DICO LA MIA SPERANDO DI NON ALLARGARE IL DIVARIO.
Innanzitutto mi preme salutare e ringraziare il padrone di casa per aver consentito quest'agone dialettico, spassionato e forte, dinamico, oltre che utile.
Intervengo soprattutto per la simpatia che nutro per Paolo, uomo in continua crescita, che non si arresta negli interrogativi del vivere.
Inizio affermando che pace e guerra di per sè nn significano nulla, essendo scatole vuote che van riempite di senso, ed il senso è primariamente nella nostra struttura pensante per poi essere trasferite in quelle scatole.
Questo per dire che guerra e pace, due opposti, sono innnazitutto nella nostra testa, creati da noi, inventati da noi, ad uso e consumo del nostro profondo egoismo, non nell'accezione negativa, ma positiva.
Paolo, così come Pino, sono andati nella direzione, ciascuno, del proprio egoismo, nella sua accezione positiva (per me, e secondo una moderna scuola di pensiero analitico, l'egoismo non è mai virtù negativa se non nel suo abuso, come per il mangiare).
L'egoismo è ciò che consente opportunamente l'autodifesa e l'autostima. Poichè l'egosimo è visto in genere nella sua accezione negativa dopo, purtroppo, millenni del suo uso in quel senso, per recuperarlo nella sua accezione positiva, il mondo degli analisti della psiche lo ha coniato con un termine che appare, nelle intenzioni, in una luce diversa e positiva e che va sotto il lemma di "autostima".
Nessuno però, caro Paolo, è in grado di mostrare, a ragione, quando per ciascuno cessa l'egoismo (autostima) nella sua accezione positiva ed inizia nel suo abuso.
Si tratta di una scala di valori dove la linea di separazione fra negativo e positivo è posta da ciascuno a sua discrezione.
Questa differenza di valori, per una parte negativa per l'altra positiva, è ciò che ora vi fa entrare in contrasto, per il semplice fatto che, da un certo punto in poi della scala dei valori, per l'uno è male una certa condotta, per l'altro è bene.
Se prendete atto di queste differenze e riconoscete reciprocamente, ciascuno all'altro, la facoltà di decidere dove porre, nella scala dei valori, la linea di demarcazione del quasi bene e del quasi male, allora non potrà che esserci riconciliazione nel rispetto delle idee reciproche ... diversamente è guerra, allontanamento.
Io credo che voi sarete capaci, non dico di far combaciare le due linee di confine nella scala dei valori reciproci, ma quantomeno a riconoscere che ciascuno parte da una propria premessa, giusta o sbagliata che sia dal punto di vista dell'altro.
In campo religioso questo concetto è portato avanti da SO.SPI con la stringa linguistica "aperti al pluralismo", per appunto, nel senso di riconoscersi reciprocamente nella libertà di decidere i concetti di bene e di male, ma accettando tutti di sottomettersi ad un regolo unico, che è quello della carta costituzionale dei diritti umani fondamentali. Ciascuno a casa sua fa quello che vuole, sempre nel rispetto delle libertà e dignità altrui, ma, quando si esce da quella casa, i regolamenti d'essa debbono poter cessare d'aver valore nella propria vita, ma non cessare i valori secondo la scala di pertinenza della casa comune (carta dei diritti umani), che fa da tetto unico a tutte le altre unità abitative (singoli individui o singole associazioni).
Caro Paolo, di parole se ne dicono tante, ma dalla parola all'azione ne passa. Inoltre quel signore mi pare abbia posto le sue scuse, con ciò riconoscendoti un'autonoma diversa scala di valori.
Tu hai visto cosa è successo con i duo Sonny/Claudio/Dario/Un Sorriso.
Ancora non sono state deposte definitivamente le armi.
Tuttavia credo che un minimo di rimpensamento, nelle parti in causa, accadrà.
Solo quando le convinzioni sono portate agli estremi della loro credibilità avvengono i ripensamenti e nascono i dubbi.
Anch'io non condivido in parte il non/ban di SO.SPI, però, come hai visto, ad un certo punto Cava Claudio è intervenuto con il lucchetto ed ha posto fine ad una discussione poi riaperta.
Con ciò voglio dire che non penso che Lupo possa tollerare ogni tipo di scala dei valori, ma non è detto che non lo possa fare, come accade, assumendosene la responsabilità.
IO credo che lui abbia la libertà di regolarsi come meglio crede.
Nessuno può dire come un amministratore deve gestire il suo forum, anche se a nessuno è vietato di offrire suggerimenti.
Tu non puoi chiedere a Lupo come deve comportarsi con il ban, così come lui non può vietarti d'abbandonare il forum.
Se a qualcuno non convengono le linee di demarcazione del forum può sempre abbandonare il forum o, meglio, abbandonare il dialogo con persone che in quel momento gli stanno sullo stomaco ... poi, con il tempo, può darsi che si raggiunga un'intesa, ed in ciò è la crescita e l'avvicinamento alla linea comune di demarcazione dei diritti umani fondamentali.
Concludo invitando ad evitare giudizi reciproci, giudizi che quasi mai ci azzeccano, e di riavviare il dialogo fra voi sulla base del rispetto e della dignità reciproca.
Credo che questa sorta di libero dovere, cui non sei tenuto, tu possa avviarlo anche con Raffaele.
Credo anche che Pino Lupo, che mi è parso essersi un tantino abbandonato a delle gratuità (perfettamente in buona fede), ti debba dei chiarimenti, perchè non avrebbe senso parlare di scuse, così come tu, per l'uso di parole che poi si sono rivelate reciproche e pesanti per tutti gli interessati, debba chiarire con i tuoi interlocutori.
Non abbiamo bisogno di crearci ulteriori nemici, ma, tuttalpiù, persone da tenere in un angolo per un certo tempo finchè non riteniamo di riprendere il dialogo con loro.
Chiedo di scusare questo mio intervento se trovato dalle parti inopportuno o, peggio, offensivo.
Con stima per entrambi e per il gentilissimo padrone di casa.
Pyccolo