SEMPRE MENO UCCELLI MA PERCHE'? (spot video) - Apriamo il dibattito

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giancarlo liggieri
00sabato 24 marzo 2007 23:52
Sentivo poco fa nel TG di una rete locale di Ostia che un gruppo di ambientalisti denuncia un preoccupante calo di volatili nell'ambiente rivierasco e vengono chiamati in causa il disturbo ambientale e l'abusivismo edilizio. Io frequento da quando ero ragazzo (ora ho 60 anni) l'oasi di Nazzano e ogni volta che ci torno mi stupisco e non mi capacito della scarsità di anatre aironi folaghe gallinelle che una volta pullulavano alla confluenza Tevere - Farfa. C'erano più uccelli quando era aperta la caccia e funzionava la draga di escavazione di sabbia e ghiaia dal letto del fiume. Lungi da me l'idea di riaprire la caccia, ma proprio non riesco a capire come un'oasi così bella, tranquilla e protetta ormai da molti anni possa essere frequentata da un modesto numero di uccelli migratori e stanziali. Ripenso agli anni della mitica Casarsa che frequentò per alcune settimane l'oasi (fucilata poi da un imbecille ai confini della riserva). Negli anni '70 mi appostavo talvolta con la mia reflex presso un casale diroccato dove incontravo l'ing. Cagnucci Giulio con tutto il suo armamentario di macchine fotografiche, teleobbiettivi, cineprese e quantaltro. Oppure mi costruivo un capanno di frasche sulla sponda opposta per fotografare. Ho visto ogni ben di dio di uccelli: migliaia di folaghe (tra cui una albina) e gallinelle, germani, moriglioni, alzavole, fischioni, mestoloni, codoni e poi aironi, nibbi, martin pescatori e limicoli non meglio identificati. In questi anni ogni volta che in bicicletta attraverso l'oasi dalla Meanella fino al ponte di Poggio Mirteto scalo mi viene il magone a vedere questo deserto di fauna. [SM=g27982]

[Modificato da fcvinci 25/03/2007 20.07]

fcvinci
00giovedì 29 marzo 2007 10:19
FORSE IL CIELO NON BASTA PIU': LIPU LANCIA CAMPAGNA SULLE "IBA"
Il problema è sentito a livello planetario e la LIPU proprio in questi giorni sta promuovendo e pubblicizzando una nuova campagna per fermare la perdita di biodiversita’ entro il 2010.
Segue l'inizio del comunicato stampa dell'associazione con l'invito a leggerlo per intero al link indicato:


IL CIELO NON BASTA PIU’
AIUTACI A FAR NASCERE LE AREE PROTETTE DI CUI GLI UCCELLI HANNO BISOGNO

A livello mondiale, quasi il 12% delle specie di uccelli è minacciato di estinzione e buona parte delle altre sono in declino.


La minaccia principale è costituita dalla perdita di habitat dovuta a: deforestazione, trasformazione di habitat naturali in terreni agricoli o la conversione dell’agricoltura tradizionale in agricoltura intensiva, la bonifica delle zone umide, l’urbanizzazione e lo sviluppo di infrastrutture.

Perdere questi habitat significa perdere la biodiversità che li abita.




Il resto su: www.lipu.it/news/.. con lo spot video che puoi vedere anche qui:


Se non vedi il video entro breve tempo clicca nuovamente sullo sfondo,
oppure a questo link: www.youtube.com/watch?v=8X-plAkbsOw

fcvinci
00sabato 31 marzo 2007 17:31
LA RETE NATURA 2000, ZPS, SIC E LA BIODIVERSITA' - COSA SONO?
La Rete Natura 2000 comprende le più importanti aree europee per la tutela della biodiversita', ed è il principale strumento di conservazione nell'ambito dell'UE.
Istituita sulla base delle Direttive Habitat e Uccelli, la Rete è composta dalle ZPS - Zone di protezione speciale (per la conservazione degli uccelli) e dai SIC - Siti di interesse comunitario (per la conservazione di fauna, flora e habitat naturali).
Tramite il progetto IBA (Importat Bird Areas - aree importanti per gli uccelli) la LIPU e BirdLife International hanno individuato i principali siti europei per la tutela degli uccelli, progressivamente inseriti nella rete di qualità ZPS.
Il sistema delle IBA italiane è costituito da 172 siti che individuano le aree di maggior valore ornitologico del Paese ed è stato riconosciuto dall'UE come riferimento tecnico vincolante per scegliere le aree da designare come ZPS.
L'Italia è attualmente sotto procedura di infrazione per insufficiente designazione di ZPS.
Ad oggi circa il 55% delle IBA sono state designate come ZPS e la LIPU è impegnata a supportare il Ministero dell'Ambiente e Tutela del Territorio, oltre a varie Regioni italiane, nell'opera di completamento della Rete, obiettivo fondamentale per fermare la perdita di biodiversita’ entro il 2010.

Vedi anche le informazioni riportate: www.lipu.it/iba

[Modificato da fcvinci 01/04/2007 10.55]

alessandro
00mercoledì 4 aprile 2007 10:45
Re: per Giancarlino

Scritto da: giancarlo liggieri 24/03/2007 23.52
Sentivo poco fa nel TG di una rete locale di Ostia che un gruppo di ambientalisti denuncia un preoccupante calo di volatili nell'ambiente rivierasco e vengono chiamati in causa il disturbo ambientale e l'abusivismo edilizio.
Io frequento da quando ero ragazzo (ora ho 60 anni) l'oasi di Nazzano e ogni volta che ci torno mi stupisco e non mi capacito della scarsità di anatre aironi folaghe gallinelle che una volta pullulavano alla confluenza Tevere - Farfa. C'erano più uccelli quando era aperta la caccia e funzionava la draga di escavazione di sabbia e ghiaia dal letto del fiume. Lungi da me l'idea di riaprire la caccia, ma proprio non riesco a capire come un'oasi così bella, tranquilla e protetta ormai da molti anni possa essere frequentata da un modesto numero di uccelli migratori e stanziali. Ripenso agli anni della mitica Casarsa che frequentò per alcune settimane l'oasi (fucilata poi da un imbecille ai confini della riserva). Negli anni '70 mi appostavo talvolta con la mia reflex presso un casale diroccato dove incontravo l'ing. Cagnucci Giulio con tutto il suo armamentario di macchine fotografiche, teleobbiettivi, cineprese e quantaltro. Oppure mi costruivo un capanno di frasche sulla sponda opposta per fotografare. Ho visto ogni ben di dio di uccelli: migliaia di folaghe (tra cui una albina) e gallinelle, germani, moriglioni, alzavole, fischioni, mestoloni, codoni e poi aironi, nibbi, martin pescatori e limicoli non meglio identificati. In questi anni ogni volta che in bicicletta attraverso l'oasi dalla Meanella fino al ponte di Poggio Mirteto scalo mi viene il magone a vedere questo deserto di fauna. [SM=g27982]

[Modificato da fcvinci 25/03/2007 20.07]


Con questa tua osservazione molto acuta hai centrato un obiettivo un po' delicato per il mondo ambientalista.La stragrande maggioranza di zone umide protette in Italia erano tutte zone gestite dai cacciatori,che nel corso dei secoli hanno sapientemente mantenuto VIVI certi ambienti.Purtroppo molte volte, per ideologia un po' troppo stretta e preconcetta,queste bellissime aree sono state precluse a ogni forma di gestione umana,il risultato lo hai ben descritto.....Le direttive cee che riguardano un po' tutto il nostro ecosistema,incentivano come fine l'attivita' venatoria di stimolo a ricreare e mantenere luoghi che andrebbero persi,la caccia e' giustificata come finalita' di motivazione al mantenimento ed al rispristino di ecosistemi che altrimenti andrebbero persi.Vedere l'attivita' venatoria come viene descritta in Italia, e' nascondere una verita, che ci ha permesso di poter godere di siti che nel tempo si sarebbero inesorabilmente persi,cementificazione,bonifiche,inquinamento,ecc,ecc,Caro Giancarlo,se veramente vuoi vedere l'avifauna selvatica presente nel nostro territorio ti porto in alcuni posti dove si pratica l'attivita' venatoria,ti faccio vedere,senza presunzione,siti gestiti dai cacciatori,pieni di anatre...Mi dirai come e' possibile li vengono presi a fucilate??? Eppure vedrai marzaiole capoverdi,alzavole, pittime,gambettoni, cavalieri, aironi,ostrichieri,chiurli,totani,pantane,piro piro,piovanelli,gambecchi,beccaccini a quant'altro possa appagare la tua sete di osservazione.....E se sei fortunato vedrai anche mamma germano con i paperini....Ti chiederai del perche' di tanta abbondanza di variegata avifauna....Certi saperi vengono tramadati da padre e figlio,la preunzione di apporre sterili cartelli di divieto generale hanno prodotto quello che hai coscientemente descritto..Purtroppo non e' il solo esempio...Ciao Alessandro.
Gastone
00sabato 12 maggio 2007 22:03
Sempre meno uccelli
Per quanto riguarda gli anatidi il loro numero non e' diminuito rispetto al passato . Occorre precisare che la maggior parte di zone umide italiane sono vietate alla caccia . Cio' comporta che gli anatidi hanno a disposizione un immenso habitat in cui svernare . Nel passato a causa della pressione venatoria sulla gran parte del territorio nazionale , gli anatidi tendevano a concentrarsi nelle poche aree protette che avevano a disposizione . Questo creava grandi concentrazioni di uccelli dando l'impressione che il loro numero fosse superiore a quello attuale .
alessandro
00giovedì 17 maggio 2007 13:34
Re: Sempre meno uccelli

Scritto da: Gastone 12/05/2007 22.03
Per quanto riguarda gli anatidi il loro numero non e' diminuito rispetto al passato . Occorre precisare che la maggior parte di zone umide italiane sono vietate alla caccia . Cio' comporta che gli anatidi hanno a disposizione un immenso habitat in cui svernare . Nel passato a causa della pressione venatoria sulla gran parte del territorio nazionale , gli anatidi tendevano a concentrarsi nelle poche aree protette che avevano a disposizione . Questo creava grandi concentrazioni di uccelli dando l'impressione che il loro numero fosse superiore a quello attuale .

Allora se non sono diminuiti e grazie alla gestione di queste aree mantenute e conservate da secoli da persone che avevano come passione la caccia,e grazie all'attivita' venatoria, si e' potuto salvaguardare antichi siti, che se lasciati in mani pericolose sarebbero diventati un agglomerato di cemento.Quindi anche se erano cacciati gli uccelli tornavano e tornano.....
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