Quando si parla di forza si pensa subito alla palestra, ai bilanceri, alle macchine di muscolazione, ai manubri, ecc…
In parte è una cosa normale, dato che sono questi gli strumenti che permettono di elevare i livelli di forza muscolare. Però, tanti sottovalutano il lavoro a carico naturale, ovvero tutte quelle esercitazioni che sfruttano il peso del corpo.
Questo metodo è fondamentale per gli atleti principianti e per gli atleti del settore giovanile, oppure per gli avanzati che non hanno ancora raggiunto dei buoni livelli di forza.
Perché utilizzare i sovraccarichi quando c’è ancora un margine di sviluppo della forza a carico naturale?
Il pugile deve far proprio (e farlo bene) un esercizio fondamentale, che sviluppa la forza dei muscoli interessati alle azioni di attacco. Questo esercizio è definito impropriamente da molte persone “le flessioni” (questo esercizio si chiama piegamenti sulle braccia, la flessione è un’altra cosa).
Quante volte vi è capitato di vedere vostri compagni di allenamento, o voi stessi che facendo “le flessioni” su tutto ci si solleva meno che sulle braccia? Chi fa andare su e giù il sedere, chi muove la testa avanti e indietro, chi piega le braccia solo parzialmente, vero?
Se l’atleta non è in grado di eseguire dei piegamenti sulle braccia, è evidente che non ha buoni livelli di forza (pettorali, tricipiti, deltoidi, addominali, ecc..), non c’è dunque necessità di ricorrere all’utilizzo dei sovraccarichi.
La progressione dei piegamenti sulle braccia dal più facile al più difficile, per un principiante può essere la seguente:
1) piegamenti sulle braccia, appoggiandole al muro. Il corpo più è inclinato verso il basso più aumenta la difficoltà.
2) piegamenti sulle braccia, appoggiandole su di una panca. Il corpo è più inclinato rispetto all’esercizio precedente, la difficoltà aumenta.
3) piegamenti sulle braccia a terra facilitati. Il tronco del corpo è parallelo al suolo le ginocchia sono appoggiate a terra.
4) piegamenti sulle braccia a terra. Il corpo è parallelo al suolo, questo è l’esercizio che può fungere da obiettivo.
5) piegamenti sulle braccia appoggiando i piedi su di un rialzo. Il carico diventa notevole a mano a mano che il corpo tende ad essere in posizione verticale.
La velocità di esecuzione di questi esercizi deve essere abbastanza elevata. Ovviamente un principiante prima si accontenterà di eseguire diverse ripetizioni, poi si impegnerà a svolgerle più rapidamente. Per completare al meglio tutta la progressione, vi assicuro che per l’atleta principiante, l’atleta giovane o con carenza di forza, ci vuole molto tempo, anche un’intera stagione sportiva.
Quando l’atleta è in grado di eseguire diverse ripetizioni per ogni singola proposta ad una velocità di esecuzione elevata, allora si può passare al lavoro con i sovraccarichi, anch’esso avrà una sua progressione in termini di difficoltà.