Rohlyn

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rohlyn
00domenica 22 maggio 2011 09:36
Erano ormai circa 2 anni che lavorava come apprendista di Jules Karmach e quel periodo era stato più che sufficiente per fargli capire come la vendita di libri non gli fosse congeniale. Non gli piaceva cedere quanto acquisiva , in una piccola combinazione di vanità ambizione ed amore del sapere. Di certo non avrebbe voluto continuare a lavorare fino all’età adulta in un misero negozio di libri alle dipendenze di uno scorbutico vecchio mercante.
Ripensandoci se il defunto padre di Maximus non fosse stato compagno di bevute e di piccole ruberie di Karmach, senza dubbio sarebbe finito tra gli orfani della città che gironzolavano senza meta per guadagnarsi quel poco da vivere, divenendo vittima di trafficanti, delinquenti , ruffiani o anche peggio.
Destini ben peggiori di quello che stava vivendo.
Sua madre era morta di parto e suo padre ne aveva cancellato il ricordo. Non aveva molte informazioni di sua madre se non quelle ottenute da zia Anja, fino a quando una febbre non la portò via. Suo padre era la sua famiglia, fino a quando la lama di un ladro non pose fine alla sua esistenza in una fredda serata, all’uscita dalla bettola, estirpando l’ultimo legame con la famiglia. Karmach che vide l’uomo morire tra le mani promise a se stesso e all’uomo morente che il figlio di Karl Rohlyn non avrebbe sofferto la fame.
Accadevano tante cose nel mondo ed egli rimaneva spesso inchiodato in un mucchio di manoscritti malconci e polverosi, non che questo gli dispiacesse.
Spesso le ore trascorrevano senza quasi accorgersi dell’allungarsi delle ombre sui libri amorevolmente custoditi tra le sue mani.
Non amava molto stare all’aperto specialmente nei luoghi affollati e rumorosi. Amava il silenzio o lo scoppiettio del camino. Ciò che lo spingeva fuori casa era il fraterno abbraccio delle acque e la pace che gli regalava il nuotare.
Aveva ormai circa 17 anni, 5 giorni al suo compleanno, quando Esla , la Lercia entrò nel negozio.
Aprendo la veste logora, fece apparire un libro vecchio, ben rilegato e con iscrizioni argentee ma dal dorso ammaccato. Non ci mise molto a capire che aveva un certo valore.
<100 monete >
<40>
<Ma come 40 ?!è prezioso!> disse contrariata la matrona dirigendo i denti.
<E’ ammaccato e rovinato>
<Beh chi lo aveva ha fatto una bella caduta> ghignò la donna.
<Quindi ti conviene liberartene …diciamo 60 e non vado oltre> sorrise il giovane arricciando il naso per l’olezzo proveniente dalla donna.
<Va bene ragazzino!>
Concluso l’affare, facendo finta di bofonchiare un poco contrariato attese che la Lercia uscisse per andar a chiuder la porta a chiave. Il libro che aveva poggiato sul sottopiano del bancone era di certo un grimorio o di sicuro un libro che custodiva conoscenze fuori dalla portata delle gente comune.
Aprendo il manoscritto uno piccola scossa gli traversò le dita. Era scritto in un linguaggio antiquato e incomprensibile, soltanto qualche parole era scritta in lingua comune….qualche appunto posto dal suo sfortunato possessore….incanto per vincolare…aggiungere…troppo sbiadito…la confusione creata nella mente della persona può indurlo a compiere azioni completamente irrazionali e…non era stato completato.
Un foglio cadde in terra. Con mani incerte lo raccolse e si accorse con orrore che la pergamena era strana..ricavata da pelle umana. Una sorta di mappa.
Una sensazione di nausea salì dallo stomaco ma la volontà di conoscere e sapere era troppo forte per non continuare a cercare. Un brivido gli percorse la schiena. Una figura era di fronte alla porte e nonostante il giovane non avesse sbloccato la porta questa si aprì.
Con la gola secca osservò l’incappucciato avanzare quasi senza rumore mentre di fuori il sole svaniva dietro le nuvole.
<Stò cercando un libro, ma particolare…un libro che vi hanno portato o stanno per portarvi. Un manoscritto dalle incisioni d’argento. Pagherò profumatamente per esso>
<Dovrà parlarne con il mio padrone> riuscì a mormorare il ragazzo cercando di sembrar calmo.
<Il tuo padrone quindi?> sibilò l’alta figura. Gli occhi semi-celati dall’ombra del cappuccio gli traversarono mente e spirito, ma nonostante tutto nulla accade. <Non mi dai scelta quindi…dovrò tornare a parlare con il tuo protettore. Tornerò ricordalo>
Le dita sottili dello sconosciuto si mossero rapide e si serrarono sul polso destro del giovane, strattonandolo in avanti.
<Ricordatelo, tornerò>.
<Io non dimentico nulla> reagì Maximus, non sapendo dove aveva attinto la forza di parlar con rabbia e forza. Maximus…o come ormai lo chiamavano tutti Rohlyn essendone l’ultimo rappresentante.
La stretta era forte e la pelle pizzicava. Uno strano sorriso nacque sul volto dell’incappucciato e la morsa svanì.
<Le cose non sono quasi mai come sembrano e possono essere più o meno grandi di quel che paiono> una pausa e si volse con frusciar di vesti.
<Buona giornta a te giovanotto e buona fortuna>…

Non aveva avuto fortuna o forse si…

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Quando Jules Karmach lo vide comparire sulla soglia della porta, l’anziano riuscì a stento a mascherare la sorpresa e la rabbia. Si limitò a sistemare gli occhiali sul naso ed abbassare lo sguardo al libro che stava esaminando.
Un poco claudicante, Maximus richiuse la porta dietro si sé adagiando il sacco in terra.
<Allora ti sei divertito giovinastro, con i soldi sottratti alla cassa?>
L’ammanco era poco rilevante e di certo non era servito al giovane per vivere o spassarsela per circa sei mesi.
<Mastro Karmach, non so che dire. Non so se per raccontarvi quanto accaduto mi basterà un minuto o richiederà una serata intera>
Andando a sollevare lo sguardo dalle pagine ingiallite l’anziano sospirò .
<Vediamo giovinastro, forse ti riprenderò alle mie dipendenze e bada ho detto forse>
L’anziano uomo nonostante tutto aveva bisogno di quel giovane…non per esigenze legate alla promesse fatte a Karl, ma perché ormai si sentiva spesso svogliato e il suo negozio aveva bisogno di una persona attiva ed intelligente.
<Se mi ricordo ancora come siete fatto, questo aiuterà> La sacca si aprì rivelando un paio di manoscritti ben rilegati e voluminosi. All’occhio esperto di Karmach potevano valer almeno duecento monete se come previsto si fossero rivelati testi clericali.
<Calcolando gli interessi credo che il tuo debito sia saldato>.
Un sorriso sul volto del giovane e qualche passo verso il bancone.
<Bene maestro…non so da dove iniziare in quanto solo da ieri comincio a ricordare di voi e di quanto fu la mia infanzia>. Disse dopo qualche istante grattandosi il polso destro.
Quanto accaduto negli ultimi tempi è ancora oggi celato alla sua mente.

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Occhi : Neri
Capelli : Neri
Altezza : 1,80
Peso : 78
Una muscolatura agile e resistente, carnagione olivastra, capelli tagliati corti, un pizzetto ne incornicia le labbra carnose.
Allineamento Morale : Neutrale Puro

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Inserisco Bg del mio pg, spero di aver postato e fatto bene ..poichè il sottoscritto e la tecnologia siamo antitetici ;)

Lascio il Bg e un saluto! in attesa di benestare ^^
==leia==
00lunedì 23 maggio 2011 17:33
Il bg è come dire...incompleto.
E' difficile da spiegare ma è come se fosse mancante di un pezzo...un po' zoppo.
Ad esempio non si capisce quale skill tu voglia richiedere, quale abilità il tuo pg abbia acquisito.
Inoltre non si capisce come il tuo personaggio sia giunto ad avalon.
Manca infine il luogo di provenienza del tuo personaggio (Nordico o Mediterraneo ?)

Ti prego di voler integrare il bg con queste informazioni e di specificare quale skill tu voglia assegnata da bg.
Deve essere una abilità (sia essa combattiva o intellettuale) motivata dalla vita del tuo personaggio. Il "catalogo" delle skill è fruibile in alto in questa sezione.

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