divano, un tavolo con delle bottiglie di liquori sopra ed uno stipetto con coppe di peltro e bicchieri di vetro colorato. Dietro alla poltrona più grande, sul muro, un quadro ad olio. In ombra e coperto da drappi polverosi, quel poco che veniva bagnato dal sole di maggio, rivelava una figura imponente, scagliata con foga come una pietra da un trabucco verso una sagoma umana, nera e torreggiante. Chiazze di colore ai bordi sembravano indicare buchi nel terreno, come polle di liquami fumanti e sulfurei.



    DOMANDA: cosa raffigura il dipinto??

    [Modificato da Ossian77 06/11/2006 8.35]

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    Ossian77
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    00 06/11/2006 08:43
    Indizi (sempre a cura di Ash)
    Dal resoconto di Lossadan:

    Questo è il teatro dei Monaci Bianchi (*), fondato ai tempi di re Celebrindor, discendente di Celepharn per festeggiarne l’incoronazione nel 1191 della Terza Era del Sole. Ha circa duecento anni, dunque, ed è un luogo rispettato e pieno di tradizione. Vicino ai rifugi elfici ed al mare, lontano da guerre, spade ed invasioni, la cultura ha prosperato qui come in pochi altri luoghi.

    (*)
    Whitefriars, esiste davvero. N.D.Manuel

    Racconto dello stalliere

    ...gli affari vanno un pò a rilento da quando il conte è tanto impegnato sulle colline. Difficle capire quale sia il problema. Qua in città siamo ricchi e benestanti, e se c'è qualche guaio tra i boschi, ci tocca solo marginalmente. Sta di fatto che i rifornimenti vanno e vengono senza accidenti di sorta, e questo ci tiene buoni buoni nei nostri focolari…
    Frogmore era il precedente proprietario di questa rimessa. Un uomo, a quel che si dice in giro, molto competente. Bravo con cavalli tanto quanto con il ferro. Anche troppo, forse. Io non ne so molto di più. Sono giunto in città che la rimessa era già chiusa da molte settimane, e l'ho soltanto rilevata. A me non è servito molto tempo per fare un pò di clienti fissi. Sono bravo, e la mancanza di uno come Frogmore si è fatta sentire parecchio prima del mio arrivo.Solo che Frogmore non è semplicemente passato a miglior vita. Che gli Dei perdonino la sua anima corrotta, pare fosse in lega con i dunlandiani sulle colline. Si dice che ne avesse fatti entrare molti in città, nottetempo, per parlare delle loro divinità malvagie e sanguinarie. Pare anche che fornisse informazioni sulla vita di corte e sui cavalieri del Conte, a stranieri danarosi. Non so dirvi se sia vero, ma pare che lo abbiano arestato mentre si acoppiava con delle bestie, cantando strani inni, proprio in questa rimessa, da qualche parte sul retro. Lo hanno impiccato il giorno stesso, e il suo corpo è rimasto a spenzolare dalle mura per tre giorni. Solo lìintervento di Lady Ivoen ha convinto il Conte a rimuoverlo...




    Meriel analizza la spada di Eorein


    "Cavaliere...ogni istante che passa diffido di questo acciaio. Vi e' malia e sotterfugio, in esso, e scorgo nella sua fattura le astuzie del popolo dei Naugrim. Questa lama e' antica almeno quanto la fondazione di Gondor ed Arnor, forse molto di piu', ed ha cambiato molti padroni, da allora, senza amarne nessuno. E'potente, ma incostante, ed e' causa piu' di problemi che di soluzioni. Una spada e' il simbolo del potere di dividere il bene dal male con un colpo netto. Questa qui, invece, fa l'esatto contrario. Porta il bene ed il male a mischiarsi. Non ti tradurro' l'iscrizione, non letteralmente, perche' sei un guerriero e devi decidere col tuo cuore, non in base alla mia erudizione. Tuttavia essa non e' di buon auspicio. Fu forgiata dai nani per tenere lontano un male specifico: la negazione della vita, cio' che non dovrebbe esistere. Le anime che non sono in pace con se stesse, i fantasmi, tutte le essenze e gli spiriti dominati dal dolore, dai rimorsi, da crudeli padroni, o dalla magia. Di esse puoi forse farti buon gioco in combattimento grazie al suo potere. Tuttavia prima della nascita di questa lama deve esservi stato un grave torto, ed i suoi artefici si sono presi la loro rivincita sul colui il quale l'aveva commissionata. Anche se ora egli e' polvere, la malia resta. Normalmente, certi spiriti non si accorgono nemmeno di esistere, ne' del mondo intorno a se. Lo percepiscono come sfocato e distante. Solo, vedono le forze della natura. Il fuoco, il vento, il mare, le montagne ciclopiche. Gli umani sono per loro come pallide eco. Eppure questa spada la vedono, eccome! La percepiscono come una luce che li ferisce. Una sorgente di vita che disturba la loro quiete. In quel mondo di ombre e fuochi fatui, essa e' un segnale di disturbo, che ricorda costantemente la misera condizione in cui si trovano, le loro colpe e le loro debolezze. L'unico desiderio che provano, e' di estinguerla, di zittirla, di nasconderla. Essi, dopo lunghi eoni di apatia, provano per la prima volta odio e furore, verso la spada e verso chi la impugna. E verra', io credo, il giorno in cui questa spada attirera' delle attenzioni troppo pericolose per il suo padrone, perpetuando cosi' il suo destino di beffarsi di chi crede di usarla, ma ne e' invece sfruttato a sua volta".


    Poi Meriel fece cadere la spada, riprendendola tra il pollice e l'indice per il piatto della lama e porgendo l'elsa ad Eorein. Gli si avvicino e gli pose una mano sulla spalla, fissandolo a lungo. Non come una dama guarderebbe un cavaliere, ma come un Generale fisserebbe un giovane e promettente capitano, valutando se affidargli o meno una responsabilita'.

    La sua presenza, la sua vicinanza, i suoi occhi e quello strano senso di stordimento che lo prendeva quando la dama gli era vicino, lo fecero vacillare. Gli occhi di Meriel lo inchiodarono, e di nuovo gli sembro' di sentire quel profumo...che per la prima volta dopo averla incontrata aveva sentito giungendo a Lond Arador...il profumo dell'acqua, del mare, del sale....

    Meriel"Non la abbandonare mai. Tienitela vicina. Come ti terresti vicino il piu' mortale dei nemici. Non cessare mai la vigilanza,poiche' e' il prezzo che hai scelto di pagare per essere libero e forte. Sei saggio, e generoso, come solo le genti semplici come la tua sanno ancora essere. Hai il cuore di un bambino, e non lo sai. Esso ti ha fatto chiedere aiuto a chi e' piu' saggio di te, e per questo devi proteggerlo, come difenderesti il tuo solo erede maschio."



    Dama Thyrna


    Vi era un cavaliere, sir Maugram, campione della contessa e del conte. Benvoluto da tutti, aveva assunto il titolo quasi 20 anni fa. Non vi era torneo o giostra che non fosse in grado di vincere. Ne' alla spada era da meno. E'dunque una triste ricorrenza quella che sta per avicinarsi, poiche' Maugram cedde in disgrazia proprio il giorno della nascita della contessina Imoen. Era stata una giornata memorabile, piena di festeggiamenti e banchetti. Tutta Lond Arador traboccava di gioia. Era appena finita una assurda stagione delle pioggie che era durata mesi e mesi, quasi distruggendo la nostra economia. Tutti pensavano a presagi funesti, ad invasioni, a incantesimi. Il vento del nord non la smetteva di soffiare e ogni uomo che oggi abbia almeno 40 anni ricorda quei giorni con angoscia sempre viva. La pioggia ci abbandono' proprio con la nascita della contessina, e questo fu davero un ottimo segno! Il Conte, da poco entrato nei suoi anni della maturita', era un governante saggio, avveduto, severo ma giusto, coraggioso come un leone e sempre pronto a farsi in quattro per il suo popolo. Nonostante non abbia che poco sangue dunandan nelle vene, tutti noi lo abbiamo sempre accettato come nostro regnante per le sue qualita'. La contessa era, infine, il ritratto della dolcezza. L'erede fu accolta come una benedizione dei Valar e, essendo maggio, grande fu la festa dedicata a Kementari. Purtroppo, quella stessa notte, Maugram fu scoperto infiltrarsi nel Castello, mentre in citta' ancora si festeggiava. Arbalar, allora capitano delle guardie ed oggi Guardiano del Cancello dell'Alba, lo soprese mentre tentava di uccidere la piccola Imoen nella sua culla. Dal duello che segui', Arbalar usci' ferito gravemente, ma vincitore. Non pote' catturare Maugram e dunque non sapremo mai il motivo del suo insensato gesto. Sappiamo solo che i Valar non accorderebbero mai la vittoria ad un Cavaliere che non sia nel giusto! Furono condotte delle indagini, e qualcosa venne fuori dalle carte di Maugram, ma io ero molto giovane e non ricordo bene. Il conte fu sconvolto, poiche' erano amici di vecchia data con Maugram. Avevano fatto la guerra insieme, e piu' di tutti Maugram si era congratulato con lui per la nascita dell'erede. Dichiaro' un anno di lutto e da allora non ha piu' voluto eleggere alcun campione. Pare comu que che sir Arbalar, in occasione del decimo anno d'eta' della bimba che salvo' allora, ricevera' presto una investitura ufficiale. Non tutti sono d'accordo, ma sembra un preciso desiderio della Contessa, e dopo 10 anni e' forse il caso di accontentarla. Certo Arbalar ' un gran capitano, ed un vero Numenorean, come se ne vedono sempre di meno. Nemmeno lui teme confronti in lizza o con la spada!



    Malhodd :"Sebbene io sia un maggiordomo di Palazzo i fatti d'arme non sono il mio pane. Sembrano piuttosto la vostra specialita', sir Eorein. Forse in altra sede potremmo chiacchierare con piu' calma, e magari voi stesso potreste aiutare un umile maggiordomo come me a capire cosa affligge ilconnte e perche' da tanti anni ormai questa lotta sembra sfuggirgli dalle mani"

    Hundit:"Che mi sfiori una folgore, se il Conte non sara' presente. E'un brav'uomo. Certo, non e' un dunadan, ma regna con saggezza e giustizia. O almeno, ci provava finche' non si e' trovato questa gatta da pelare. E'un dono del cielo che la Contessa, e lei si che e' una vera Numenoreana, si sia dimostrata all'altezza di sostituirlo"

    Shod: "Ormai sappiamo tutti che il Conte passa piu' tempo tra le colline che in citta'. Ah, tornassero i bei tempi!"

    Solo i Valar sanno quante rogne ha tenuto lontano da qua con la sua spada e con la sua scorta di cavalieri; cose di cui forse nemmeno verremo mai a conoscenza.

    Oste
    . L'oste prolungo' il silenzio, gli occhi che pregavano perche' qualcuno dalla cucina lo chiamasse. Al quel punto, Athorman ed Eorein si resero conto dell'evidente pallore dell'uomo, e pensarono di averlo messo in imbarazzo. Quando il dunadan era ormai prossimo a susarsi, l'oste parlo'.

    Oar "Oar, chiamatemi pure Oar, messere. Al vostro servizio. Signore, siete cortese a chiedere ad un marinaio di annoiarvi con le sue storie. E come lo farebbe volentieri! Ne avrei di episodi...Un dunadan...solo voialtri avete il mare cosi' tanto dentro l'anima da riconoscere chi lo a frequentato per tanti anni ad un'occhiata. Solo un'occhiata...pero'...vede...beh, complimenti per l'intuito ma...io sono esattamente dieci anni che non tocco mare. Lo guardo volentieri, ma non navigo piu'. Me lo godo dalla scogliera. I gabbiani, l'aria pungente...la salsedine. Si vede che a voi il mare piace. Come piacerebbe ad un'elfo. So di che parlo. Quando ero ragazzo ne ho visti alcuni, giu' a Lond Ernil.
    Io, ho avuto un incidente, a suo tempo, ed ho pensato che fosse meglio prender terra e godermi la mia famiglia. Ho moglie e due figlie, ora sono due fiori meravigliosi. Sono sposate a due onest'uomini, sapete?
    Di burrasche ne ho viste tante. Ed anche altre cose, belle e brutte. Corsari, pirati. Giu' ad Umbar. Quanti duelli sulla tolda. Ho ancora la mia sciabola, da qualche parte in soffitta. Ma ora non e' piu' tempo per fare queste cose. E' tempo di pensare alla famiglia, nevvero?"


    Oar era gia' mezzo voltato per andarsene. Dalkest di fianco a lui, sorrideva dissimulando uno sguardo acuto e pronto a registrare ogni faccia ed ogni cambiamento. Athorman stava forse per richiamarlo, la sua curiosita' non solo insoddisfatta, ma nutrita dalla reazione dell'oste. Il dunadan si diverti' alla mossa di Dalkest e quando stava per aprire bocca, senti' la stretta di Eorein sul polso. Na stretta che voleva dire “silenzio!”. Eorein era seduto di fianco a lui. Pallido. Non lo guardava nemmeno. Stringeva invece il pomo di Gurcrist.

    Eorein: “Ha vibrato. Ne sono certo. Per un attimo Gurcrist ha vibrato.......”

    Oar “Comunque sono cose che capitano, inutile lamentarsene no?”, disse l’oste, di nuovo sereno. Frettolosamente chiese se qualcuno desiderasse bere o magiare altro e, rapidamente, tornò a servire gli altri tavoli.
    “Se avete bisogno di me chiamate pure!”, disse Oar da sopra la propria spalla, allontanandosi.

    Athorman, Dalkest ed Eorein avevano tutti la dannata sensazione che ci fosse qualcosa di marcio, anzi, putrefatto, in questa storia. Come l’odore di un topo morto che appesta la casa. Solo, non riuscivano a trovare dove il roditore fosse andato a morire….

    Malhodd


    Malhodd si fermo' un attimo. Scruto' con attenzione il the nella propria tazza, poi riprese.

    "Vedete, ormai e' sempre piu' dura soffocare questa specie di movimento che si e' diffuso sulle colline. Sono solo voci, il piu' delle volte, ma il Conte da loro un tremendo peso. Dice che presto le colline potrebbero brulicare di servi delle tenebre e...si....e' strano dire questo a due passi dai Porti Grigi, protetti dal mare e dai nani dei Monti Azzurri eppure egli ne e' convinto. E' il nostro signore e per 20 anni ci ha ben governati. Non sta a noi discutere di faccende di armi, pero'....
    ...Mah...comunque se non ci fosse stata la Contessa questo luogo non sarebbe ne' bello ne' ricco la meta' di quello che e'. Dicevo che il Conte e' impegnato nell'inseguire questi...fuochi. Chiamiamoli cosi'. Sono i falo' messi su nel cuore della notte dai dunlandiani per adorare le loro oscure divinita'. Roba da farvi ghiacciare il sangue. I loro sono dei dei morti, dei del buio, della corruzione ed altre cose orribili. Il Conte negli ultimi anni ha perso sempre piu' tempo dietro a quelle voci. Sono diventate la sua ossessione. Arruola mercenari e li tiene nelle campagne per settimane o mesi. Lui stesso a volte sta via per innumerevoli giorni e quando torna e' stremato. E' un uomo eccezionale, capiamoci. Non e' un dunadan (e si vede...) ma gode della fiducia del re a Fornost. Solo che ormai sembra non vedere altro che questi eretici. Ogni tanto sappaimo di alcuni di loro che vengono catturati, ma sono quattro straccioni che si dedicavano a orgie o a pratiche al limite della decenza. Ecco, non so se fossero dei veri adoratori dell'oscurita'. Solo che ora le voci girano e c'e' gente che dice di aver visto strane statue, segni, simboli spiritici dipinti sulle porte dei fienili. CI manca molto poco a che la gente cominci ad accusarsi l'un l'altra, ammesso che gia' non sia successo. Certo, Lond Arador e' ricca, molto ricca, e la gente se la passa bene. I tempi del sospetto e del complotto e delle invidie sono ancora lonta ni, ma non possono tardare molto. Gia' si sente parlare di voci, canti, litanie, non solo nel bosco ma anche in citta', in alcuni edifici abbandonati. Oramai una figura incappucciata dopo il tramonto per le vie del porto non e' piu' consiederato un tiratardi o un brigante o un ladro, ma qualcosa di peggio"



    continuo'.

    "Quel che e' successo 10 anni fa' e' un avvenimento increscioso, a dir poco. Uno dei migliori amici del Conte, e per di piu' il Campione ufficiale di corte, tento' di uccidere la neonata contessina. Arabalar, attuale Guardiano del Cancello Est, lo fermo'. Nello scontro il Campione, sir Maugram, perse la vita. Sir Arbalar non si risveglio' che molti giorni dopo in un letto, per le gravi ferite. Dannata sia la memoria di quel traditore. Io suo gesto e le carte che furono rinvenute nel suo studio lo seppellirono sotto una montagna di gravissime imputazioni. Fu una fortuna per lui l'essere gia' morto. Eppure da allora il Conte non e' stato piu' lo stesso. Non ha piu' voluto un campione e la sua fiducia nella razza umana si e' indebolita di anno in anno. E' sempre stato severo ed arcigno, ma a tratti la sua cordialita' affiorava. Ora non piu'. E' divenuto cupo ed introiverso, e la colpa e' tutta di quel dannatao Maugram. Perdonate le aggiunte ed i commenti personali, ma quando quei fatti accaddero, io avevo da poco compiuto 40 anni, era nata la mia terza figlia e da poco avevo preso servizio presso la Corte Interna. Insomma, sono ancora emotivamente molto coinvolto. Tuttavia non v'e' uomo in tutta Lond Arador che non sputerebbe sulla tomba di quel Maugram, se questa esistesse. Ora tocca a voi, messere, soprirer le carte".
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    00 06/11/2006 08:48
    Ancora indizi (e grazie Ash...)
    Master


    Lond Arador...
    Fine del XIV secolo della Terza Era del Sole, secondo il Computo dei Re
    Alba di martedi', 15 maggio.
    Meno quattro giorni al decimo compleanno della Contessina Ymoen
    Meno quattro giorni al decennale dalla scomparsa di lord Maugram

    La citta' e' immersa in una luce incerta. Due mondi comunicano, tra le nebbie che si alzano dalle campagne e la bruma che viene dal mare.




    Arhiael
    Da quando sono nata non ricordo mai che mio padre abbia avuto particolari problemi a tenere sotto controllo la situazione, ma da qualche anno le cose erano diventate più difficili,molti gruppi di eretici hanno cominciato a riunirsi sempre più spesso nella foresta e sulle colline per mettere in atto i loro riti. Lo stesso conte, negli ultimi mesi, era sempre più preoccupato, riuscivamo ancora a tenerli a bada, ma la situazione stava velocemente sfuggendo al nostro controllo. Poi cinque giorni fa è successo l’imponderabile.”
    Ricordare quello che era accaduto le faceva maledettamente male, il solo pensiero le faceva crollare la terra da sotto i piedi.
    Si alzò di scatto sentendo la determinazione che la abbandonava, avvertì un lieve giramento di testa ma si impose di ignorarlo.
    “Era da poco calata la sera, quando una decina di cavalieri sono venuti da noi, erano riusciti a scovare un grosso covo di eretici e la presenza di mio padre era assolutamente necessaria. Partì con tre uomini di scorta e decise di lasciare me a difesa della casa. Attesi tutta la notte che tornasse. Purtroppo erano tutti caduti e lo seppi nel modo peggiore. All’alba fummo attaccati dagli eretici che trascinavano con loro, come trofei di battaglia, alcuni dei corpi degli uomini partiti la sera prima, compresa la testa di mio padre, che quei selvaggi hanno gettato contro il portone della nostra casa.”
    Quel suono sordo ancora le rimbombava nelle orecchie e la scuoteva fino in fondo all’anima. Continuò comunque nel suo racconto.
    “Tentai di difendere i miei fratelli e la mia matrigna con l’aiuto di pochi servitori, ma loro erano troppi, ci soverchiarono in poco tempo, io fui ferita e persi i sensi, al mio risveglio niente era rimasto in piedi, la casa era bruciata e a terra non c’era traccia di corpi, ne’ dei loro uomini, ne’ dei miei.”





    Sogno di Arhiael
    Su Arhiael, pochi minuti dopo, cadde il sonno dei grandi draghi del nord. Profondo, pesante, pieno di misteriose immagini in cui Irmo avrebbe potuto distinguere un senso.
    Sogno' ua buia foresta, una foresta viva, una foresta dove il buio della notte non era piu' la semplice assenza della luce solare, ma la nuova tana di ombre striscianti, di occhi e code e zampette furtive, nascoste sotto il cavo degli alberi, tra i cespugli, nella paglia dei fienili, tra le canne degli stagni.

    Strani fuochi si accendevano tra gli alberi alti e secchi. Pire misteriose che apparivano e sparivano sulle colline lontane, canti indistinti.

    Sogno' la casa un tempo sicura, il fuoco attorno al quale raccontare storie e leggende e ricordare i Combattenti Caduti. Sogno' quella casa che diventava, piano piano, fortezza, ultimo rifugio. Il portone che di volta in volta, chiudendosi con un tonfo dietro di loro al rientro dalle esplorazioni, toglieva dalle loro spalle un peso sempre crescente.

    Poi, nel sogno, gli uomini vestiti di pelli di capra, i canti, piano piano svanirono. Arhiael comincio' ad avere l'impressione di essere in un vecchio edificio, abbandonato da tempo immemorabile ma ancora splendido. Un edificio alto, sottile, costruito a picco sul mare. Non il Belegaer dell'Ovest, tuttavia.
    Soffiava in quel luogo alto, forse un faro, una brezza lieve e fresca, attraverso i varchi vuoti delle finestre e tra i vetri rotti. Nonostante l'abbandono e i danni, l'edificio e la stanza avevano una loro solenne dignita', e non sembavano affatto dimessi. Come se tra le crepe e le assi rotte persino un Re avrebbe potuto tener corte.

    *Che luogo e' questo?*

    *Questo luogo e' come e' il mio cuore...*

    *Chi sei?*
    ...
    *Chi sei?*
    ...
    *Sei di carne....o di spirito?*

    *Io sono...dolore...*

    *Che accadra' ora?*

    *Nulla. China il tuo dolce viso stanco, sta per scendere la notte, e sei giunta alla fine del viaggio...dormi ora, e sogna di coloro che vennero prima. Ci stanno chiamando dalla sponda ultima del mare...
    Perche' piangi? Cosa sono quelle lacrime sul tuo viso?
    Presto, vedrai, tutte le tue paure svaniranno...
    Sei al sicuro, tra le mie braccia.....
    Stai solo dormendo...solo dormendo....."*




    Ricordo di Arhiael
    Guardò il genitore e vide riaffiorare sul suo viso quell’espressione preoccupata che negli ultimi anni si era andata aggravando.
    “Padre?”
    “Dimmi tesoro.”
    “Voi avete detto a tutti che io sono il vostro secondo in comando.”
    “Si, si certo Arhiael…non dovevo dirlo?”
    “Assolutamente padre, sono felicissima che lo abbiate fatto, ma mi chiedo…ecco, si…se potete confidarmi il motivo per cui siete sempre più preoccupato, voi e il conte non sembrate quasi più gli stessi da un po’.”
    “Vi preoccupano i pagani? Non hanno la minima possibilità di sfuggirci, si… a volte riescono ad eludere le nostre pattuglie…ma li stermineremo tutti quegli animali.”
    Un sospiro…
    “Non è così facile bambina mia, non è così ovvio.”
    “Ma padre se almeno voi mi diceste cosa vi preoccupa, magari potrei aiutarvi.”
    Arhiael fissava il padre, ma questo evitava di incrociare lo sguardo della ragazza.
    “Ci sono cose che saprai al momento giusto.”
    Fece un gesto con la mano come per farle capire che la discussione era finita…

    Arhiael spinse la porta e vide una stanza ingomnra di mobili ed ombre. Sembrava notte, li' dentro, nonostante fuori il sole del meriggio splendesse alto.




    Meriel
    La citta' e' nervosa ed irrequieta, e le onde del mare portano strani messaggi. Tenete gli occhi bene aperti, nei prossimi giorni. Questo luogo e' talmente civilizzato che la voce degli spiriti e' soffocata e sepolta sotto quelle dei suoi abitanti e delle loro meschine preoccupazioni di mercanti. E'proprio in questi luoghi che l'ombra riesce a strisciare piu' furtivamente. Mentre avanza, spariscono le vostre sentinelle, chi vi dovrebbe avvertire del pericolo imminente viene silenziosamente avvolto dall'Ombra e dimenticato.
    Ma a volte anche le forze oscure commettono degli errori, o forse non sono errori, ma l'imperscrutabile fato di Mandos, o la decisione dei Valar, che non permettono loro di imperversare. Sia come sia, a volte dalla tenebrosa rete qualche piccolo pesce scappa, e riesce a raggiungere gli altri pesciolini per dire loro che qualcuno sta avvelenando le acque del fiume, e che presto tutto il lago sara' a rischio...”

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    Ancora...

    Eorein ed Athorman stavano seduti ad una estremita' di un tavolo nero su cui stava incisa la Corona Stellata di Arnor.
    Scaffali e librerie, vuote, per lo più. Un piccolo camino in un angolo, un divano, un tavolo con delle bottiglie di liquori sopra ed uno stipetto con coppe di peltro e bicchieri di vetro colorato. Dietro alla poltrona più grande, sul muro, un quadro ad olio. In ombra e coperto da drappi polverosi, quel poco che veniva bagnato dal sole di maggio, rivelava una figura imponente, scagliata con foga come una pietra da un trabucco verso una sagoma umana, nera e torreggiante. Chiazze di colore ai bordi sembravano indicare buchi nel terreno, come polle di liquami fumanti e sulfurei.



    [ATTENZIONE SECONDA VOLTA CHE VIENE DESCRITTO QUESTO DIPINTO]


    Master - La foresta


    La foresta e' viva, attiva, ma non della vita che amano gli eldar.

    Ne' di una vita antica quanto gli stessi Primogeniti, come quella della foresta di Fangorn.
    La foresta di Lond Arador, il suo infinito succedersi di valli ombrose, fitte di querce e castagni, ricorda molto piu' il vecchio Bosco Chet, la vecchia foresta che si estende presso le Torri Bianche.

    Il vento del nord, che soffia malevolo.
    Gli spiriti, inquieti nelle loro dimore di roccia, di legno, di foglia, di fonte, di terra...

    Ricorda le parole dei saggi...
    IL SECONDO AVVENTO

    Roteando nel giro che s’allarga
    Non può il falcone udire il falconiere;
    Crolla ogni cosa; il centro più non tiene;
    Pura Anarchia si riversa sul mondo;

    La sanguigna marea s'innalza e ovunque
    La cerimonia d’innocenza è spenta;
    Manca ai migliori ogni convincimento
    E ai malvagi più intensa è la passione.

    Di certo sopraggiunge una rivelazione;
    Senza dubbio il Secondo Avvento si avvicina.
    Secondo Avvento! A queste parole
    Dalla Canzone di Arda sorge immane un’immagine
    A turbarmi la vista: tra sabbie di un deserto
    Un corpo di lupo con la testa di un uomo,
    Vacui gli occhi e spietati come il sole,

    Le lente cosce avanza mentre intorno
    Volan l’ombre infuriate di uccelli del deserto.
    Di nuovo cala il buio, ma or mi è chiaro
    Che dieci secoli di sonno simile a pietra
    Sconvolse come un incubo l’ondeggiar di una culla.
    E quale rozza bestia, giunto infine il suo tempo,
    striscia verso Utumno per esser partorita?

    Poi quel vortice di foglie. Dalkest sta per non farci caso, per dimenticare quello strano brivido. Poi guarda Mandorallen. Il cavallo ha drizzato le orecchie. Poi la testa, fiera ed imponente. Un nitrito, di disapprovazione, parrebbe. Proprio come quella sera, incima all collina, durante il viaggio da Arceto a Lond Arador.

    Dalkest: "Dunque lo senti anche tu....la foresta....la foresta ci sta guardando!"




    RISSA con RONZIO..
    Ernil Gaer, a Sighrdh "Ecco che ricomincia..."
    Sigurdh:"Un'altra volta!Ma allora son davvero grulli. Il tuo capo e la nostra signora non sanno proprio come si scrive 'pace'..."
    Ernil Gaer:"E tu c'hai ragione..."
    Il colloquio, sempre piu' freddo, sempre piu' teso, ando' avanti qualche minuto. Lossadan s'improvvisava mediatore. I tre parlavano di cose passate, vecchie rappresentazioni, Lond Ernil, il Principe. Numenore...che c'entrava Numenore? Athorman si vide d'improvviso interessato.
    Dalkest e Barak stavano per iniziare ad annoiarsi. Dopotutto, se la lite finiva tra uomo, anzi, un attore e una donna, che rissa poteva mai uscirne fuori?

    *Al massimo inizieranno a tirarsi i capelli* penso' Dalkest
    *Male che vada si tireranno i capelli, questi due* penso' la guardia del corpo di Marlo.

    Ernil Gaer:"Ehi amico, ma cos'e' questo rumore? Hai per caso messo delle vespe nel fodero della spada?"

    Eorein:"Huh...che...cosa scusa? Parli con me? Ma ch..."

    Meriel: "BASTARDO INFEDELE!"...una voce tonante. Potentissima. Uno schiaffo (quasi invisibile)
    La mascella di Dalkest, giu'per un attimo, pendula per lo stupore. L'eothraim ha gli occhi sgranati.
    *Pfiuuuuu....che sventola! Con quelle braccine? Ma come avra' fatto?* penso' l'eothraim, con un mezzo sorriso.
    Marlo che fa due giri su se stesso.
    Marlo:"SGUALDRINA!"

    Tutti si precipitarono al centro della mischia. Tutti fingevano di voler separare i due contendenti. Tutti, in realta', speravano di avere la chance di mettere a segno almeno un pugno.
    Nel giro di dieci secondi il centro della platea era gremito da attori ed attrici che si scambiavano sacrosante mazzate, sberle e ceffoni...ce n'era davvero per tutti.

    ... Master

    Meriel: "Lurido, infame, canaglia, straccione, strapezzente e cafone! Come (SOCK) hai (BASH) osato (THUDD) mettere in scena (WHAMM) la caduta (SOCK) di NU (SLAP) MEN (SLAP SLAP) ORE (THUDD THUDD SLAPPP)!!! COn che coraggio hai infangato la memoria di gente migliore di te, e FACENDOTI PAGARE IL BIGLIETTO PER QUESTO? Sono i luridissimi vermi divoratori di carcasse come te che manderanno la Terra di Mezzo in rovina! Non te lo permettero', non rovinerai la MIA terra!"

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    Ossian77
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    ...e ancora...
    La contessina
    …E poi papa' e' al sicuro perche' ha una spada magica che lo rende invincibile. L'ho vista, e' piena di gemme colorate ed e' cosi' pesante che quattro uomini la potrebbero appena alzare, ma papa' la usa come se fosse una canna di palude!



    Capitano:“Scusatelo signori. Scusatelo tanto. Ha fatto il turno di notte e deve essere un po' stanco! Comunque buon cammino a voi!”

    Il cavaliere con la lancia, ormai fuori le mura, nota la scena. Porta la mano alla celata dell'elmo e la muove di un pollice in alto, in segno di saluto ad Athorman. Volta il suo destriero e, poco dopo, e' gia' lontano. Davanti ai due cavalieri, la strada ampia e battuta che porta alle miniere dei nani si snoda tra le colline.

    Stacco del Master

    “Shuffthu ulayhki vinntu...” .

    Sibila una voce. Soddisfazione nel suo tono. Chi ha parlato avanza di un passo. Arhiael e' ormai un puntino verde e grigio. Uno stivale nero si appoggia su un vecchio giocattolo. Un cavaliere in armatura fatto di pezza e legno. Lacero, logoro, vecchio e rattoppato ma ancora fiero, con in mano una spada di latta dall'elsa gialla. Una grande mano dalla pelle color mattone, fitta di vene sporgenti, si abbassa a raccoglierlo. Rigira il pupazzo con destrezza, due o tre volte; poi le dita si rinsaldano intorno alla corazza di piastre di pezza.

    “Hunngiadd, shuffthu ulayki!” .

    La mano stringe di colpo la presa, spezzando in due il povero cavaliere...




    Arhiael
    Sentì i muscoli delle spalle irrigidirsi, e uno strano formicolio che le saliva fino alla nuca. Fece finta di cercare qualcosa nello zaino che aveva appoggiato al lato della sedia, guardò il giovane che le aveva indicato il dunadan, ma non riuscì a riconoscerlo.

    "Non mi pare di conoscerlo Athorman, ma forse ora non lo ricordo...forse l'ho incontrato da qualche parte...magari è uno degli uomini che portava scorte di legna o viveri a casa mia...forse l'ho incrociato mentre scappavo."

    Cominciò a respirare pesantemente, le tempie le pulsavano e quello strano senso di soffocamento la faceva impazzire.
    Cominciava a perdere il controllo, la sua mente immaginava scenari di congiure, omicidi, occhi nascosti nell'ombra che la guardavano costantemente. Ebbe l'istinto di alzarsi e scappare, doveva uscire da li, le mancava l'aria, lanciò uno sguardo ai suoi compagni, una richiesta disperata di aiuto.





    Arhiael nota delle traccie verso la villa
    "Due cavalli, vanno verso casa mia, ma sono impronte abbastanza vecchie, presumibilmente risalgono a prima dell'imboscata. Poi un uomo che lascia la proprietà, qualche giorno dopo ed in fine un cavallo poche ore fa che si dirige nuovamente alla villa."
    Pensò per un attimo, poi si fece aiutare dall'eothraim a risalire su Mandorallen.
    "Qualcuno ci precede verso casa, prudenza."




    Percezioni di Athorman
    La volonta' di Athorman ebbe un sussulto. Qualcosa la stava guidando verso uno, solo UNO dei futuri possibili. La disperazione e la dimenticanza, l'oblio e la paura aleggiavano, si, su Lond Arador, ma non erano ancora abbastanza forti da corromperla, da consumarla. Athorman vide con la mente il seniero davanti a lui, alla fine del quale doveva esserci la casa di Arhiael. Sperava di capire cosa fosse accaduto o se vi fosse un'imboscata alla fine della via. E invece, dopo l'ultimo albero, vide Fornost, e Cameth Brin, ed Annuminas, e Amon Sul, e Tharbad, e le Torri Bianche. Millenni dopo essere state dimenticate, in rovina, coperte di rovi...Niente da fare. La sua volonta' vedeva solo disperazione e sconfitta. Qualcosa ne velava il potere.

    *A Galad ren i veniar
    hi' aladhremmin ennorath
    A Elbereth Gilthoniel
    ithil nâ thûl, ithil lîn hen*

    *O Light to us that wander here
    Amid the world of woven trees
    O Elbereth Gilthoniel
    Clear are thy eyes and bright thy breath*


    Ripete' mentalmente dentro di se.
    *Alle mie spalle splende il Belegaer. Dietro di esso la luce splendente di Taniquetil. Aiya eleinion ancalima! Non sopportero' un solo altro istante questo velo tenebroso!!!*

    Il sentiero si schiari'. Agli occhi della mente del dunadan ricomparvero gli alberi, le foglie, le rocce, il muschio. Vivi, coscienti. La foresta respirava intorno a lui. Curva dopo curva il sentiero si snodo'. Il raggio di luce che aveva chiamato dall'Ovest aveva messo in fuga la volonta' che confondeva i suoi sensi. Finche' all'ultima svolta vide la casa. Distrutta, forse ancora fumante. Avverti' il dolore e la disperazione che ne avevano preso possesso, ma non se ne fece dominare. Non era illusione, quella. Il male era davvero entrato nelle Terre di Arhiael. Sul quel terreno scuro, gente era morta in preda al terrore. Non sapeva dove, ma il male era ancora la'. Poteva essere un retaggio della notte dell'attacco. POteva essere in attesa di giungere. Oppure....

    Athorman: "...oppure e' li' che ci aspetta..." disse aprendo gli occhi di colpo. Dalkest ed Arhiael si girarono di colpo verso di lui.

    Dalkest: "Prego?"
    Arhiael: "Chi...chi ci aspetta?". Le tremava la voce.
    Athorman: "Il male. Il male e'entrato in queste terre, molto tempo fa.





    La casa

    "La casa...." disse Arhiael
    "Si?"
    "E'...vecchia. La collina, gli alberi, il prato...."
    "Spiegati meglio, amica mia"
    . La mano di Athorman era ormai gia'sul manico dell'arma.
    "E'come se fossero passati anni e non giorni, dall'attacco..."

    L'aria era velata, come se una nuvola giallognola e spessa si fosse interposta tra la terra e il sole. Tutto era sfocato, indistinto, come se due mondi fossero sul punto di toccarsi e fondersi, ma senza che uno dei due riuscisse ad avere il sopravvento sull'altro. Poi qualcosa si mosse. Qualcosa tra i cadaveri. I tre amici impallidirono come cenci. Tutti e tre persero un battito.

    *No, no....per il Signore del Respiro di Arda, questo no. Impossibile, fa che non sia....fa che i i cadaveri non si muovano. In nome della grazia dei Valar, i morti sono morti...questo non puo' stare accadendo davvero...* penso' Athorman. La bocca completamente secca.

    "Qual'è il ventre che vi ha partorito, bestie immonde ?! Oh Estë Vala della pace, e tu Manwë Signore della saggiezza, infondete al vostro sacerdote la forza per ricacciare siffatte fiere dietro i Cancelli dell'Ombra"

    Athorman. Aveva parlato e le sue parole avevano per un attimo diradato le tenebre nei loro cuori e in quelli dei loro destrieri, scoraggiando il nemico dall'assalto.

    Una delle bestie, con la testa penzoloni, il collo spezzato, la lingua pendula e bavosa, avanzava verso di loro zoppicando. Un altro cane, nel cortile aperto, stava iniziando a rimettersi in piedi. Mandorallen ed Anorel, alla vista di quell'orrore, di quella impossibile scena, di quella violazione di qualunque legge della natura, iniziarono a nitrire, come impazziti.
    Dalkest cerco' con tutte le poche forze rimaste di tenere la bestia, e infine riusci' a farle tenere la posizione. Davanti a lui, due cani si erano rimessi in piedi e, con una luce terribilmente umana negli occhi, fissarono l'eothraim…


    Quando il passante fu disinserito, le venne finalmente in mente cosa aveva visto, passandoci davanti al galoppo come una furia.

    *I cani!*

    Cinque normalissimi randagi, dilaniati e mutilati dai colpi, giacevano in cortile coi corpi spezzati. Quattro cani assolutamente ordinari..





    Master (voci di coloro che non sono piu'...)
    Assalitori ed assaliti, eretici e fedeli, tutti sono morti nella battaglia. Tutti erano persone, tutti erano vivi.
    Ora le loro voci si mischiano, e, da morti, piu' nessuno riesce a distinguere i buoni dai cattivi...

    *Non siete soli....
    Non siete i benvenuti...
    Restate con noi....
    Siamo morti soffrendo...
    Una bestia li divorera'...
    Siamo morti odiando...
    Vi e' un lupo con pelle d'agnello tra di loro...
    Siamo morti e siamo stati dimenticati...
    Ho freddo....
    Ho fame....
    Dov'eri quando avevamo isogno di te?
    Ho paura....
    Perche' sei sopravvissuta? Ti ODIO!
    Sono solo...dove sono tutti? Perche' questa stanza e' cosi' buia?
    Cos'e' questa luce? Mi ferisce, la ODIO!
    Dove sono, io?
    Ridatemi i miei occhi...i miei occhi...
    Voglio che tu muoia! Ti odio! Perche' sei viva?
    Fa male! Ahhh....fa malissimo....
    Egli e' un demonio! E' come noi....
    La gamba, non la sento piu'...dov’e’ mia moglie?
    Papa'! Papa'! Papa'! Papa'! Noooooo....*


    Athorman continuava a chiedersi se fosse l'unico a sentire quelle voci, quelle voci terribili nella testa. Probabilmente era solo suggestione, ma era maledettamente forte e credibile.

    Athorman: “Dalkest, Arhiael, che ne direste di prendere le briglie e di...”

    *No! Non farlo! Non Fuggite! Essi stanno solo aspettando di percepire la vostra paura. Essi attendono solo che fuggiate per esservi addosso. Guaritore, uomo di Erenna, per la terra della stella e i nome della grazia che ti fu concessa, proteggili e portali sotto i raggi benefici del sole, ma lentamente. Coloro che non sono piu' hanno potere solo sugli stolti e gli ignoranti. Chiama a te l'eredita' di Luthien e veglia su di loro*

    Athorman: “Ma che...chi e' stato a....” bisbiglio' il guaritore, guardandosi attorno. Un'altra voce. Una delle voci che volevano trattenerlo? Malefiche presenze e maliziosi spiriti che temevano la loro fuga ora che erano prossimi alla fine del viaggio? Oppure...oppure no.
    Athorman: “Che mi possano inghiottirmi i flutti di Osse, ora tocca a me. Non so a chi appartenga quella voce, ma con o senza malizia ha detto una cosa saggia. Lasceremo questa foresta, ma al nostro passo, e come dei vincitori. Non come dei ladri scoperti a rubare”.

    Il dunadan raccolse, per l'ultima volta, le sue energie residue. Aveva la forza per fare solo quell'ultimo tentativo, non di piu'. In testa al gruppo, affidandosi al dolce trotto di Anorel, chiuse gli occhi e canto':




    Master

    Il mondo è come la luce della luna riflessa sull'acqua. Non si può cancellare la luce della luna .
    Finchè la luna esiste sul cielo, anche la sua luce continua a riflettersi sull'acqua. Fra l'altro, ciò di cui stiamo parlando è già successo. Noi vedremo soltanto...la luce di un sole morto...riflessa dalla lontana luna sulla terra.

    La prova è che senza saperlo... ci troviamo tutti qui. Anche se solo per poco... Vi muovete al di fuori degli ingranaggi del mondo. Può darsi che, anzichè essere un semplice riflesso sull'acqua... sarete il pesce che ne farà muovere la superficie...





    Meriel: "Athorman di Fornost. Sei un Numenoreano di sangue puro. Dalkest e Arhiael, invece, sono uomini comuni. Su di te l'ombra avra' sempre meno potere, e per te essi saranno sempre come dei bambini vulnerabili. Non lasciare mai che questo gioco diventi tanto pericoloso da strapparteli, perche' le conseguenze sarebbero terribili ed i nostri nemici si moltiplicherebbero all'infinito. Contiamo tutti su di te e sulle tue abilita' di guaritore. Va', e prenditi cura di Dalkest".




    Sogno di Arhiael
    Non è con le armi e le armature che questo male può essere combattuto.
    Voce: "I VALARI SONO STATI TRADITI! PENTITEVI, STOLTI CITTADINI DI LARADAR! PENTITEVI E TORNATE NEI CAMPI, A COLTIARE LA TERRA!!! LA CITTA' E' ORMAI CORROTTA! UN LUOGO DI PERDIZIONE!!! L'OPPRESSIONE DEI NUMENOREANI E' SOLO LA MASCHERA DEMOINIACA E TIRANNA DI UN POTERE BEN PEGGIORE!!! ASCOLTATE LE MIE PAROLE, LA FINE E' VICINA!"
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    00 06/11/2006 09:29
    ...e ancora...
    Una fiamma si levo' improvvisa da un lato della piazza, gettando scompiglio tra la gente. Tre uomini, vestiti con rozze tuniche ed armati di bastoni, avevano appena dato fuoco ad una figura di paglia, simulacro di una qualche specie di animale alato, ed avevano iniziato una specie di folle processione in mezzo alla folla. I tre sembravano essere preda di una specie di estasi, e si agitavano lanciando urla sguaiate e minacciando la folla con i bastoni. Scintille e pagliuzze infuocate volavano ovunque, la gente scappava terrorizzata.

    Tra di loro, a sorreggere il fantoccio in fiamme, un omone dalla corporatura gigantesca, pari quasi a quella di Barak. Vestiva una semplice tunica marrone e avanzava dietro i suoi tre compari tuonando maledizioni contro i dunedain.

    Meriel, guardando cio' che restava del cigno, poco piu'che qualchge asse fumante e annerita, bisbiglio' in adunaico, parlando piu' a se stessa che ad Athorman

    "Il tramonto...il tramonto e' iniziato..."




    Il drago con voce ruggente, pronunciò le sue ultime parole.

    “A nulla vi servirà combattere l’Ombra.
    Essa infatti.. oramai impregna la terra, che voi lo vogliate o no..
    E così sarà, per sempre, fino alla fine del mondo..”


    Lentamente, il pupazzo si rialzo', con la sua rigidita' meccanica che lentamente se ne andava, lasciando il posto a movimenti interrotti, spezzati, sinuosi. Come prima, ma molto piu' minaccioso, si erse di un metro sopra la testa di Earndil ed Eonwe.

    Dal pubblico, un "OOOOOOHHHH" di stupore, e persino qualche timido applauso. Il Conte e la Contessa si guardavano, perplessi. Lei rideva …

    Un lampo, un flash e tutto divenne buio agli occhi di Athorman. Il teatro, o l'ombra che proiettava dall'altra parte del velo, era una confusa superficie tutto intorno a lui. Pallide fiammelle, meno che fuochi fatui al margine del campo visivo, lo circondavano. Il pubblico, i nobili, ma anche cio' che restava dei secoli di sogni e ricordi che animavano questo teatro. Qualcuno brillava di piu', a tratti, indicando una persona spaventata o eccitata.
    La sua mente avanzo' tra la folla, attratta dalla luce dei suoi amici. Presi dalla foga della battaglia, dalla paura, dalla ferocia, dal terrore, per qualche attimo brillarono piu' intensamente di tutti i presenti. Ecco, la vedeva. Una trama irregolare, come un tessuto squarciato in molti punti. Tutto il teatro ne era costellato. Da esso, sembrava promanare una forza antica e minacciosa. Ma cosa creava gli squarci? Athorman dovette sforzarsi ancora di piu', per mettere a fuoco un dettaglio nell'insieme.
    Dalkest forse? La ferocia dei guerrieri del nord lo animava, alimentava il mostro, ma non lo aveva richiamato!
    Arhiael? No, era li', buttata in un angolo, la fiamma quasi estinta dalla paura. Eppure Athorman era certo che, dopo il loro combettimento alla villa, il mostro poteva percepire i corpi di loro due meglio degli altri.
    Gli attori? No, impossibile.
    Meriel? No, la sua presenza sembra oscurata, celata.
    Eorein? No, il capitano era stordito, affaticato, eppure brillava come un faro nella notte.
    Gurcrist! Era l'unica spiegazione! Qualcosa aveva mandato quello spirito a Lond Arador, ma era stata Gurcrist ad indicargli dove manifestarsi e ad aprirgli la porta. Qualcosa di terribilmente arrabbiato era giunto, da un luogo lontano, inviato da un entita' sconosciuta, ed aveva scelto il corpo del drago per albergare. Athorman lo vide, per un istante. Ombra tra le ombre, sembrava un indistinto turbine di fumo nero che aleggiava sopra e dentro il pupazzo che, nel mondo delle ombre, a malapena esisteva come riflesso.

    Un attimo, meno di 3 battiti di cuore per fare queste considerazioni, e Athorman si accorse di essere osservato. Come alla villa, ma piu' da vicino. Qualcosa gli era arrivato alle spalle. Una presenza potentissima ma...curiosa. Non ostile, semplicemente curiosa, ma enormemente forte.

    La sola presenza di quella mente basto' ad interrompere la concentrazione di Athorman. Il sangue di Luthien aveva dato un indizio prezioso al dunadan, che ora si trovava di nuovo dentro il teatro. Pochi istanti erano passati...




    La contessa e sua figlia erano entrambe rannicchiate in cerca di protezione davanti alla immensa figura del Conte. La scena era davvero spaventosa, ma anche di una bellezza terribile ed oscura, tale che tutti ne rimasero incantati. Come falene attratte dal fuoco, non si rendevano conto del pericolo che correvano, tanto era impossibile per una mente normale capire quello che stava succedendo davvero ed accettarlo.
    Il Conte sembrava allarmato, ed indispettito. Forse nella sua mente la scena, per quanto spettacolare, stava andando avanti da troppo tempo, o forse solo vedere la moglie e la figlia spventarsi lo aveva messo di cattivo umore. La sua mano gigantesca stringeva convulsamente il bracciolo dello scranno, mentre fissava i contendenti sul palco.

    Per un attimo, tuttavia, Athorman ebbe la sensazione, forse solo la suggestione, che la Contessa lo stesse guardando con Malizia da sopra la spalla del marito, prima di rituffarvi il viso per schermirsi dalla vista del pupazzo di Ancalagon


    La testa del drago si sollevo', a un centimetro da terra, ma solo per un attimo, sospinta da una lieve brezza, una brezza che sapeva di mare ed acqua salata e scogliere spazzate dal vento e aria fredda e pulita.
    Una figura alata, fatta di nero fumo, si stacco' dal drago, fino a sommergere con la sua ombra tutto il teatro. Pur essendo a cielo aperto, "I Monaci Bianchi" piombo' nell'oscurita' per un istante. La figura alata incombeva sui presente, altre spade uscirono dai foderi, urla si levarono dal pubblico, e pianti, finche' la creatua alzo' il becco al cielo, gli occhi di fiamma dominati dall'ira e dalla frustrazione e lancio' un grido, un grido di sconfitta e disperazione. Lotto'ancora per qualche istante, per restare in questo mondo, e poi si dissolse, nel nulla, come se non fosse mai esistita. In quello stesso momento, Dalkest riprese i sensi e, con un grande sforzo, si sollevo' in piedi. Le stelle ripresero a brillare, sopra il pubblico, ed un coro di meraviglia si levo' dalle bocche di tutti.

    Deor:"Lo giuro sull'acciaio che brandisco! Non ho mai visto le stelle splendere cosi' su Lond Arador, mai..." disse a voce alta il guerriero al fianco di Arbalar...
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    Ashtarazor
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    <:-Eroe-:>
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    00 07/11/2006 01:29
    PRIME CONSIDERAZIONI
    COSA ACCADDE DIECI ANNI FA

    Qualunque cosa sia dietro al Mistero di Lond Arador, ha le sue radici nei fatti successi dieci anni fa.
    quindi partiamo dall'inizio.


    Circa dieci anni fa, dopo un’assurda stagione delle pioggie durata mesi e mesi che ha quasi distrutto l’economia della città e un terribile vento del nord, sottolineo del nord, che non smette mai di soffiare.., La pioggia ci abbandono' proprio con la nascita della contessina

    Lo stsso giorno sir Maugram avrebbe tentato di ucciderla per motivi non chiari
    Si fa solo riferimento ad alcune carte.. che però chiunque dotato di arte e perizia potrebbe manomettere o falsificare.
    Tutti erano ai festeggiamenti. Ma Arbalar, allora capitano delle guardie, no (per motivi non noti) e lo sorprende salvando tempestivamente la contessina (o almeno questa è la (sua) versione ufficiale).
    A quanto pare dal racconto di Malhodd sembra che la tomba di Maugram non ci sia.
    Perche? è stato ucciso nel duello? e nel caso che fine ha fatto il suo corpo? oppure è soltanto scomparso? Che forse sia ancora vivo, in segreto, fuggito o nascosto da qualche parte?


    Nell’incipit (ma questo i pg ancora non lo sanno) si fa riferimento a una nave nera, sottolineo nera, che se ne va via portando con se i lunghi ed inspiegabili mesi di pioggia..
    Quindi ciò avviene in corrispondenza alla nascita della contessina e al suo tentato assassinio. Solo una coincidenza?
    Chi c’era su questa nave? Da dove veniva? Perché era arrivata? Chi era arrivato e Chi è poi salpato?
    È mai tornata? Potrebbe forse ritornare dopo esattamente 10 anni?
    Chi era giunto a Lond Arador? Che cosa aveva lasciato?
    "La paura, ormai, aveva piantato il seme dell'ignoranza e della superstizione nei cuori degli umani..."
    L’oste sembra terrorizzato da qualche ricordo legato al mare ed è esattamente dieci anni che non tocca il mare.
    Quindi è arrivato qui dieci anni fa con una nave di cui ha un pessimo ricordo e che deducendo dalle sue parole, probabilmente veniva da Umbar..
    c’è evidentemente del marcio sotto e infatti si sente il ronzio della spada di Eorein.
    (quindi ipotesi.. l’oste potrebbe essere stato “contaminato” da un grande male spaventoso.. che stava proprio su quella nave..)
    Arbalar dice di non andare se possibile al porto sud.
    Che cos’ha tanto di speciale, visto che non è un porto militare?
    Che ci sia del marcio anche dalle parti del porto?
    Cosa accadde di tanto terribile dieci anni prima su quella nave, probabilmente in quel porto?
    Magari qualcuno ancora si ricorda..

    La contessa è senza dubbio una numenoreana, sottolineo Numenoreana, di grande lignaggio..
    Da dove viene? Quando è con che mezzo è arrivata?
    Quando si è sposata col conte?
    Il conte non è numenoreano. Arbalar si.
    Che Sir Maugram avesse scoperto qualche losco intrigo?
    Oppure potrebbe essere stato stregato o drogato..
    magari al posto della contessina vedeva un mostro o chissà che altra cosa..




    sappiamo che la spada di Eorein è particolare..
    dopo l'evento drago spettrale, Eorein potrebbe giustamente ripensare a tutti i momenti in cui la spada si è fatta sentire..
    Ad esempio, perchè ha vibrato proprio in presenza dell'oste (un oste??) mentre questi si ricordava del suo oscuro passato?

    DA METTERE IN AGENDA (dal punto di vista dei pg):
    giro al porto sud.. locande, marinai ecc..
    voci e pettegolezzi con cui riempire i buchi sui fatti di dieci anni fa.
    ripassare dall'oste "contaminato" e capire cosa c'era di tanto terribile e spaventoso sulla nave proveniente forse da Umbar con cui è probabilmente arrivato e che gli ha fatto scegliere di abbandonare definitivamente il mare che tanto amava.
    farsi raccontare della nave. com'era? aveva qualcosa di particolare? è mai tornata? ecc.. ecc..




    ps
    dovremmo anche trovare il modo di creare una situazione narrativa in cui i pg si raccontino l'un l'altro le loro impressioni sulla vicenda e almeno giustifichino le loro mosse..


    Ash

    [Modificato da Ashtarazor 07/11/2006 2.11]

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    00 07/11/2006 08:33
    OTTIMO ASH!

    Ma 6 un grande, l'ho sempre detto....

    Piccolo appunto: stando al resoconto della Dama Thyrna (incontrata alla locanda a 5 stelle a picco sul mare), purtroppo Sir Maugram sarebbe morto nel duello, ucciso appunto da Sir Arbalar. La cosa HA DESTATO sospetto, sebbene se ne parli solo a mezza bocca, ma e' anche vero che un Numenoreano Puro non puo' sottomettersi, secondo il codice etico vigente, al giudizio delle armi contro un altro campione e , essendo nel giusto, perdere.

    Quindi chi vince ha ragione. Sembrera' una cosa assurda a noi (ed anche a qualche abitante piu' 'illuminista' di Lond Arador) ma per qualcuno la cosa era invece perfettamente plausibile, forse persino per Eorein e Dalkest.

    O.
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    00 07/11/2006 12:31
    Considerazioni di getto.

    Wow! Ash tu sei Sherlock-Ash !!!Complimenti.

    Devo dire che le mie prime considerazioni sono molto più schematiche e meno approfondite ed anche “deviate” da ciò che Athorman ha vissuto in prima persona.

    - Cosa è successo in realtà 10 anni or sono? Arbalar, Maugram, Contessina, Malhodd, Oste, Pioggia, Nave e porto sud, ecc. ecc.

    - Cosa lega tra loro i Numenoreani puri? Arbalar &Co., Contessa!!! Comportamento molto strano, della suddetta, e relativa sensazione che Athorman avverte a teatro!!

    - La spada del Conte??

    - Comprensione voci udite nel bosco limitrofo alla casa di Arhiael. In quell’occasione si parlava di un lupo travestito da agnello (se riferito ai presenti potrebbe ricondurre a Dalkest o Arhiael). E nel caso fosse vero, perché nonostante la natura “lupesca” entrambi hanno rischiato (Dalkest in primis) di soccombere in scontri che li contrapponevano al male?? Fumo negli occhi?? Forse non era riferito ai presenti??

    - Quanto in realtà i dunlandiani, “uomini vestiti di pelli che adorano dei del male ecc.ecc.”, sono coinvolti con questa escalation del male e che parte hanno in tutto quello che sta accadendo. Da quanto ravvisato dopo lo scontro avuto prima di giungere a Lond Arador sembrava fossero dei “briganti affamati” più che proseliti di qualche forza oscura.
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    00 08/11/2006 13:35
    Grazie, davvero gentilissimi. [SM=g27811]
    [Franz, ma dov'è la faccina con la lente d'ingrandimento, la pipa e il cappellino.. ]
    e va be'.. usiamo questa: [SM=x294572]


    [SM=g27828]
    Ash




    io credo che il lupo travestito da agnello non fosse riferito ai pg, comunque più tardi ci penso.

    la spada del conte.. forse c'era qualcosa nelle discussioni tecniche?



    [Modificato da Ashtarazor 08/11/2006 13.47]

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    00 08/11/2006 14:11
    Ti riferisci a questo?


    Master (Arhiael 'a parte')

    Ymoen guardo' per un attimo Arhiael dritta negli occhi. Le fece una leggera carezza sulla guancia e disse

    Ymoen: "Ma certo! Papa' ha promesso di essere qui per il compleanno. Non lo vedo tanto spesso, ma un cavaliere e' giunto stamane assieme ai giullari ed ai bardi per dire che e' sulla via del ritorno. Mamma ha detto che queste cose non le dovrebbe sapere nessuno, ma a te lo posso dire. E poi papa' e' al sicuro perche' ha una spada magica che lo rende invincibile. L'ho vista, e' piena di gemme colorate ed e' cosi' pesante che quattro uomini la potrebbero appena alzare, ma papa' la usa come se fosse una canna di palude! Spero che tu ci sarai venerdi' sera! Non ti puoi sedere vicino a noi, pero' voglio che ci vediamo. Va bene?"



    Pagina 12 o 13 del capt. 3.

    Osso.
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    00 08/11/2006 15:13
    il passo è quello e queste sono le relative DT (pag 24)


    01/02/2006 17.02
    Scusa Manuel, ma io questa spada, tutta tempestata di pietre preziose, l'ho mai vista?
    Elen sila lumenn' omentielvo!


    01/02/2006 17.11
    Spada de foco

    Ma certo che l'hai vista. E' la spada da cerimonia del Conte, ed appartiene alla famiglia. Naturalmente Ymoen la vede come "La spada fatata" ma che tu sappia e' un arma di eccellente acciaio (e', in effetti, di Adarcer, una lega di alto acciaio, titanio e piccole quantita' di mithril) e che il tris tris etc.... nonno del Conte la ricevette in dono da un dignitario dei nani dei Monti Azzurri, in cambio di un qualche favore dimenticato ormai da tutti (ma deve essere stato qualcosa di grosso).
    L'elsa e' in pelle nera con un filo dorato ad essa intrecciato.
    Guardia e pomo sono rivestite di oro e vi sono in effetti diverse gemme di un certo valore su di essa. Altrettanto bello e' il fodero.

    Sai per certo che, pur essendo un arma da guerra (tipo spadone +20), il conte ne possiede una molto piu' pratica e spartana di acciaio temperato, forgiata a Lond Arador (spada lunga +10). Un arma che non comporterebbe una perdita di 2 milioni di euro se andasse smattita, distrutta, rubata etc...

    Osso




    in effetti, se è così preziosa, è strano che il conte la usi, a meno che naturalmente non abbia delle ottime ragioni per farlo.

    [Modificato da Ashtarazor 09/11/2006 0.32]

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    00 09/11/2006 00:37
    Dopo l'imboscata (6° e penultimo giorno di viaggio)
    Meriel cura Sigurdh ferito nel combattimento


    Meriel stava provvedendo con destrezza a sanare le sue ferite. Stava in realtà solo lavando il taglio, sciogliendo delle polveri medicamentose nell'acqua. Più che altro lo scrutava, gli accarezzava i capelli e, con dolci parole appena bisbigliate, sembrava che gli stesse chiedendo di ritornare tra loro, di abbandonare la nera spiaggia su cui si era arenato dopo che il bandito aveva fatto calare le tenebre su di lui.
    Nessuno capiva cosa stesse dicendo, ma erano tutti confusi. Sotto shock per quanto accaduto, ma anche spaesati di fronte allo spettacolo di Meriel. Nella sua semplicità, ne erano stati rapiti, completamente, persino Eorein, e senza sapere perchè.
    Credette solo di udire delle parole, confusamente...
    ... ".....lastu ben....cala....". Nè Meriel sembrava si stesse sforzando più di chi mette amore ed impegno in una cosa in cui riesce sempre bene.
    (…)



    “EOREIN, LA LAMA!”
    Tutti ebbero un tuffo al cuore, tornando in allarme. Persino Dalkest, da dove stava, lo aveva sentito.
    Eorein, lentamente, estrasse qualche pollice di Gurcrist dal suo fodero verde ed argento. La lama era, forse, appannata da un lucore verde pallido, percepibile solo facendole ombra con la mano, e non stava vibrando che debolmente. Più che altro sembrava che si lamentasse, che…come dire, cantasse, ma una canzone senza parole.

    *…ascoltami…torna alla luce…per la grazia che mi è stata concessa, odi il mio richiamo…*

    Di nuovo la voce, nella mente di Athorman e degli altri.
    Tutti i presenti ammutolirono.
    Il respiro rimase mozzo ad ognuno, compreso Eorein, finché Meriel, che stava sciacquando il taglio di Sigurdh con una pezza intinta in un’acqua profumata di mughetto, perse di colpo il suo sorriso, si scostò una ciocca di capelli con un dito ed alzò il capo verso Eorein.
    (...)




    Athorman, solo di fronte alle braci morenti. Gente che dorme nei sacchi a pelo. Le stelle, la strada deserta, un turno di guardia, le ombre sotto gli alberi, da cui la morte era sbucata, quello stesso giorno, poche ore prima…una consapevolezza improvvisa…
    Gurcrist…era tornata ad essere di acciaio, acciaio lucente, immobile, silenziosa. Di colpo. Con la guarigione di Sigurdh, non prima. L’odore di acqua di mare, che Eorein aveva sentito, così lontano dalla costa, di colpo. L’odore delle erbe medicamentose, usate da Meriel. Niente di strano, già le conosceva. Le dolci parole. “Un incantesimo di cura”, aveva detto Eorein in seguito. “Ho già visto simili diavolerie all’opera, so che le sai fare anche tu, vero?”
    No! Non era un incantesimo. La ferita. Non era brutta come sembrava, ma nemmeno era un graffio.Sigurdh poteva davvero morire. Meriel, lo aveva chiamato, lo aveva chiamato indietro, con un’autorità che non poteva certo appartenere ad una cantante o ad una sarta, per quanto bella. Il potere di farsi udire ed obbedire dallo spirito…non era cosa da poco. Autorità, identità, sovranità…enigmi e dubbi. E Gurcrist, che si era chetata di colpo, come fosse sempre stata una semplice spada.

    [Modificato da Ashtarazor 09/11/2006 1.02]

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    Ashtarazor
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    00 09/11/2006 00:45
    Racconto del dunman catturato

    Diarmuid: "Diarmuid viveva molto lontano da qui. Gli Uomini Alti le chiamano Hirranvalli. Un luogo dove il boc non sarebbe durato mezz'ora, come il suo cavallo. Aspre pietraie, colline scoscese e boschi fitti. Colpire e sparire, alla maniera del Rhudaur, è la via per sopravvivere. Ma Diarmuid è anche un guerriero. Un guerriero del clan Tiernan. O meglio lo era. Come Diarmuid ne esistono molti. Nemmeno so quanti ne avete uccisi oggi, dei miei compari. Le terre dove Diarmuid viveva sono meno sicure, oggi. Non bastiamo più a combattere, e sono scesi dalle montagne...".

    Un silenzio molto eloquente, e poi una nuova presa ai capelli...

    Diarmuid"I Wendoll! I Wendoll scendono e ci danno battaglia, e sono forti e feroci, e non scappano mai. Per escoli li abbiamo scacciati. Difendiamo il bestiame, i campi, ma stavolta loro sono di più e, non scappano. Qualcosa li terrorizza, più delle nostre armi. Li bruciamo e li impaliamo, ma loro tornano, più feroci di prima, perchè temono qualcosa più di quanto temono noi. Combattono con il terrore negli occhi! Diarmuid ed i suoi amici sono scappati. Pochi, erevamo, e volevamo vivere altrove, MA questo luogo non esiste per i dunmèn nel regno della Gente Alta. Disprezzati e scacciati, noi che nel nostro paese eravamo nobili e poeti! Ma siamo scappati, è colpa nostra..."
    (…)




    Diarmuid: "Boc! Non riesci nemmeno a concepire la rovina di un popolo tu, vero? Non sai cosa vuol dire secoli di assedio, tasse, vessazioni, divisioni, umiliazioni. Gli sporchi Alti ci considerano meno che bestie. I wendoll ci razziano, i lupi uccidono le nostre pecore, la nostra terra da pochi frutti e molto dolore, ma noi la coltiviamo lo steso, e combattiamo. Noi siamo tanti, ma divisi, e non siamo come voi. Piuttosto che lasciare la vostra verde terra, voi testepaglia vi fareste uccidere sulla soglia delle case in cui vivete, calde e piene di cibo. Tutti, anche le donne ed i bambini. Ma voi avete le pianure. Le ombre sono lente, dalle vostre parti. Il male arriva dando grandi avvisi. Siete pronti ad accoglierlo con le lance, schierati, in sella. Da noi no. Il male striscia tra i boschi, nelle ombre, tra i folteti. Le bestie si innervosiscono, le acque dei fiumi non ci dissetano più, i cuori sono presi dallo spavento e, al calar della notte, non è solo un giorno, che se ne va, ma la vita stessa. Benedetto il sole quando ritorna. Ma ora sta iniziando qualcosa. Lo chiamano il fimblewinter, e i venti cantano strane canzoni. Le donne partoriscono sempre meno figli, il popolo è malato e non combatte, i dunedain ci schiacciano e ci tassano, la gente scappa.
    Non pensi che il mio villaggio ora potrebb essere vuoto? Erano meno di cinque case, cinque famiglie strette da patti di lealtà e vincolo di sangue. Ma i patti non sono più onorati, ormai, e Diarmuid, che non ha moglie ne figli, non ha posto in quel luogo, e lo abbandona. Il clan di Diarmuid è disperso, a dar battaglia e fare razzia tra i colli. Diarmuid era un poeta ed un nobile, portava il Kalt ed era ascoltato nell'assemblea. Ma tu che ne sai di noi? Non sai cosa sia per noi un nobile. Da noi nobile è chi muore giovane sfidando la gente alta e morendo per il clan, non un duca che si ingozza di arrosti e vini nel suo castello di pietra, che combatte coperto di ferro, in sella alle bestie.
    E poi Diarmuid aveva paura, per la prima volta nella sua vita, paura del buio. Il rhudaur non è più solo una regione di troll e lupi, di neve e vento. E' un luogo dove solo i più forti sopravvivono, e che persino i dunedain stanno abbandonando. Il buio, ora, è diverso. Le nuovole sono cambiate, i cervi e gli orsi lo sentono, come lo sentono i nostri anziani. E poi, il sangue dei dunlandiani si è indebolito, e ora pregano la notte che prima sfidavano. Sacrificano agli dei che prima schernivamo.
    I GUERRIERI di Diarmuid sono quelli che avete ucciso qui, oggi. Qualcuno sarà anche scappato, mi pare, e sarà tornato dagli altri.Meno di una decina di poveri uomini, nascosti tra questi boschi. Puoi anche taglIarmi la testa, forgoil, tanto siete abituati a farlo per diletto, voi cavalieri con noi dei Daen Lintis, ma non ti dirò dove stanno nascosti, così che tu possa farti bello con il nobile locale, cenare con lui parlando di caccia, onore e guerra, e poi tornare a cercarci per sterminarci!"

    [Modificato da Ashtarazor 09/11/2006 1.03]

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    00 09/11/2006 00:51
    Rivelazione di Meriel

    Meriel: "In verità Athorman, quell'uomo ha visto ciò che ad occhi mortali dovrebbe restare celato. Il suo cuore è freddo, e mi appare quasi trasparente, a guardarlo nella luce del giorno. Luce che rifugge, evidentemente. Teme la tenebra, ma non può fare a meno di cercarla, e ciò indica una contaminazione di un qualche tipo. Esiste un mondo sottile, vicino a quello dei nostri sensi, e quel Diarmuid non è certo l'unico ad esservi entrato in contatto, pur senza saperlo o esserne consapevole. Ma vi è ancora speranza per lui, se interveniamo con tempestività e con la dovuta gentilezza. Fatevi avanti voi, intanto, e placate il vostro amico. Ormai ha quello che vuole, e il dunlandiano è esattamente il tipo di vita che è più pericoloso stroncare che preservare, se capite cosa intendo. Se la pietà non fermerà subito la lama di Eorein, gliene deriverà un grande male, sebbene temo che sia inevitabile. Vi è un'ombra sul futuro dell'éothraim..."

    [Modificato da Ashtarazor 09/11/2006 1.06]

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    00 09/11/2006 08:19
    Ash spicca un salto da oltre la linea dei 6.25 con la palla stretta al petto, effettua una rotazione da 720 gradi in volo, e schiaccia all'indietro per 3 punti frantumando il tabellone.
    Atterra col cerchio in mano e il publlico urla
    YOU ROCK YOU ROCK YOU ROCK YOU ROCK YOU ROCK


    O.
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    00 09/11/2006 13:18
    Grande Ash!! Anche se...

    ..gli "elementi" che hai estratto fanno pensare che la parte dei Dunmen nel contesto, sia limitata a vittime di un qualcosa che li minaccia e li contamina.
    Questo qualcosa sembra che si serva dei Wendoll (presumo Orhi), per compiere le minacce e la contaminazione. Questo è alquanto spiegabile nel fatto che in tute le guerre gli orchi hanno combattuto più per paura/plagio di Melcor/Sauron che per lo spirito guerriero.

    Questo a parer mio sembra riportarci al punto di partenza ovvero "quel sentore generale dell'ombra che avanza e si rafforza per conquistare la TdM".

    Presumo quindi che come hai già avuto modo di dire bisogna rivolgere la nostra attenzione alle cose accadute a Lond Arador in passato, seppur senza tralasciare i fatti della casa di Arhiael.

    Anch'io ritengo che la veste di lupo non fosse rivolto ai presenti ma non lo posso escludere al 100%.
    Giustificazione per tale frase all'indirizzo di Dalkest potrebbe essere la sua propensione al Berserking. Nel caso di Arhiael, beh! eccezion fatta per ciò che ci ha raccontato e delle sensazioni "positive" raccolte dalle sue azioni, non la si conosce poi molto.

    Detto questo credo che una volta riposati e corroborati dalle cure dell'Athelas potremmo cominciare a comprendere meglio le storie passate: 10 anni fa, Nave nera, Porto sud, Maugram, Arbalar, contessa ecc. ecc.

    Ma gli altri che ne pensano ??????

    Marc! Angel! se ci siete battete un colpo. [SM=x294592] [SM=x294622]

    entro oggi cerco di postare sul narrativo descrivendo le azioni nella camera.

    Franz

    [Modificato da Fingal 09/11/2006 13.21]

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    00 10/11/2006 12:33
    Un altro elmento che non avevo incluso nelle considerazioni precedenti, e che magari non dovremmo sottovalutare è Gurchrist.
    Se da un lato è un valido strumento di "cancellazione del male", infliggendo ai suoi sgerri pesanti ferite, dall'altro tende ad attirarlo.

    Quindi anche se non è un elemento "negativo" al 100% potrebbe contribuire a mettere il gruppo in situazioni non certo belle.

    Insomma un "just to remind"

    Franz

    [Modificato da Fingal 10/11/2006 12.34]

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    00 13/11/2006 10:43
    Una volta passata a "nuttata" bisogna che i PG abbiano un confronto anche sul narrativo, delle idee e sensazioni che popolano questa cartella.

    Che ne pensate!?

    Franz
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    00 15/11/2006 16:26
    Hai ragione Franz.
    la spada di Eorein è molto pericolosa. non solo rivela le presenze spettrali, ma le può attirare.
    ha un passato e una provenienza misteriosa e oscura e probabilmente il suo potere è più una maledizione che altro.

    teniamo anche conto che ci ha dato diversi indizi.
    che alla villa, gurcrist non c'era (per fortuna.. altrimenti vi tiravate dietro tutta la foresta..)
    e che a teatro..

    Qualcosa aveva mandato quello spirito a Lond Arador, ma era stata Gurcrist ad indicargli dove manifestarsi e ad aprirgli la porta. Qualcosa di terribilmente arrabbiato era giunto, da un luogo lontano, inviato da un entita' sconosciuta, ed aveva scelto il corpo del drago per albergare




    sui Dunlandiani e su Diramuid
    dalle DT

    Athorman, invece, ha una sensazione più precisa. Che sia genuina paura quella del bandito, e che se si è tenuto qualcosa per se, è solo perchè prova fastidio a ripensarci ed a dirla a voce alta...hmm....paura, si, ma di che tipo? Difficile dirlo, ma profonda e, a quanto pare, non solo degli orchetti...


    e nel racconto parla dell'ombra che avanza..
    ma soprattutto ammette che loro stessi hanno un ruolo.

    Il buio, ora, è diverso. Le nuovole sono cambiate, i cervi e gli orsi lo sentono, come lo sentono i nostri anziani. E poi, il sangue dei dunlandiani si è indebolito, e ora pregano la notte che prima sfidavano. Sacrificano agli dei che prima schernivamo.



    sembrerebbero proprio i culti oscuri degli eretici sulle colline.

    [Modificato da Ashtarazor 15/11/2006 16.49]

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