Guida al consumo critico

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(Ziva)
00mercoledì 29 settembre 2010 22:04
L'anno scorso ho comprato e sfogliato questo libro...non è una lettura leggera nè piacevole considerando i contenuti, ma si sa che la verità non sempre è bella.
Riporto la presentazione del libro:
La nuova Guida al consumo critico cataloga, incrocia informazioni e offre dati aggiornati per conoscere i movimenti di centinaia di strutture produttive con le quali abbiamo rapporti frequenti. Lo scopo non è la denuncia ma dare al consumatore le informazioni necessarie perché possa fare scelte coscienti e responsabili, evitando di essere ingannato o di diventare un puro ingranaggio di un sistema senza scrupoli che in nome del guadagno distrugge la vita, penalizza i poveri e mette a rischio il pianeta.
Cosa c'è di più semplice e addirittura banale che andare al mercato? Lo si fa per necessità o addirittura per piacere quasi ogni giorno, non solo per rifornirsi del necessario ma anche per stare al passo con i tempi, per vedere le tendenze della moda.

Dal 1985 il Centro Nuovo Modello di Sviluppo lavora per mostrare che in realtà vendere e comprare non sono atti banali e innocui quanto può sembrare. Hanno un fortissimo impatto, non solo economico. Dietro a questo semplice gesto quotidiano si nascondono problemi di portata planetaria, di natura sociale, politica ed ambientale.
Chi sono i gruppi italiani ed esteri che forniscono le nostre botteghe? Cosa fanno? Chi rappresentano? Quali le loro priorità? Hanno responsabilità nei confronti dell'ambiente? Quali rapporti hanno con i paesi poveri? Con il mondo delle armi? Con i paradisi fiscali? Quale il grado di trasparenza delle informazioni che diffondono? Quale l'affidabilità?
Purtroppo se si leggono queste pagine ci si rende conto di quanto è marcio il mondo.
Devo dire che da quando l'ho letto cerco di pensarci un pò di più quando mi trovo a fare la spesa.
La famosa e pubblicizzata Cocacola è l'esempio eclatante di quanto l'effimero piacere dei cittadini dei paesi convenzionalmente definiti "sviluppati" si traduca in sfruttamento e oppressione dei paesi poveri.
Si và dalla privazione di acqua per i raccolti, alle lotte sindacali dei lavoratori delle fabbriche della multinazionale represse nel sangue, al lavoro minorile nei campi..
Per non parlare delle numerose denunce susseguitesi nel corso degli anni per la positività a sostanze dannose di alcuni prodotti, principalmente nei paesi poveri.
Davvero il piacere di quelle bollicine valgono cotanto scempio?
La Cocacola come le altre grandi multinazionali detengono il commercio di tantissimi prodotti tra cui l'acqua di vario tipo, fanta, nestea.
A braccetto con la multinazionale statunitense vanno la Pepsi, la Nestlè, Procter e Gamble,Unilever e davvero chi più ne ha più ne metta..
Ovviamente da questo scenario da brividi si distacca il commercio equo solidale poco conosciuto e anche costoso se si pensa la spesa quotidiana.

Non credo sia possibile eliminare tutti i prodotti "cattivi" ma sono certa che conoscendo la realtà ognuno di noi può eliminare quelle cose non strettamente necessarie e frutto solo di mode e abitudini.
Io dico di meditarci su...

maxilus
00sabato 2 ottobre 2010 00:15
Premetto che io non ho letto il libro.
Ziva me ne ha parlato in maniera abbastanza dettagliata e ci sarebbe davvero da fermarsi un attimino e riflettere, soprattutto perchè molte cose che non son fondamentali per la nostra esistenza le abbiamo a certi prezzi perchè le multinazionali si "approfittano" dei più deboli..
Ad esempio, noi quando compriamo un semplice cioccolatino non ci chiediamo la vera storia che c'è dietro, fatta di schiavitù, di lavori molto sottopagati, di umiliazioni.. tutto questo affinchè noi paghiamo un prezzo contenuto..
Sembrerebbe assurdo ma basta fare un giro nel web per accorgersi che non lo è poi così tanto.
Specialmente tu, Olympia, o Rosy, che siete due mamme, leggete questo pezzo..
"Fra i boicottaggi in corso, i più importanti sono quelli contro Nestlè e Mitsubishi. Nestlè è boicottata perché promuove nel sud del mondo l’uso del latte in polvere, benché sia noto che in quei paesi l’allattamento artificiale uccide, tutti gli anni, un milione e mezzo di bambini (quasi tre al minuto). Mitsubishi è boicottata perché è la più grande compagnia commerciale giapponese che abbatte e commercia legno tropicale proveniente dalle foreste asiatiche e sudamericane. Le operazioni di disboscamento di Mitsubishi procedono ininterrottamente 24 ore su 24 e, solo in Malesia, distruggono 300.000 ettari di foresta all’anno"
Brano preso da questo sito..
Vi consiglio anche di cercare tutte queste notizie..

Non vi nascondo che inizialmente ci son rimasto male e per quanto riesco cerco di non comprare alcuni tipi di marche..
Il problema che però si pone è che i mercati più giusti sono quelli equosolidali, però costano anche un pò di più.
E di certi prodotti non si può fare a meno, ma a ben vedere son praticamente tutte le marche ad essere "inquinate"..
Allora come si fa?
Sarebbe bene riuscire a dividere ciò che è davvero importante da ciò che non lo è..
Il problema sta tutto lì.

Olympia78
00domenica 3 ottobre 2010 23:15
Caspita.....si sa che sotto c'e' sempre "del marcio" ma a leggervi fa riflettere..figuriamoci a leggere il libro completo[SM=g27992]
Grazie di aver condiviso questo pensiero...se tutti o una buona parte ci mettessimo rimedio forse cambierebbe qualcosa...[SM=g8950]
(Ziva)
00martedì 5 ottobre 2010 18:53
Parlando dei prodotti per l'igiene della persona e della casa le cose di certo non migliorano…
Il libro non l’ho letto tutto, anche perché ci si potrebbe impiccare alla fine visto che la situazione è davvero nera.
Poco fa mi sono dedicata alle faccende domestiche, come fa chiunque di noi, e con il libro alla mano ho controllato i prodotti che ho in casa.
Napisan e Calfort per la lavatrice e detersivo Sole per i piatti, bene anzi MALE questi prodotti rientrano nei marchi controllati dalla multinazionale RECKITT BENCKISER!
I marchi controllati da questa multinazionale oltre a quelli citati sono:cillit bang, harpic, glassex, lip, woolite,ava,calgon, vanish, finish, lavasbianca,lanza, clearasil, veet, dettol.
Volendo solo riassumere quel che fa questa azienda:
2007 spesi 280mila dollari per attività lobbistiche volte a influenzare le decisioni dei governi statunitensi
2006 pagata una multa di 150mila dollari per lotti di disinfettanti pericolosi per l’ambiente e la salute dell’uomo.
2007 consumo di 4.6miliardi di litri di acqua e rilascio di 263 milioni di kg di gas serra.
2007 denuncia da parte dell’associazione statunitense women’s voice for the earth per la presenza in alcuni detergenti di sostanze in grado di provocare asma e malattie professionali al personale di ditte di pulizia. Inoltre esperimenti su cavie animali hanno documentato il manifestarsi di malattie a carico del sistema riproduttivo.
L’azienda ha filiali nei paesi poveri del mondo ed in quelli conosciuti col nome di paradisi fiscali.
2007 per la british union for the abolition of vivisection è compromessa con la sperimentazione animale.
Quello che sicuramente vien fuori da questo libro è che si tratta di veri e propri mostri giganti così radicati nel mercato internazionale da non trovare molto spesso alternativa.
Non vedo una soluzione, ma sono sicura che l’informazione serva in ogni caso per non vivere nell’ignoranza e per risvegliare le nostre coscienze. Se fossimo noi a dover sopportare le conseguenze degli acquisti degli altri vorremmo che qualcuno facesse qualcosa per cambiare le cose. Non ho la presunzione di cambiare le cose, ma di certo sapere queste notizie almeno un po’ scuote le nostre anime.
Zio Bachisio
00martedì 9 novembre 2010 09:53
Re:
(Ziva), 29/09/2010 22.04:

La famosa e pubblicizzata Cocacola è l'esempio eclatante di quanto l'effimero piacere dei cittadini dei paesi convenzionalmente definiti "sviluppati" si traduca in sfruttamento e oppressione dei paesi poveri.
Si và dalla privazione di acqua per i raccolti, alle lotte sindacali dei lavoratori delle fabbriche della multinazionale represse nel sangue, al lavoro minorile nei campi..



Premesso che ho il libro, e che vi ho ampiamente piluccato con grande interesse, e premesso inoltre che anch'io ho aderito alla campagna di boicotaggio verso Coca Cola e affini per quasi un anno (e Maxilus dovrebbe ricordarlo), non acquistando, non consumando e promuovendo il tutto, mi è poi capitato di scoprire che in realtà la Coca Cola Company NON produce di fatto la bevanda finita, ma solo lo sciroppo base
L'aggiunta di acqua e l'imbottigliamento sono affidati ad altre società a volte indipendenti, a volte collegate (ma comunque non dipendenti), e soltanto un infinitesimo sono società appartenenti al marchio

Quindi, pur condannando tutto ciò che ne deriva, va precisato che il problema della privazione d'acqua, dello sfruttamento dei lavoratori e delle lotte sindacali represse nel sangue (cominciai il boicotaggio proprio in risposta all'omicidio di un sindacalista sudamericano), il lavoro minorile NON sono imputabili alla multinazionale
Si veda ad esempio quì

Il libro accenna a tutto questo, ma lo minimizza, parlando poi sempre della multinazionale, glissando sulle società minori che sono i veri responsabili
Il che, per carità, non dovrebbe certo dissuadere qualcuno dal boicottare Coca Cola come prodotto, tra l'altro secondo me nocivo per altre ragioni, ma mi fa riflettere su quanto siamo esposti da una parte e dall'altra, su quanto possiamo essere condizionati da chi vuole portarci verso una certa direzione

(Ziva)
00martedì 9 novembre 2010 21:28
Re: Re:
Zio Bachisio, 09/11/2010 9.53:





Quindi, pur condannando tutto ciò che ne deriva, va precisato che il problema della privazione d'acqua, dello sfruttamento dei lavoratori e delle lotte sindacali represse nel sangue (cominciai il boicotaggio proprio in risposta all'omicidio di un sindacalista sudamericano), il lavoro minorile NON sono imputabili alla multinazionale
Si veda ad esempio quì

Il libro accenna a tutto questo, ma lo minimizza, parlando poi sempre della multinazionale, glissando sulle società minori che sono i veri responsabili



Interessante osservazione.
Il fatto è che mi rendo conto sempre di più che le informazioni riguardo questi fatti sono sempre difficilmente reperibili e ci si deve mettere a fare un lavoro certosino per reperirle.
Altra cosa che davvero non trovo giusta è il fatto che quando si acquistano i prodotti facendo caso all'azienda produttrice oltre a perdere tanto tempo con flaconi e simili osservandoli manco gli si volesse fare una radiografia, molto spesso non se ne viene nemmeno a capo.
Alla fine per far la spesa non è che poi si abbiano a disposizione giornate intere!
Zio Bachisio
00giovedì 11 novembre 2010 22:43
A proposito a proposito...

Quanti di voi sono al corrente che la ricetta della Coca Cola conteneva originariamente (e forse anche ora... chissà...) nientemeno che foglie di coca (la pianta da cui è ricavata la cocaina)?

Alzi la mano chi lo sapeva :)
(Ziva)
00giovedì 11 novembre 2010 23:46
Re:
Zio Bachisio, 11/11/2010 22.43:

A proposito a proposito...

Quanti di voi sono al corrente che la ricetta della Coca Cola conteneva originariamente (e forse anche ora... chissà...) nientemeno che foglie di coca (la pianta da cui è ricavata la cocaina)?

Alzi la mano chi lo sapeva :)



Io lo sapevo!!!Per questo si chiama COCA cola


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