EIGOR

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Erranhe
00venerdì 13 aprile 2012 10:19
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==leia==
00venerdì 13 aprile 2012 11:40
Dunque, non ci siamo.


a) ogni riferimento a stupri è punito con esilio, per cui come ben sai va eliminato dal bg (non solo la parola, anche ogni allusione all'atto).

b) la parte in cui ti dedichi all'addestramento alla spada lunga per chiedere la skill deve avere una parte più ampia (magari racconta di come ti allenavi, etc etc)

c) altezza massima (salvo rare eccezioni concesse dalla sola caporazza): 180 cm

d) da bg possiamo ammettere ciondoli, insegne, oggetti di poco valore ma MAI armi. Quindi la scimitarra non verrà approvata.

In attesa di modifiche, BG NON APPROVATO.
Erranhe
00venerdì 13 aprile 2012 12:28
EIGOR Weglhon Capisnat Calchi

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Traduzione Eigor: Fuoco Funesto [SM=g9141]
Età 27 anni

Luogo di nascita Braies (Sued Tirol - Dolomiti) – Conosce l’austriaco, ha vissuto a Innsbruck per due anni.

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La storia di un principe è la sua storia, la cruda storia di un principe che doveva diventare re. Eigor mette a nudo i pensieri dell’agire e del non agire, “uccidere mio zio e vendicare mio padre! Ma come fare, senza macchiarmi l’anima”. Può un principe diventare un assassino? Essere o non essere, agire o non agire, rivendicare o subire? Ma come fare, senza perdere la propria identità, il proprio ruolo. Senza perdersi nei traumi che la carne eredita. Si parla qui di un principe, di un uomo oramai, che ogni suddito vorrebbe come proprio re. Essere fedeli a se stessi fino in fondo all’anima in un contesto storico, dove regna solo una natura fetida e volgare. La sua casa è divenuta una prigione. Forse è proprio nel momento in cui l’uomo è completamente solo, prigioniero nell’io, che trova la sua strada, il suo cammino. Un’artista della solitudine, cerca di imporsi sugli altri, un uomo che cerca e che si interroga, che pensa e riflette per trovare se stesso, senza dimenticare doveri e valori...macchiati oramai dal sapore del sangue. Ed è proprio nel momento della domanda, del dubbio, che trova la sua autenticità. La follia per parlare e la morte per agire, uccide solo per il puro piacere di farlo. Attende e costruisce quell’attimo nel quale finalmente potrà essere libero: la sua stessa morte. Uccidere per Morire. Come sopravvivere in un mondo che ci guarda, in una realtà di spettatori, in una vita di finzione: dov’è la giustizia, quella vera e onorevole? In un mondo di maschere che ci osserva, trovare la propria, l’originale, quella che più ci calza a pennello è l’unico atto d’amore. Il resto è silenzio. Scappa dalla sua vita stessa, ma un giorno tornerà nella sua casa, nelle terre che le sono state strappate, per farle di nuovo sue. Arrabbiato nell’animo, con il mondo che gli ha sempre voltato le spalle si dirige fra le nebbie, che avvolgono quella terra colma di mistero, colma di uomini a lui simili, macchiati. In costante ricerca di qualcosa che gli dia gratificazione, di uno spunto che gli dia un po’ di soavità in quella vita per lui amara.

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E’ il ventunesimo giorno del mese di Luis quando nella gelida oscurità, un ingenuo poppante viene partorito dalle membra di una donna, un incantevole bambino amato e crogiolato da ogni creatura che lo scorgesse. Cresciuto fra le amorevoli cure della madre Kanha e della nonna paterna Mirai, che fino ai suoi 8 anni, gli fecero provare i piaceri di una semplice moina. Bensì la crudeltà del mondo che si celava dietro le mura del palazzo era pronta ad agguantare la vita delle due donne, che di ritorno da una passeggiata, furono freddate.

Il re, uomo severo e duro, lasciò crescere il bambino dalla servitù di corte . Non lo degnava di una carezza, non lo degnava di uno sguardo. Non era un uomo malvagio, solo un padre severo con se stesso.

I soli amici che aveva, sempre se così si potessero chiamare erano delle piccole creature che vivevano nei giardini del castello. Una famiglia di gnomi permalosi e delle minuscole fatine impertinenti. Ma non poteva stare con loro a lungo perché appena ne raccontava le vicende gli altri umani lo accusavano di follia. Dunque, aveva rimosso il loro ricordo con il passare degli anni. Crebbe in solitudine.

Ogni mattina all’alba, dopo una sana ed abbondante colazione, anche di nascosto, indisturbato si dirigeva nella sala armi del palazzo, allenandosi con la scimitarra o con le spade, con i manichini che, di legno, erano divenuti i suoi unici amici. Spiava spesso anche gli allenamenti dei cavalieri che difendevano il regno, convinto, dentro di se che un giorno sarebbe diventato uno di loro, un onore. Una mattina la sala d’armi era occupata ma in lui bruciava la passione per le lame che lo spinse a farsi costruire da un fidato falegname un manichino nelle stalle, con cui allenarsi. La spada era ancora pesante per lui, ma con il passare del tempo divenne come un prolungamento del braccio dx, riusciva a muoverla come voleva, o almeno di provava. Aveva una vera passione per i rovesci.

A circuire il ragazzo, ormai 16enne era lo zio, Orqueu, che da tempo immane aspirava al trono. Malvagio, ingrato, subdolo e disonesto convinse il ragazzo a fuggire dal regno, subito dopo aver assassinato brutalmente il re. Il trono era suo.
Molteplici furono i tentativi del popolo di persuadere il ragazzo a tornare, buono di cuore, ed abile di spada, aveva seguito ogni giorno duri allenamenti, ogni giorno per più di sei lunghi anni, esercitandosi anche di nascosto nelle stalle del palazzo, lì dove nessuno avrebbe potuto vederlo. Mirava a divenir uno spadaccino di cui il padre potesse esser fiero, come ogni figlio … Sarebbe divenuto un re degno ed amato dal suo popolo. Ma nulla, ogni parola di un amico, era vista da lui, come un ricordo a quell’atto di vigliaccheria appena commesso.

Fugge portando con se la sua migliore amica, Cima, una cavalla dal manto nero come la pece che mai l’aveva deluso, che mai l’aveva lasciato. Diretti a nord oltrepassano le alpi fino a ritrovarsi nelle terre austriache. Vestito di abiti regali, eleganti, quasi lussureggianti non ha problemi a trovar momentaneo alloggio. Innsbruck lo accoglie come un figlio, genti cortesi e donne disposte ad appagare il suo piacere. Il denaro per comprare piacevoli compagnie non gli manca, ma stupido, si innamora di lei, un elfa … Alcheria.
Una sporca prostituta che può venirgli madre o nonna o forse più, che lo usa e che poi, subito scompare. Una donna ribellatosi alle sue nobili origini e forse anche per questo lui sentiva sempre di più il bisogno di farla sua, con lei non si sentiva un traditore, un uomo fallito.

Gioca con lui, ne muove le fila e che come un burattino lo ha fatto suo. Argenteo il crine e assetate le labbra scarlatte, pelle marmorea e di ghiaccio gli occhi da predatrice circuiscono completamente quell’uomo che è quasi diventato. Quasi un anno passa fra le sue lenzuola, in quel sudicio letto che sempre ricorderà il tradimento, fino a che una mattina di primavera Eigor si decide a separarsi anche da lei, convinto di lasciare l’unica donna che lui abbia mai amato, l’unica capace di farlo godere sia nel cuore che nel corpo. Spossato lascerà una pergamena sul suo bianco cuscino, così ch’ella al suo ritorno la troverà.

{Io sono il vento, sono la furia che passa e che porta con sé il desiderio e nella notte ti chiama e che pace non ha, son l'amor che non sente pietà. Io sono il vento se t'accarezzo non devi fidarti di me perché non conosco la legge che guida il mio cuore … Sono l'aria che tal'ora sospira e che al sol del mattino più dolce si fa, son la furia che improvvisa si adira e che va, fugge e va … dove andrà ancora non so. Fra le dune del deserto ho cercato te, e con tutta la mia ira ho sollevato le onde del mare … ti ho amata, era scritto così}

Raccoglie le sue cose e fugge, viaggia, per anni, giocando con le donne, come lei aveva fatto con lui, trattandole come oggetti di piacere e non come persone, soffrendone però in prima persona. Solo per un uomo nutre qualcosa di simile al rispetto, se uomo può definirsi un vecchio con le orecchie a punta. Mezzelfo forse di razza, la madre era umana raccontava in quelle sere trascorse nella locanda del paese, fra una birra e l’altra. La sua compagnia è piacevole, ma lui è ancora un giovane uomo e ha bisogno di trovare la sua strada, dunque lascia anche lui e ne segue il consiglio, quello di cercare un isola avvolta dalle nebbie, giunto li non avrai più quella sensazione di solitudine diceva il vecchio Raylh, avrebbe trovato altri uomini come lui, e forse una donna che lo avrebbe realmente amato. Colmo di speranza parte con Cima alla ricerca dell’Isola delle Mele, ma durante il viaggio, la sua amica viene a mancare, ormai spossata per l’età. Un altro, fra tanti, motivi per cui odia non aver poteri sulla vita d’altri, e lui, cerca proprio questo, il potere di negare la vita.

L’unico segno che lo riconduce al suo passato è lo stemma della casata che porta sul mantello che ne copre le carni chiare, ed il ciondolo che sempre porterà al collo, un dono a cui teneva più di ogni altra cosa.

Lungo quel viaggio la sua indole cambia, si rende finalmente conto di essere solo, solo contro tutti e uccide, solo per il piacere di farlo, brandendo la spada con chi è indifeso, usando le donne e uccidendone i mariti gustando insaziabile il dolore nei loro occhi. Prima o poi dovrò morire, ma per mano mia ucciderò la mia anima, si ripeteva, terrorizzato forse da quel mostro che ogni giorno stava diventando.

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Fisico:
Capelli: Corti, neri
Occhi: verdi con pagliuzze grigie
Altezza: 1.80 mt
Peso: 81 kg

Carattere [SM=g9589] : Testardo, schivo, crudo, brama potere e persegue la morte, sua eterna compagna di vita, falso, ipocrita, mente spudoratamente per ottenere quel che vuole. Ogni tortura è giustificata per i propri fini … ma se l’interlocutore riesce a domarlo, se lo merita diventa un buon uditore, se gli conviene ovvio. Incattivito dal suo passato, è diffidente con il prossimo, odia gli elfi perché gli ricordano quella donna che lo ha usato. Sorride raramente, ha solo bisogno di sfogo o semplicemente di … chi lo sa, a voi scoprirlo in on.

Allineamento: Caotico Malvagio: (il distruttore) [SM=g8092]
Rappresenta la nemesi non solo della vita e della bellezza ma anche dell'ordine dal quale la vita e la bellezza dipendono. Un personaggio C/M fa solo ciò che la sua ingordigia, il suo odio e il suo desiderio di distruzione lo portano a fare. E' facile all'ira, immorale, ingiustamente violento e imprevedibile. Quando cerca di impossessarsi di ciò che può avere si comporta in modo brutale e senza scrupoli.

Skill richiesta: ESPERIENZA ARMI DA GUERRA LEGGERE [SM=g8075] (3 livelli)
Il possessore di tale skill è addestrato nell’utilizzo di armi da guerra leggere (spada lunga, ascia celtica,scimitarra, spada bastarda, accetta, martello d’arme), riuscendo ad avere una maggiore efficacia nel maneggiare tali armi. La sfera di influenza agisce sulla rapidità, sulla precisione e sulla potenza dei colpi sferrati.
LIVELLO 1) a questo livello la padronanza del tipo di arma consente di essere lievemente più efficace nell’uso delle armi da guerra leggere rispetto a chi brandisce tali armi senza possedere tale skill.

Punteggi attuali:

KARMA: 493
SALUTE: 400
MENTE: 397
FORZA: 400
POTENZA: 0
RESISTENZA: 0
AGILITA': 0
DENARI: 0
DEPOSITO: 497

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Stemma famiglia Calchi:
xoomer.virgilio.it/ecalc/immagini/stemma_disegnato_Ilaria_Gand...

Ciondolo regalatogli dalla nonna paterna, di bronzo, rappresenta i cinque vertici a cui aspira un uomo (famiglia, amore, lealtà, fiducia e rispetto) e la mezza luna, che lui ha sempre amato:
www.newagecenter.it/images/images/prodotti/arg_hornedmoonpen...

Disegno su pergamena della Scimitarra del padre.
www.azlame.it/public/coltelli/images/dettagli/582-80_LRG.jpg


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Eigor
==leia==
00giovedì 19 aprile 2012 11:08
Correzioni approvate. [SM=g7562]

BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA PRESENTE
ALLINEAMENTO MORALE: CAOTICO MALVAGIO
ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LV.1 APPROVATA.
TERRA DI APPARTENENZA: attuale Italia del Nord (verificare ma credo ricada in clan Mediterraneo)


Il pg possiede alcuni oggetti di poco valore relativi alla casata paterna, nella fattispecie un ciondolo ed una pergamena su cui è disegnata la scimitarra che fu del padre.

Scheda di gioco aggiornata.

Erranhe
00giovedì 26 luglio 2012 15:39
Eigor ha acquistato al mercato un FRISONE tutto nero, e la chiama Tempesta. Di seguito role di riferimento approvata:
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=10313372&#idm1...

[IMG]http://i47.tinypic.com/4qlr1h.jpg[/IMG]


Ne approfitto per postare la censura nel clun nordico di cui Eig è ora socio... ahah

isoladiavalon.freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=...
EDAVE
00lunedì 30 luglio 2012 12:14
La proprietà dell'animale non deve essere approvata dal Senato umano, è sufficiente inserire in scheda la role di acquisto.


BG APPROVATO
DESCRIZIONE FISICA PRESENTE
ALLINEAMENTO MORALE: CAOTICO MALVAGIO
ESPERIENZA IN ARMI DA GUERRA LEGGERE LV.1 APPROVATA.
TERRA DI APPARTENENZA: clan nordico
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