Re:
jack_daniels., 05/12/2009 20.50:
Oggi a Roma è stata portata in piazza la manifestazione promossa attraverso i social network che prende il nome dallo scimmiottamento di un evento ben più famoso del passato che aveva il nome di D-Day.
L'intento di questa manifestazione è quello di mandare a casa un signore che al momento occupa la poltrona di premier del nostro governo.
A prescindere da quante cose buone o cattive abbia fatto questa persona la domanda che mi pongo è: è questo il modo per mandare a casa qualcuno? E' vero si, è stata una manifestazione pacifica e democratica che è servita a far conoscere il dissenso verso un uomo.
Non voglio mettere in discussione le simpatie o antipatie verso una persona che certamente nel tempo è cambiata fino a sentirsi onnipotente, ma non ho neanche visto situazioni da k gb o sta si dove chi non fosse d'accordo col sistema era automaticamente fatto scomparire.
Ora, se vogliamo rivendicare una maggiore libertà come ho sentito dire stasera in televisione da chi è stato intervistato, non vi pare che sarebbe meglio farlo con manifestazioni mirate a temi specifici che non siano quelli di usare una manifestazione per insultare alla fine qualcuno?
Faccio notare che non sto difendendo la persona in questione che anche a me è venuta in forte antipatia. Vedrei sen'altro qualcun'altro al suo posto, ma odio le situazioni in cui ogni scusa diventa buona per insultare.
Voi come la pensate?
La penso come te.
E' un pò come quando ti fermano in piazza e ti chiedono di mettere una firma contro la droga: che utilità può avere?
Il problema è che nessuno lo ha votato eppure è lì.. prima gli si dà il voto e poi ci si nasconde..
Probabilmente dei tanto modi che ci possono essere per contrastare il potere di una persona, una manifestazione come questa è l'ultimissima cosa da fare.
Alzando la voce non si ottiene niente