martee1964
00domenica 29 marzo 2009 17:51
LONDRA
Un gruppo di ricercatori della Aston University di Birmingham ha creato un “cervello artificiale” che potrebbe contribuire alla messa a punto di nuove terapie contro le malattie neurodegenerative, come il morbo d’Alzheimer.
In pratica, i ricercatori finanziati dalla Humane Research Trust hanno prelevato cellule cancerose da un tumore e le hanno “riprogrammate” in modo tale da renderle identiche a quelle del sistema nervoso umano. A darne notizia è stato il quotidiano britannico “Daily Telegraph”.
«Quello che abbiamo sviluppato», ha spiegato Michael Coleman, coordinatore dello studio, «è un cervello artificiale efficiente in grado di elaborare il pensiero al massimo livello di base». E ha aggiunto: «È incredibilmente eccitante: è più vicino al cervello umano di qualsiasi altra cosa. A lungo termine ci auguriamo che la procedura possa essere utilizzata per capire in che modo alcune patologie, come il morbo d’Alzheimer e altre malattie neurodegenrative, si sviluppino e, in ultimo, trovare una cura e sviluppare farmaci migliori».
Lo scienziato ha spiegato come insieme al suo team è riuscito nell’impresa. «Le cellule devono essere vive e devono operare efficacemente in modo da permetterci di capire come funziona veramente il cervello. Quello che abbiamo fatto è l’unità di base del cervello umano: le cellule si trasformano, si collegano e comunicano». Per mantenere in vita le cellule, i ricercatori le hanno alimentate ogni due giorni iniettando sostanze nutritive e minerali.
«È ancora molto presto», ha commentato Neil Hunt, chief executive dell’Alzheimer’s Society, «ma in futuro questa interessante ricerca potrebbe portare a un utile strumento per indagare sulla demenza».