La solitudine

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jack_daniels.
00giovedì 30 aprile 2009 12:37
Esistono tanti modi d'essere soli.

Per scelta propria o per scelta altrui.

Si può essere fisicamente soli o soli seppur circondati da tanta gente.

Provate a descrivere la vostra sensazione di solitudine semmai vi siete sentiti così. Lo farò anche io ma non oggi perchè sono indaffaratissimo ed un argomento come questo richiede molta ricerca dentro di se e molta attenzione nella descrizione di un tale stato per evitare il rischio della banalizzazione, ma ci tenevo a lanciare questo sassolino nello stagno.

maxilus
00giovedì 30 aprile 2009 12:49
Re:
jack_daniels., 30/04/2009 12.37:

Esistono tanti modi d'essere soli.

Per scelta propria o per scelta altrui.

Si può essere fisicamente soli o soli seppur circondati da tanta gente.

Provate a descrivere la vostra sensazione di solitudine semmai vi siete sentiti così. Lo farò anche io ma non oggi perchè sono indaffaratissimo ed un argomento come questo richiede molta ricerca dentro di se e molta attenzione nella descrizione di un tale stato per evitare il rischio della banalizzazione, ma ci tenevo a lanciare questo sassolino nello stagno.




Anche io giornata lunga e impegnata.. quindi anche io risponderò con più calma a questo bellissimo argomento che mi piacerebbe trattato come hai descritto tu, senza cadere nelle banalità ma sentendo il proprio pensiero nascere da dentro.
Perchè una cosa è dire che siam soli, una cosa è la solitudine indotta da noi stessi..
Una bella introspezione, seria e onesta
(Enrico VIII)
00giovedì 30 aprile 2009 20:23
Eppure a me sembra semplice. La solitudine è uno stato d'animo. Non dipende da chi si ha in giro e può durare un momento come può durare mesi se non anni... Può essere positiva o negativa a dipendenza se uno la cerca o se la trova imposta (da sé stesso o da altri...)
Come sempre secondo me, il trucco sta nel trovare un equilibrio con se stessi... E' questo il difficile. Se uno sta bene con se stesso, sta bene da solo o in compagnia. E se la compagnia diventa troppa uno cerca di starsene da solo, mentre se è la solitudine a diventare oppressiva, allora si cerca compagnia...
Ma, ripeto, secondo me uno prima di tutto deve stare bene con se stesso, tutto il resto ne è una conseguenza...
jack_daniels.
00giovedì 30 aprile 2009 21:27
Re:
(Enrico VIII), 30/04/2009 20.23:

Eppure a me sembra semplice. La solitudine è uno stato d'animo. ...



Enrico, non capisco se questa è una interpretazione asettica che dai a questo stato d'animo o se è il modo in cui tu lo senti e lo affronti


Maia.
00giovedì 30 aprile 2009 21:36
Re:
(Enrico VIII), 30/04/2009 20.23:

Se uno sta bene con se stesso, sta bene da solo o in compagnia.
Ma, ripeto, secondo me uno prima di tutto deve stare bene con se stesso, tutto il resto ne è una conseguenza...


Secondo me star bene con se stessi è condizione necessaria ma non sufficiente.

Sto bene con me stessa e ho fiducia nelle mie capacità eppure mi sono sempre sentita sola. Tu hai avuto una crescita equilibrata e graduale con una madre che ha tracciato la via verso la soluzione dei problemi. Io, senza aver vissuto una normale giovinezza, mi sono trovata sbattuta sul campo della vita ad affrontare situazioni troppo gravose. La mia era la solitudine sotto il peso dei doveri...che mi ha fatto sempre avvertire la mancanza di una sorella o un fratello con cui avrei potuto condividere preoccupazioni, pensieri, fatiche fisiche. Questa mancanza l'avverto tutt'ora e in un angolino del mio cuore farà sempre capolino anche se posso contare sull'aiuto del marito e di un figlio ormai grande. Per questo nella poesia ho scritto "ora è solitudine lieve, discreta compagna di viaggio".
Negli anni passati, come conseguenza della depressione, ho provato una solitudine di dialogo, ossia la mancanza di amici fidati con cui poter parlare, adesso ormai azzerata, sono lentamente riuscita a ricostruirmi una vita sociale.
Fortunatamente non ho mai sofferto di solitudine affettiva.

Insomma penso che se guardiamo bene nel profondo di noi stessi, una qualche tipologia di solitudine alberga. E' una condizione universale e normale, ci sarà sempre qualcosa che ci manca...il tutto sta a non farsene una cappa...




jack_daniels.
00giovedì 30 aprile 2009 22:20
Ci sono momenti della propria vita in cui non si pensa minimamente che quello che si sta provando sia solitudine. Ed il fatto di non riuscire a capirlo probabilmente diventa poi la ragione dell’acuirsi dei malesseri, delle inquietudini.

Ci sono momenti in cui ci si chiude in se stessi come in un involucro impenetrabile senza lasciar passare nulla che possa far capire come realmente si stia.

Probabilmente è la paura di ferire che fa tenere dentro tutto quello che si ha senza lasciargli libero sfogo.

Quelli sono i momenti in cui si vorrebbe poter venire fuori da quel guscio liberandosi delle proprie ombre.
Quelli sono i momenti in cui si pensa che nessuno possa davvero capirci ed aiutarci.
Poi qualcuno, una piccola breccia in quel muro invalicabile riesce ad aprirla e aiuta a capire che tutto quel malessere altro non è che bisogno trattenuto di comunicare. Quel qualcuno è qualcuno che davvero ti ama.
Maia.
00giovedì 30 aprile 2009 22:56
Re:
jack_daniels., 30/04/2009 22.20:

Ci sono momenti della propria vita in cui non si pensa minimamente che quello che si sta provando sia solitudine.
Ci sono momenti in cui ci si chiude in se stessi come in un involucro impenetrabile senza lasciar passare nulla che possa far capire come realmente si stia.


Complimenti jack, hai accantonato la diplomazia tipica dei maschietti e hai messo a nudo le tue sensazioni. Questo ti fa onore.

So per esperienza che la solitudine di dialogo fa stare veramente male.
Si pensa che non ci sia nessuno in grado di comprenderci o non si vogliono tediare gli altri o c'è una sorta di pudore che impedisce di abbassarsi a mostrare le proprie fragilità. Così si costruisce una corazza inaccessibile. Quando si arriva a rendersi conto che è segno di forza mostrare le proprie debolezze e che abbiamo tutti bisogno degli altri, si fa il primo passo verso la ricerca di chi ci può aiutare, amico, familiare, parente o psicologo.
Fatto il primo passo, il resto va in discesa.
Per me l'amicizia è stata fondamentale nel superamento della solitudine di dialogo...
Olympia78
00venerdì 1 maggio 2009 01:03
Re:
jack_daniels., 30/04/2009 12.37:

Esistono tanti modi d'essere soli.





E' vero...esistono molti modi di esser soli e di sentirsi soli...talvolta e' la vita a porci in situazioni di solitudine,dove ci si sente e ci si ritrova soli a causa di malattia (o altro) chi abbiamo a fianco si allontana...forse per timore..forse perche' non sa' come affontare e convivere con cio' che si affronta...
C'e' chi insegue la solitudine per stare meglio con se' stesso e ritrovare un qualcosa perso dal troppo stress..dalla frenesia di tutti i giorni... da un brutto periodo affrontato....un po' come la pausa dello scrittore....
Poi c'e' la solitudine personale...qualcuno puo' viverla in rari casi della vita....quanlcun'altro puo' averla sempre accanto....talvolta sembra che sparisca..ma se fa parte di te'....nulla puo' farla sparire..si nasconde.....la combatti.....la allontani...ma nel momento in cui le tue difese vengono meno..o non ne hai il potere....ti raggiunge e ti riprende...ti riconquista........
Puoi fare due cose.....o scagliartici contro..puntando ad allontanarla o lasciare che si faccia sentire...che ti entri dentro....facendoti sembrare tutto cio' che hai e tutti quelli che ti circondano... di poco conto..perche' cio' che tu hai sempre desiderato...era quello e molto altro e senti il vuoto.....e i sensi di colpa...nel sentirti egoista...egoista verso la vita stessa...
La solitudine...puo' essere come un altro noi stessi...sta' a noi far si che sia un sentimento positivo e non si trasformi in negativo......perche' senrtirsi soli anche in una piazza piena di gente e' la cosa piu' triste che si possa vivere...


"glorfindel"
00venerdì 1 maggio 2009 12:28
Re:
jack_daniels., 30/04/2009 12.37:

Esistono tanti modi d'essere soli.

Per scelta propria o per scelta altrui.

Si può essere fisicamente soli o soli seppur circondati da tanta gente.

Provate a descrivere la vostra sensazione di solitudine semmai vi siete sentiti così. Lo farò anche io ma non oggi perchè sono indaffaratissimo ed un argomento come questo richiede molta ricerca dentro di se e molta attenzione nella descrizione di un tale stato per evitare il rischio della banalizzazione, ma ci tenevo a lanciare questo sassolino nello stagno.




Penso che che la solitudine e l'essere soli non siano proprio la stessa cosa, alla solitudine do una connotazione negativa, allo stare da soli non necessariamente... per me la differenza sta nella "scelta".
Per me la sensazione di solitidine sta nella mancanza di scelta: ci si sente soli quando non si ha altra scelta che essere soli, non ci si sente soli invece quando si sceglie di essere soli pur avendo la possibilità di non esserlo.


(Enrico VIII)
00venerdì 1 maggio 2009 23:56
Re: Re:
Maia., 30/04/2009 21.36:


Secondo me star bene con se stessi è condizione necessaria ma non sufficiente.


Insomma penso che se guardiamo bene nel profondo di noi stessi, una qualche tipologia di solitudine alberga. E' una condizione universale e normale, ci sarà sempre qualcosa che ci manca...il tutto sta a non farsene una cappa...




Secondo me invece occorre davvero star bene con se stessi. Se davvero si è sereni con le proprie esperienze e si puô guardare in faccia senza remore al proprio passato, anche per il futuro si è pronti ad affrontare qualsiasi cosa.
Che vi sia nel nostro profondo una "tipologia di solitudine" può senz'altro essere vero e probabilmente lo è, ma la solitudine non deve mica sempre essere una sensazione negativa. Io, ogni tanto, ho assolutamente bisogno di essere solo, fosse anche solo per poter riflettere con calama...
Che po qualcosa ci manchi sempre, è la realtà. Ma per fortuna siamo così. per fortuna cherchiamo sempre cose nuove e migliramenti. Se non fossimo così accenderemmo ancora il fuoco con le pietre focaie...
Ma anche questo "qualcosa che ci manca" non dev'essere, se l'esigenza è posta nella giusta misura, necessariamente una sensazione negativa, anzi!


(Enrico VIII)
00venerdì 1 maggio 2009 23:58
Re: Re:
jack_daniels., 30/04/2009 21.27:



Enrico, non capisco se questa è una interpretazione asettica che dai a questo stato d'animo o se è il modo in cui tu lo senti e lo affronti






Probabilmente entrambe le ipotesi sono corrette...
Xena84
00sabato 2 maggio 2009 22:20
... comincio con il lasciare una nota per Olympia... ho letto il tuo post ed ho pianto....

la solitudine... io, come ha già detto qualcuno, distiguo in maniera diversa il stare soli e il sentirsi soli...
nella vita tutti noi tendiamo a ritagliarci dei momenti in cui stare soli, per riflettere o semplicemente per stare soli con noi stessi...
ma la solitudine... quella è una brutta bestia... ti prende contro la tua volontà, anche se a volte noi l'aiutiamo, non combattiamo per tenerla lontana, forse perchè incosciamente non vogliamo reagire... non lo so...
è brutto, direi indescrivibile, sentirsi soli in un posto pieno di gente, ma lo è ancor di più sentire questo vuoto e questa solitudine dentro se stessi, ti senti come svuotato, il respiro si fa sempre più lento, la mente non pensa a nulla... sei li, non capisci nulla, non sai cosa fare, ti senti estraneo a te stesso, nonostante i tuoi sforzi, nessuno ti capisce, o almeno la sensazione è questa... ti senti piccolo piccolo, difronte ad un mondo infinito... non senti niente, solo la sua oscura e fredda presenza... si la sua... lei... la solitudine... compagna fedele di viaggio... non ti abbandona mai... quando pensi di averle detto addio, ti accorgi che l'hai solo messa da parte per un pò... ma lei è sempre li in agguato, aspetta solo un piccolo tuo cedimento per impossessarsi nuovamente di te... ti guardi intorno, c'è tanta gente... e non riesci a capire perchè ti senti terribilmente solo... solo scivoli dentro quel vortice senza fine...
maxilus
00martedì 5 maggio 2009 23:27

La solitudine..
Sembra così scontata come risposta.. cos'è la solitudine.. E invece è molto più complessa di ciò che può apparire.
Io posso parlare solo per me, per ciò che provo io.. e cercherò di spiegarvelo..
Ci sono momenti che mi sento solo, nel vero senso della parola. Solo senza nessuno accanto, un amico col quale uscire.. il mio migliore Amico è in Sardegna ed è stato qui pochi giorni fa. E' partito domenica e mi manca già.. qui non è così semplice, forse anche perchè uso lui come metro di paragone e allora mi accorgo che persone così non ne esistono e mi sento solo.
Poi mi sento solo perchè mi manca una compagna di viaggio, dal risveglio all'alba alla passeggiata in spiaggia tra le onde, all'abbraccio sotto il tetto di stelle.
Forse questa solitudine induce alla solitudine dell'anima, il famoso "vuoto dentro". Sensazione bruttissima, perchè sei un'eterna domanda senza risposta e ti chiedi perchè, ma ti accorgi che quella sarà l'ennesima domanda senza risposta.
In quei momenti di scoramento non ho più voglia di nulla, navigo nel nulla e sento solo morte dentro me.
Forse è quella la solitudine peggiore perchè mi sento solo anche con me stesso, non ho la forza di reagire e questo è davvero orrendo perchè sai che è solo da te che deve nascere la voglia di combattere, ma questa forza non la trovi..
Fortunatamente tutto passa ma poi torna, ciclicamente.. come le stagioni.. come un lungo e doloroso inverno
jack_daniels.
00martedì 5 maggio 2009 23:41
Re:
maxilus, 05/05/2009 23.27:


La solitudine..
Sembra così scontata come risposta.. cos'è la solitudine.. E invece è molto più complessa di ciò che può apparire.
Io posso parlare solo per me, per ciò che provo io.. e cercherò di spiegarvelo..



Questo è quello che intendevo quando ho posto il quesito. Leggere le vostre sensazioni le vostre emozioni. Grazie Maxi e grazie a chi di voi si è letto dentro.


"glorfindel"
00mercoledì 6 maggio 2009 00:05
Re: Re:
jack_daniels., 05/05/2009 23.41:



Questo è quello che intendevo quando ho posto il quesito. Leggere le vostre sensazioni le vostre emozioni. Grazie Maxi e grazie a chi di voi si è letto dentro.





Allora ecco anche la mia...la mia solitudine quando arriva è così....


La mia solitudine si fa sentire quando vorrei qualcuno con cui uscire ...e non c'è nessuno.
Si fa sentire nei momenti di festa, quando tutti hanno qualcosa da fare, qualcuno cui pensare, qualcuno con cui condividere bei momenti...tutti tranne me.
Si fa sentire quando mi manca una carezza, un abbraccio, una parola rassicurante. Si fa sentire quando devo fare progetti, e li faccio sempre da sola...o li rimando in eterno per non farli da sola.
Si fa sentire quando penso a qualcuno che mi manca.
Si fa sentire quando penso al mio futuro, quando guardo al cammino solitario che ho percorso e che continuerò a percorrere.
La mia solitudine poi si trasforma in paura quando penso al giorno in cui questa che adesso io chiamo "solitudine" mi sembrerà una condizione serena, perchè arriverà il giorno in cui non avrò più famiglia, e allora sì, quel giorno sarò davvero completamente sola. Un giorno non ci sarà più nessuno che mi vorrà bene, un giorno proverò il terribile dolore della perdita di chi amo e vicino a me non ci sarà nessuno per sostenermi e darmi conforto.
La mia solitudine ha quindi molte sfumature, perchè va dalla semplice insofferenza... alla malinconia... fino alla paura più terribile e più buia.



jack_daniels.
00mercoledì 6 maggio 2009 00:49
Re: Re: Re:
"glorfindel", 06/05/2009 0.05:



Allora ecco anche la mia...la mia solitudine quando arriva è così....

[...]

Si fa sentire quando penso al mio futuro, quando guardo al cammino solitario che ho percorso e che continuerò a percorrere.




Grazie anche a te Glorfindel per la tua testimonianza. E' forte quello che scrivi ma è senz'altro la realtà di ciò che hai vissuto e ciò che vivi.
Leggo però anche una sorta di rassegnazione che ciò che sarà non potrà essere diverso da ciò che è. Perche?


"glorfindel"
00mercoledì 6 maggio 2009 13:51
Re: Re: Re: Re:
jack_daniels., 06/05/2009 0.49:



Grazie anche a te Glorfindel per la tua testimonianza. E' forte quello che scrivi ma è senz'altro la realtà di ciò che hai vissuto e ciò che vivi.
Leggo però anche una sorta di rassegnazione che ciò che sarà non potrà essere diverso da ciò che è. Perche?




Perchè le premesse sono quello che sono...
Comunque io non mi lascio ad andare a questi pensieri di solito, preferisco vivere giorno per giorno.
vehui@h
00mercoledì 6 maggio 2009 22:52
Non mi sono mai sentita veramente sola nella mia vita, nemmeno quando è morto il mio papà, al quale ero molto legata e dal quale, purtroppo, la vita mi ha separato troppo presto, ma il suo ricordo e il pensiero di lui me lo hanno fatto sentire sempre vicino, come se non fosse mai andato via.
Mi sono sentita sola quando, in momenti particolari, ho avuto bisogno di un gesto, di una parola, e non è arrivata, mi sono sentita sola quando le mie certezze sono cadute e mi sono resa conto che chi mi circonda è proprio come me, con le stesse paure, gli stessi timori, le stesse debolezze.
Ma sono soltanto attimi, che arrivano e svaniscono, lasciano dietro di sè una sensazione di malinconia, ma mi fanno comprendere quanto sia importante la vicinanza e l'amore di chi ti ama e quanto un semplice gesto sia la migliore medicina per guarire dalla solitudine.
Xena84
00giovedì 7 maggio 2009 22:04
Re:
vehui@h, 06/05/2009 22.52:

....quanto sia importante la vicinanza e l'amore di chi ti ama e quanto un semplice gesto sia la migliore medicina per guarire dalla solitudine.




... e quando chi ti è vicino e dovrebbe capirti e sostenerti in ogni modo non lo fa?... quando queste persone che ti sono vicine ti dovrebbero dare la forza ed invece ti uccide dentro con gesti e parole che non credevi mai di poter sentir dire da loro? ... beh in questo caso la solitudine è ancora più forte... sei in quella famosa stanza colma di gente... tu urli da perdere la voce, ma nessuno so volta, nessuno si accorge di te... fa ancora più male...
vehui@h
00giovedì 7 maggio 2009 23:29
Re: Re:
Xena84, 07/05/2009 22.04:




... e quando chi ti è vicino e dovrebbe capirti e sostenerti in ogni modo non lo fa?... quando queste persone che ti sono vicine ti dovrebbero dare la forza ed invece ti uccide dentro con gesti e parole che non credevi mai di poter sentir dire da loro? ... beh in questo caso la solitudine è ancora più forte... sei in quella famosa stanza colma di gente... tu urli da perdere la voce, ma nessuno so volta, nessuno si accorge di te... fa ancora più male...




Se il conforto e la comprensione che ti aspetti dai tuoi familiari non arriva la cerchi in altre persone, la cerchi nelle amicizie, in chi è capace di ascoltarti e di comprenderti.
Certo è triste che le persone che ti sono vicine, dalle quali ti aspetti aiuto e supporto, e dalle quali non ti aspetteresti mai delle incomprensioni, non sanno sostenerti, ma ricorda che non è facile, ricorda che anche loro sono come chiunque, con difetti, pregi e modi di pensare, siano essi giusti o sbagliati.
Non è vero che nessuno si accorge di te, ci stai molto a cuore, ma la forza più grande è quella che è dentro di te, è a lei che devi fare appello nei momenti bui anche se a volte sembra difficile trovare quell'interruttore e accendere la luce della speranza.
Maia.
00sabato 9 maggio 2009 19:13
Re:
Xena84, 02/05/2009 22.20:

... comincio con il lasciare una nota per Olympia... ho letto il tuo post ed ho pianto....
forse perchè incosciamente non vogliamo reagire... non lo so...
è brutto, direi indescrivibile, sentirsi soli in un posto pieno di gente, ma lo è ancor di più sentire questo vuoto e questa solitudine dentro se stessi, ti senti come svuotato, il respiro si fa sempre più lento, la mente non pensa a nulla... sei li, non capisci nulla, non sai cosa fare, ti senti estraneo a te stesso, nonostante i tuoi sforzi, nessuno ti capisce, o almeno la sensazione è questa... ti senti piccolo piccolo, difronte ad un mondo infinito... non senti niente, solo la sua oscura e fredda presenza... si la sua... lei... la solitudine... compagna fedele di viaggio... non ti abbandona mai... quando pensi di averle detto addio, ti accorgi che l'hai solo messa da parte per un pò... ma lei è sempre li in agguato, aspetta solo un piccolo tuo cedimento per impossessarsi nuovamente di te... ti guardi intorno, c'è tanta gente... e non riesci a capire perchè ti senti terribilmente solo... solo scivoli dentro quel vortice senza fine...


Xena, anch'io anni fa ho provato le tue stesse sensazioni...ma non era semplice solitudine, ero io che stavo male...
Ho cominciato a star bene e a non sentirmi più imprigionata in quel vuoto quando ho visto uno spiraglio di luce e sono riuscita a guardare al futuro con ottimismo...
mary la sanguinaria
00martedì 12 maggio 2009 21:01
Re: Re: Re:
(Enrico VIII), 01/05/2009 23.56:



Secondo me invece occorre davvero star bene con se stessi. Se davvero si è sereni con le proprie esperienze e si puô guardare in faccia senza remore al proprio passato, anche per il futuro si è pronti ad affrontare qualsiasi cosa.



in definitiva sono d'accordo. io non credo a certe tue frasi apodittiche e su questo sono d'accordo con maia: da soli non siamo in grado di fare nulla , dal lavoro alla famiglia: l'uomo è, checche' se ne dica, pur luopo , un animale sociale.
ci sono due tipi di solitudini: quella reale ed è quella spiegata da glorinfield: l'ho provata e ne sono uscita con una dieta. devo dire che trovo piu' fastidioso ricordare come ho perso la bussola dopo la dieta che la solitudine in se'. quando si è giovani si ha sempre la forza di reagire e si esagera sempre nelle emozioni. ancora adesso sento talvolta questa solitudine, in particolare mi manca un'amica con cui condividere le mie passioni come ai vecchi tempi. oramainon vado piu' a ballare, ma talvolta mi piacerebbe avere qualche amica con cui andare a teatro o al balletto e mi piacerebbe conoscere le mie tre amiche virtuali.
poi c'è la solituidine psicologica, simile o vicina ala depressione o comunque ad un'indole felice. la leggo molto sul web ed a mio parere nasce da molta insicurezza ma anche da una forte idealizzzaione di se', del proprio passato degli amici lontani
che non ci sono piu'. troppa esagerazione nel guardare ai lati negativi della propria vita, troppa remissività.
certe volte mi fa arrabbiare perchè sotto la bontà vedo anche sempre la colpevolizzazione degli altri e la mancata idea di autoresponsabilità ed anche un certo vittimismo e catastrofismo.
"io sono tanto buono e sensibile ma nessuno mi capisce!"
questo allontana la gente, il buio allontana la luce .a parte una forte introversione di carattere o altri limiti fisici o psicologici non è possibile che una ersona serena con se' non piaccia agli latri. a me è capitato spesso
ed è per questo che concordo con enrico: la mancata autogratificazione, la mancata stima di se' , la mancata realizzazione portano a questa idea di fallimento che porta alla solituidine. ed è questa la mia solitudine, ma non ne do certo la colpa agli altri.



Maia.
00martedì 12 maggio 2009 21:23
mary la sanguinaria, 12/05/2009 21.01:


ancora adesso sento talvolta questa solitudine, in particolare mi manca un'amica con cui condividere le mie passioni come ai vecchi tempi. oramainon vado piu' a ballare, ma talvolta mi piacerebbe avere qualche amica con cui andare a teatro o al balletto e mi piacerebbe conoscere le mie tre amiche virtuali.

la mancata autogratificazione, la mancata stima di se' , la mancata realizzazione portano a questa idea di fallimento che porta alla solituidine. ed è questa la mia solitudine, ma non ne do certo la colpa agli altri.


Permettimi di dire che se hai 3 amiche virtuali non sei tanto sola.
Quando anni fa mi sono affacciata al web avevo appena perso la mia ultima amica nella vita reale. Col passar degli anni molte persone non hanno più tempo per l'amicizia, relegata ad uno scambio di favori in caso di necessità o ad un'uscita in pizzeria. Io me la sogno un'amica con cui andare a teatro...

Scrivi la mancata realizzazione portano a questa idea di fallimento che porta alla solituidine. ed è questa la mia solitudine
Sei sicura che gli altri siano così realizzati?
Abbiamo tutti dei fallimenti sul groppone...
C'è gente che sa fingere e lo fa molto bene, specie tra persone di elevato stato sociale.
mary la sanguinaria
00mercoledì 13 maggio 2009 19:55
Re:
Maia., 12/05/2009 21.23:


Permettimi di dire che se hai 3 amiche virtuali non sei tanto sola.
Quando anni fa mi sono affacciata al web avevo appena perso la mia ultima amica nella vita reale. Col passar degli anni molte persone non hanno più tempo per l'amicizia, relegata ad uno scambio di favori in caso di necessità o ad un'uscita in pizzeria. Io me la sogno un'amica con cui andare a teatro...

Scrivi la mancata realizzazione portano a questa idea di fallimento che porta alla solituidine. ed è questa la mia solitudine
Sei sicura che gli altri siano così realizzati?
Abbiamo tutti dei fallimenti sul groppone...
C'è gente che sa fingere e lo fa molto bene, specie tra persone di elevato stato sociale.


la solitudine che molti di voi hanno provato e provano (non tutti, ma parecchi si'), cosi’ lunga ed assoluta, non l'ho mai provata. un po' per merito mio, un po' perchè mi basta poco e molto per fortuna e per circostanze esterne.
so bene che con l'età le amicizie si diradano, ho cercato pero' di accontentarmi di meno, di adattarmi e di non pretendere dagli amici lunghe telefonate tutti i giorni.
io stessa sono molto poco disponibile. ora pero' vado a telefonare. [SM=g27998]
non riusciro' mai, maia (e tu lo sai) a ritenere che l'amicizia virtuale sia un succedaneo a quella reale. ho troppo bisogno di affetto e questo da sempre.
ti invito a non fossilizzarti sul fratello mancato perchè i pensieri ossessivi sono dannosi
della seconda solitudine che dire? hai perfettamente ragione: c'è chi si vende bene, ma io non ci sono mai riuscita . ai colloqui di self improvmente ero sempre l'ultima infatti. bisognerebbe imparare anche dagli insuccessi, ma io non ci riesco. rimane il fatto che stare bene con se' e non farsi del amle per me sarà una conquista. E credo che porti solo il bene anche agli altri.
Chapeu anche per la tua ultima osservazione, in un mondo cosi’ inwenterato su quello che appare all’occhio (ed il successo è sempre evidente) quello che dici è vero. Ho appena conosciuto un ragazzo che ha guadagnato una cifra spropositata in borsa avere un collasso perché il primo maggio non c’era nessuno a lavorare e lui era solo….non ho saputo cosa dirgli ! bisognerebbe cercare di mettersi nei panni dell’altro, ma è difficile quando si è infelice oppure solo egoisti. faro' del mio meglio per cercare di capire meglio e farmi forza


(Enrico VIII)
00mercoledì 13 maggio 2009 20:01
Re: Re: Re: Re:
mary la sanguinaria, 12/05/2009 21.01:



ed è per questo che concordo con enrico: la mancata autogratificazione, la mancata stima di se' , la mancata realizzazione portano a questa idea di fallimento che porta alla solituidine. ed è questa la mia solitudine, ma non ne do certo la colpa agli altri.






Ognuno ha la sua croce da portare... alcuni la portano in modo visibile, altri riescono a nasconderla molto bene...
Se davvero non dai la colpa agli alri, secondo me sei però già sulla buona strada...
Probabilmente, come tantissime altre persone, hai semplicemente bisogno di un successo. Anche piccolo ma dev'essere un "successino" che trovi in uno di quei campi dove ti senti "non realizzata", "senza autostima" e/o "non realizzata". Ogni tanto, se le premesse sono "giuste" basta un piccolo passettino per ripartire. Non so più chi l'ha detto ma aveva ragione col dire che anche per percorrere il cammino più lungo, si inizia sempre con il primo passo....


Maia.
00mercoledì 13 maggio 2009 21:25
Re: Re:
mary la sanguinaria, 13/05/2009 19.55:


non riusciro' mai, maia (e tu lo sai) a ritenere che l'amicizia virtuale sia un succedaneo a quella reale. ho troppo bisogno di affetto e questo da sempre.
ti invito a non fossilizzarti sul fratello mancato perchè i pensieri ossessivi sono dannosi
della seconda solitudine che dire? hai perfettamente ragione: c'è chi si vende bene, ma io non ci sono mai riuscita .


Ehehe, tu riesci sempre a farmi ridere, grazie!
Se covassi pensieri ossessivi per il fratello mancato, la sorella mancata, i figli mancati, il padre mancato, il lavoro mancato, la salute mancata, le amiche mancate, a quest'ora mi sarei già buttata sotto il treno.
Alla mia età si prende la vita con maggiore leggerezza...

L'amicizia virtuale può diventare reale, basta anche vedersi una sola volta e tra telefono e mail ci si parla molto più che con la propria dirimpettaia (che si lamenta sempre). L'affetto, a differenza dell'amore, trascende la fisicità, è un legame d'anime a cui per rinnovarsi basta la voce. Io volevo molto bene ai miei zii che abitavano lontano e sentivo per telefono.

Per arrivare a star bene con te stessa prova a pensare che nella vita farai quello che puoi, come tutti, senza fare confronti con gli altri. Se riuscirai a rilassarti, a non sentirti in competizione coi vincenti (all'apparenza), lentamente arriverai a volerti bene e allora quel passettino sorgerà spontaneo e da esso le relative gratificazioni...

A che pro vendersi bene?
Molto meglio farsi voler bene...per come si è. [SM=g27988]
mary la sanguinaria
00giovedì 14 maggio 2009 16:28
Re: Re: Re: Re: Re:
(Enrico VIII), 13/05/2009 20.01:



Ognuno ha la sua croce da portare... alcuni la portano in modo visibile, altri riescono a nasconderla molto bene...
Se davvero non dai la colpa agli alri, secondo me sei però già sulla buona strada...
Probabilmente, come tantissime altre persone, hai semplicemente bisogno di un successo.



la seconda paerte del discorso è chiara: in attesa del successo come mi insegna sempre maia devo fare qualche passio io. ti pare ?
noto la stilettata. [SM=g27988] ovviamente ho avuto anche la fase del dare la colpa agli altri, ma in definitiva sono sempre stata piu' brava a vergognarmi di me stessa e l'auocritica non sempre è positiva, anche se onesta.
e tieni conto che io non ho nessuno con cui prendermela: un amore, i genitori, gli amici traditori. non ho mai preteso molto e non avendo un 'idea sbagliata dei rapporti umani ho sempre ricevuto per quel che ho seminato.
e non posso certo prendermela con un paese o una nazione intera. essere incattiviti col mondo non porta a vantaggi....
corro ciao, a domani.


(Enrico VIII)
00venerdì 15 maggio 2009 00:11
E io credo un'altra volta che sei sulla buona strada... Contrariamente a te invece credo che un'autocritica onesta sia sempre positiva... Occorre guardare in faccia alla realtà esattamente così com'è. Poi non credo serva a molto "vergognarsi". Se è il caso magari pentirsi, ma non vergognarsi... Tutti sbagliamo, chi più, chi meno, ma sbagliare sbagliamo tutti...
Ma non possiamo farci niente. Il passato è passato mentre domani è... il primo giorno del resto della nostra vita. Quindi cerchiamo di imparare dal passato e per domani cerchiamo di... non sbagliare.
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