ASTREA (PG INESISTENTE)

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Astrea@
00sabato 4 ottobre 2008 17:17
Provo ad inviare il BG del mio personaggio, sperando possa andare.
Grazie

NOME: ASTREA
NOME COMPLETO: ASTREA DE MASI

KARMA: 993

ALLINEAMENTO: neutrale puro

LA STORIA

DAI REGISTRI DELLA CURIA DI MESSANA NOBILIS ET CAPUT SICILAE: Nella notte del solstizio d’inverno dell’A.D. ****, Lady Sulphinia, moglie di Ser Hulmus De Masi vassallo di Sua Maestà, diede alla luce una bambina, battezzata col nome di Astrea. Il parto fu estremamente difficile e durante le doglie Lady Sulphinia accusò più volte la figlia di volerla uccidere nel venire alla luce.
Quando Astrea compì il settimo anno di età Ser Hulmus richiese la perizia di un esorcista, poiché Lady Sulphinia attribuiva alla figlia un persistente stato depressivo e l’incapacità di concepire nuovamente. Venne incaricato dell’indagine Padre Amos.

DALLA RELAZIONE DI PADRE AMOS: Ho esaminato la fanciulla oggetto d’indagine. Le prove dell’acqua e del fuoco non hanno evidenziato possessione, in quanto non si sono presentate forze demoniache a preservare la bambina dall’ annegamento e dall’ustione. Reputo Astrea gracile ed introversa, ma dotata di un’intelligenza vivace e un profondo interesse per la natura; per questo assumerò io stesso il compito di suo precettore, assicurandole istruzione e cura spirituale.
Durante il mio incarico, ho avuto modo di conoscere meglio l’animo di Astrea e reputo che il suo comportamento introverso e schivo sia dovuto alla freddezza con cui è stata cresciuta dalla famiglia, che sempre l’ha tenuta ai margini della vita sociale. La bambina recupera serenità nel contatto con la natura, trova il suo habitat nei boschi, conosce bacche e frutti commestibili, i cicli vitali di piante ed animali e mostra un profondo amore per tutte le creature di Dio, specialmente le più piccole ed indifese. Personalmente, oltre alla Dottrina della Chiesa, le ho insegnato a classificare gli essere viventi e ad utilizzare i principi della chimica.

DAI REGISTRI DELLA CURIA: Ser Hulmus De Masi ha presentato richiesta perché la figlia Astrea, ora quindicenne, sia accettata come novizia nel convento di Santa Maria Addolorata, che accoglie giovinette di nobili natali affette da debolezza mentale. Padre Amos sì è duramente opposto alla richiesta, ma l’autorità ecclesiastica ha ritenuto che spetti al padre il diritto di esercitare la patria potestà.
Ad alcuni giorni di distanza è pervenuta la notizia della sparizione di Astrea. Una mattina la camera in cui Astrea era tenuta reclusa è risultata vuota con il catenaccio intatto: la fanciulla era scomparsa senza lasciare traccia. Lady Sulphinia, la prima ad entrare, ha riferito che nella stanza aleggiava un acre odore di zolfo. Si ipotizza l’intervento del demonio.

DAL DIARIO DI PADRE AMOS: Ho aiutato Astrea a fuggire, di mia volontà l’ho sottratta a un destino crudele ed ingiusto. L’ho affidata a Liza, un’anziana zingara, ed ora è già lontana con la carovana dei gitani. Rimetto a Dio il giudizio delle mie azioni.

DAL RACCONTO DI ASTREA: La mia vita è iniziata quando ho conosciuto Liza, colei che posso veramente considerare “madre”. Nella sua tenda ho finalmente trovato la mia casa, nella gente del clan la mia famiglia. Liza era un’esperta di botanica, conosceva le piante commestibili per l’uomo e per gli animali, quelle con proprietà medicinali e sapeva estrarne i principi attivi. Era anche una profonda conoscitrice dell’animo umano e dei sui lati scuri, sapeva leggere la sorte nel palmo della mano e calcolare il tema astrale. Mi ha trasmesso le sue conoscenze e col tempo sono diventata prima sua aiutante, poi ho preso il suo posto, perché Liza era divenuta sempre più stanca e debole. Sono divenuta un punto di riferimento par la tribù dei gitani e per la povera gente dei villaggi, che si rivolgeva a me per ottenere medicamenti ed interrogare gli astri.
Per quindici anni ho vissuto con lei, visitando molti paesi. Il figlio del capo clan mi ha onorato chiedendomi in sposa, ma non ho accettato: ho preferito continuare a vivere con mia madre, inoltre l’idea di generare figli mi spaventa …. ho paura di non saperli amare.
L’inverno scorso è stato particolarmente freddo e Liza si è ammalata. Malgrado mi sia prodigata al massimo, non sono riuscita a salvarla. Si è spenta serenamente in una lunga notte di gelo. Io le stava accanto tenendole la mano e raccontandole del Paradiso, con le stesse parole che avevo imparato da Padre Amos. Mi sono abbandonata al pianto solo quando il suo spirito ha lasciato le spoglie mortali. Ho pianto a lungo, poi ho preparato Liza, vestendola con gli abiti più ricchi e adornandola con i pochi gioielli. Ho tenuto per me solo il suo mantello colorato. All’alba, mentre un vento gelido sferzava la radura, ho lasciato l’accampamento in silenzio, avvolta nel caldo abbraccio del mantello, memoria di amore e simbolo di appartenenza al popolo dei gitani.
Così sono giunta alle porte di Barrington. Ho quasi trent’anni ed in dote porto soltanto il mantello di mia madre e ciò che ho appreso da lei e da Padre Amos.

Skill richiesto: Conoscenze naturali (1° livello)


ASPETTO FISICO: Capelli neri, lunghi e lisci, con una ciocca color avorio sulla fronte. Occhi grandi e blu dallo guardo impertinente. E’ già una donna, ma la corporatura minuta e la selvatica eleganza con cui si muove la fanno sembrare poco più che adolescente. Veste con abiti gitani e spesso è scalza.
CARATTERE: L’aspetto fragile nasconde un carattere deciso, ostinato e fortemente indipendente. Non ama le feste e le nobili corti ed è molto diffidente nei confronti dei potenti. Preferisce il contatto con la natura e con la gente umile, rifugge qualsiasi legame affettivo ed è affascinata dei segreti dell’animo umano.
.delphinia.
00sabato 4 ottobre 2008 19:11
GRADIREI CHE LE RICHIESTE FOSSERO EFFETTUATE ALL'INTERNO DELLA PROPRIA CARTELLA BG.

Per leggere il funzionamento del forum e della sezione , ci sono le cartelle inerenti

Secondo i karma disponibili puoi fare richiesta solo per il primo livello della skill:

Conoscenze naturali (livello 1).


Grazie.




mikyy=))
00sabato 4 ottobre 2008 19:28
Dunque, il bg è davvero buono, ma bisogna effettuare una piccola modifica.


La spiegazione dell'interesse per l'erbologia è davvero ottima e ben scritta, ma và un pò troppo oltre al Primo Livello; Puoi richiedere solo un punto alla volta ogni 3000 punti Karma, il primo è dato assieme all'approvazione del Bg a 500 karma, gli altri invece devi salvare e postare qui di seguito (o linkare come vuoi) delle giocate effettuate on-game dal tuo pg (giocate di lezioni o di studio sui libri).


Seguendo la descrizione della Skill al primo livello:



Conoscenze naturali (3 livelli)

il possessore di tale skill è un esperto dei fenomeni naturali, della flora e della fauna della zona. Riconosce generalmente frutti della natura commestibili da quelli non commestibili, i processi naturali della crescita di animali e piante, proprietà particolari di alcuni tipi di erbe.

LIVELLO1 a questo livello il possessore della skill è all’inizio nell’apprendimento dei misteri naturali, riesce ad avere una conoscenza generale della flora e della fauna e a riconoscere cibi naturali commestibili e non commestibili.




Il tuo personaggio può unicamente riconoscere cibi naturali commestibili e non, quindi niente conoscenza di erbe curative o velenose, tantomeno la conoscenza di come estrarne i principi attivi. ^_^


quindi la seguente parte in grassetto e sottolineata và modificata:

<< Liza era un’esperta di botanica, conosceva le piante commestibili per l’uomo e per gli animali, quelle con proprietà medicinali e sapeva estrarne i principi attivi. Era anche una profonda conoscitrice dell’animo umano e dei sui lati scuri, sapeva leggere la sorte nel palmo della mano e calcolare il tema astrale. Mi ha trasmesso le sue conoscenze e col tempo sono diventata prima sua aiutante, poi ho preso il suo posto, perché Liza era divenuta sempre più stanca e debole. Sono divenuta un punto di riferimento par la tribù dei gitani e per la povera gente dei villaggi, che si rivolgeva a me per ottenere medicamenti ed interrogare gli astri. >>



Anche la parte sulla conoscenza dell'animo umano và tolta, purtroppo è una skill che si chiama "Empatia", inoltre non può leggere la sorte o leggere temi astrali, ci sono già le tessine che possono avere "visioni" e via dicendo [SM=g7563] [SM=g8079]


Attendo la modifica, nel frattempo:


BG NON APPROVATO, IN ATTESA DI MODIFICA.


A prestissimo ^^
mikyy=))
00sabato 4 ottobre 2008 20:12
RIPORTO IN SEGUITO QUANTO TRASCRITTO IN NUOVE DISCUSSIONE. INVITO LA PLAYER A CLICCARE, D'ORA IN POI, SU "RISPONDI" E NON "NUOVA DISCUSSIONE" QUANDO POSTERA' MODIFICHE O RICHIESTA APPROVAZIONE GIACCHE' OGNI SKILL O QUANT'ALTRO DEVE PERMANERE ENTRO QUESTA CARTELLA.





Eseguo le modifiche richieste
Spero che ora possa andare


NOME: ASTREA
NOME COMPLETO: ASTREA DE MASI

KARMA: 993

ALLINEAMENTO: neutrale puro

LA STORIA

DAI REGISTRI DELLA CURIA DI MESSANA NOBILIS ET CAPUT SICILAE: Nella notte del solstizio d’inverno dell’A.D. ****, Lady Sulphinia, moglie di Ser Hulmus De Masi vassallo di Sua Maestà, diede alla luce una bambina, battezzata col nome di Astrea. Il parto fu estremamente difficile e durante le doglie Lady Sulphinia accusò più volte la figlia di volerla uccidere nel venire alla luce.
Quando Astrea compì il settimo anno di età Ser Hulmus richiese la perizia di un esorcista, poiché Lady Sulphinia attribuiva alla figlia un persistente stato depressivo e l’incapacità di concepire nuovamente. Venne incaricato dell’indagine Padre Amos.

DALLA RELAZIONE DI PADRE AMOS: Ho esaminato la fanciulla oggetto d’indagine. Le prove dell’acqua e del fuoco non hanno evidenziato possessione, in quanto non si sono presentate forze demoniache a preservare la bambina dall’ annegamento e dall’ustione. Reputo Astrea gracile ed introversa, ma dotata di un’intelligenza vivace e un profondo interesse per la natura; per questo assumerò io stesso il compito di suo precettore, assicurandole istruzione e cura spirituale.
Durante il mio incarico, ho avuto modo di conoscere meglio l’animo di Astrea e reputo che il suo comportamento introverso e schivo sia dovuto alla freddezza con cui è stata cresciuta dalla famiglia, che sempre l’ha tenuta ai margini della vita sociale. La bambina recupera serenità nel contatto con la natura, trova il suo habitat nei boschi, conosce bacche e frutti commestibili, i cicli vitali di piante ed animali e mostra un profondo amore per tutte le creature di Dio, specialmente le più piccole ed indifese. Personalmente, oltre alla Dottrina della Chiesa, le ho insegnato a classificare gli essere viventi e ad utilizzare i principi della chimica.

DAI REGISTRI DELLA CURIA: Ser Hulmus De Masi ha presentato richiesta perché la figlia Astrea, ora quindicenne, sia accettata come novizia nel convento di Santa Maria Addolorata, che accoglie giovinette di nobili natali affette da debolezza mentale. Padre Amos sì è duramente opposto alla richiesta, ma l’autorità ecclesiastica ha ritenuto che spetti al padre il diritto di esercitare la patria potestà.
Ad alcuni giorni di distanza è pervenuta la notizia della sparizione di Astrea. Una mattina la camera in cui Astrea era tenuta reclusa è risultata vuota con il catenaccio intatto: la fanciulla era scomparsa senza lasciare traccia. Lady Sulphinia, la prima ad entrare, ha riferito che nella stanza aleggiava un acre odore di zolfo. Si ipotizza l’intervento del demonio.

DAL DIARIO DI PADRE AMOS: Ho aiutato Astrea a fuggire, di mia volontà l’ho sottratta a un destino crudele ed ingiusto. L’ho affidata a Liza, un’anziana zingara, ed ora è già lontana con la carovana dei gitani. Rimetto a Dio il giudizio delle mie azioni.

DAL RACCONTO DI ASTREA: La mia vita è iniziata quando ho conosciuto Liza, colei che posso veramente considerare “madre”. Nella sua tenda ho finalmente trovato la mia casa, nella gente del clan la mia famiglia. Liza era un’esperta di botanica, conosceva le piante commestibili per l’uomo e per gli animali. Mi ha trasmesso le sue conoscenze e col tempo sono diventata prima sua aiutante, poi ho preso il suo posto, perché Liza era divenuta sempre più stanca e debole. Sono divenuta un punto di riferimento par la tribù dei gitani e per la povera gente dei villaggi, che si rivolgeva a me per ottenere consigli sulle piante commestibili e su come coltivarle.
Per quindici anni ho vissuto con lei, visitando molti paesi. Il figlio del capo clan mi ha onorato chiedendomi in sposa, ma non ho accettato: ho preferito continuare a vivere con mia madre, inoltre l’idea di generare figli mi spaventa …. ho paura di non saperli amare.
L’inverno scorso è stato particolarmente freddo e Liza si è ammalata. Malgrado mi sia prodigata al massimo, non sono riuscita a salvarla. Si è spenta serenamente in una lunga notte di gelo. Io le stava accanto tenendole la mano e raccontandole del Paradiso, con le stesse parole che avevo imparato da Padre Amos. Mi sono abbandonata al pianto solo quando il suo spirito ha lasciato le spoglie mortali. Ho pianto a lungo, poi ho preparato Liza, vestendola con gli abiti più ricchi e adornandola con i pochi gioielli. Ho tenuto per me solo il suo mantello colorato. All’alba, mentre un vento gelido sferzava la radura, ho lasciato l’accampamento in silenzio, avvolta nel caldo abbraccio del mantello, memoria di amore e simbolo di appartenenza al popolo dei gitani.
Così sono giunta alle porte di Barrington. Ho quasi trent’anni ed in dote porto soltanto il mantello di mia madre e ciò che ho appreso da lei e da Padre Amos.

Skill richiesto: Conoscenze naturali (1° livello)


ASPETTO FISICO: Capelli neri, lunghi e lisci, con una ciocca color avorio sulla fronte. Occhi grandi e blu dallo guardo impertinente. E’ già una donna, ma la corporatura minuta e la selvatica eleganza con cui si muove la fanno sembrare poco più che adolescente. Veste con abiti gitani e spesso è scalza.
CARATTERE: L’aspetto fragile nasconde un carattere deciso, ostinato e fortemente indipendente. Non ama le feste e le nobili corti ed è molto diffidente nei confronti dei potenti. Preferisce il contatto con la natura e con la gente umile, rifugge qualsiasi legame affettivo ed è affascinata dei segreti dell’animo umano.






Perfetto, grazie della celerità con cui hai effettuato le modifiche richieste. [SM=g8080]


BG APPROVATO
RICHIESTA SKILL CONOSCENZE NATURALI LIV.1 APPROVATA





Buon Role... Ci vediamo al prossimo Step! [SM=g7566]
Astrea@
00venerdì 9 gennaio 2009 15:23
//Approvazione skill empatia liv 1

Salve,
il mio pg è arrivato a 4760 punti di Karma, per questo invio due role per l'approvazione dela skil empatia livello 1
in entrambe le role il mio partener è un pg muto, il che rende più difficile intuire il suo pensiero e le sue emaozioni

1° role nella forsta di luce:
ASTREA [sentiero] la confusione della locanda l’ha decisamente stancata. Sente il bisogno di silenzio e di solitudine. Cosa meglio della foresta di luce. Solitaria lungo il sentiero di avvia, mentre il manto gitano dal capo toglie>>
ASTREA e lo lega attorno ai fianchi. Così il viso e il crine ha scoperto…per essere visibile ai guardiani. Il piacere del silenzio assapora la sua mente, il viso quello della brezza sulla pelle, i piedi scalzi il sentire la terra e l’erba tra le dita.
EVASTIRION (sentiero) Quando il sole più non brilla e la luna al suo posto prende il giogo del mondo con le stelle che la velano d'un manto argenteo ecco che il giovane sfregiato esce allo scoperto. Da molto è in giro e or ha solo voglia di pace>>
EVASTIRION posto nuovo è la foresta di luce dove non sa cosa vi si celi. Il sentiero percorre. E' senza manto e solo vestito con casacca e pantaloni. Sguardo fiero e passo felpato.
ASTREA [sentiero>radura] Passo dopo passo, ormai è prossima alla radura. I pallidi raggi lunari faticano a superare l’intreccio dei rami e il sentiero è quasi buio. Con la dx sorregge l’orlo della gonna, mentre nella mente fantastica>>
ASTREA di sostituire il suo vestiario con qualcosa di più pratico. I crine corvino ha raccolto in una folta coda, che sulla spalla sinistra ricade e sulla stessa spalla la sacca da viaggio porta. Ora eccola alla radura. Qui la luna può finalmente>>
ASTREA mostrare la sua falce sottile e gettare lame di luce argentea sullo slargo. Quelle frustate di luce la zingara attraversa, palesando volto e figura.
EVASTIRION (sentiero-radura) Alla radura si giunge. I passi lenti ma sicuri. Sguardo ovunque è lanciato per adocchiare qualcuno nei paraggi. Solo un'ombra giunge da lungi. Qualcosa lo fa vacillare per un istante. Non vede bene chi si cela dietro l'oscurità>>
EVASTIRION Il cuore fa un battito. Resta immobile cercando di capire chi fosse quell'individuo. Sospira quasi temendo quell'incontro, quell'incontro che la sera prima lo ha confuso. Quella donna, quella maga, lo ha scalfito come da tempo non gli >>
EVASTIRION accadeva.
ASTREA [radura] La sembra di sentire rumore di passi dietro di lei. Si ferma e si volge verso il quel suono. C’è un cavaliere dietro di lei….presa nei meandri della mente, non si era accorta della sua presenza. Il cuore i battiti rallenta>>
ASTREA L’incontro della sera innanzi le ha insegnato quanto poco sicuro sia muoversi sola, donna e minuta, in luoghi solitari la notte. Qualche passo avanza verso il cavaliere fin tanto che i pallidi raggi sul di lui volto fanno flebile luce.>>
ASTREA Riconosce quel volto. Si ferma….alte le mani mostra aperte..per palesar che arma non porta. “Sid vobis”- verbia , il suo sorriso spera che la luna mostri-“Non vi arrecherò nuovamente disturbo…Un cenno e vado via..”
EVASTIRION (radura) In piedi, fermo, immobile, crucciato. La luna illumina il volto della dama. Lady Astrea quasi che lo seguisse. Un lieve ghigno si dipinge sul suo volto, un sorriso tra il contento e il malinconico. Non sa cosa voglia la dama da lui>>
EVASTIRION solo sa che di continuo la incontra e che quasi le altre persone in Avalon siano scomparse, così lei sempre appare. Lo Sfregiato nota le mani libere della donna e il sorriso si allarga un poco. Successivamente si siede a terra, per>>
EVASTIRION poi sdraiarsi col naso rivolto all'insù. E' curioso di vedere la reazione della donna.
ASTREA [radura] Restando a qualche passo di distanza osserva il cavaliere. Il suo volto appare più disteso, addirittura è apparso il barlume di un sorriso. Anche il corpo è meno teso…si è sdraiato tranquillamente in terra.>>
ASTREA La sorte pare decisa a giocare con le loro strade…..che sempre si incrociano… e lei ha imparato ad assecondare la sorte…. Di qualche passo si avvicina e davanti al cavaliere silente si ferma. Con la mano indica il terreno>>
ASTREA accanto a lui. “Posso?”semplicemente verbia.
EVASTIRION (radura-terreno) Mani dietro la nuca gambe distese. Alla richiesta della donna egli risponde con spallucce. Già il fatto che abbia risposto è una nota positiva ora sta alla dama scegliere. Un leggero venticello spira e con esso il profumo della>>
EVASTIRION dama raggiunge le narici del Muto che si inebria di quella delizia. Un secondo battito del cuore.
ASTREA [radura] Non ha negato…quindi prende l’alzata di spalle come un segno di assenso. Accanto a lui siede, ma la schiena sull’erba non corica. Resta seduta e la gambe al ginocchio piega, mantenendole ben sotto la gonna e con le braccia>>
ASTREA le ginocchia cinge. Sulle stese il capo poggia, inclinandolo verso il cavaliere. La luna il suo volto illumina. Resta così, silenziosa…in attesa.
EVASTIRION (radura-prato) ''Chi sei donna del destino?'' questo avrebbe voluto chiederle, ma non ne ha la facoltà. Il mozzicone che nella bocca è rimasto si muove inutilmente e i suoni che lo sfiorano non riescono ad essere plasmati in parole. Solo gorgoglii>
EVASTIRION che restano muti però. Domande su domande il giovane si pone e l'istinto avrebbe presto prevalso. Quello stesso sguardo è enigmatico e per quanto dolce è misterioso e quasi irritante.>>
EVASTIRION resta calmo, si sa controllare...ma certamente quella situazione, paradossale, lo riporta indietro nel tempo e lo imbarazza un poco.
ASTREA [radura-prato] Ode i suoni inarticolati che dalle vermiglia del cavaliere dolorosamente escono. Scioglie le gemelle e la diritta protende verso il silenzioso…ormai ha capito che potrebbe chiamarlo Muto…ma preferisce continuare a >>
ASTREA chiamarlo Silenzioso. Sorridendo l’indice alle vermiglia accosta come per indicare che la favella non rappresenta un limite invalicabile. Poi raccoglie la sacca che ha aveva posato a terra e un vecchio foglio di pergamena estrae>>
ASTREA ”Sapete scrivere ?” favella sollevando le cilestrine alle cupe pupille del cavaliere.”Così potrei conoscere il vostro nome.”
EVASTIRION (radura-prato) Osserva la dama che gli porge un foglietto. L'unica cosa che fa è annuire alla domanda sai scrivere ma con una mano allontana la pergamena. Non ha nome o almeno non lo ha più. Con la stessa mano indica poi le labbra>>
EVASTIRION toccandosole più volte. Poi scuote la testa come per indicare o ribadire il fatto che egli ha nome Muto e che quel suo handicap equivale alla sua identità.
ASTREA [radura-prato] Le pupille sono fisse sul cavaliere mentre respinge le pergamena …Con quel gesto dimostra di aver rinunciato alla sua identità di nascita…ormai non solo par gli altri, anche e soprattutto per se stesso, è diventato il Muto.>>
ASTREA Lei solleva le sopracciglia, in espressione perplessa, poi il capo scuote lentamente. Il sorriso dolce resta sospeso sulle sue labbra, ma gli occhi sono seri mentre favella:”Il nome non è solo sulle vermiglia di un essere umano,>>
ASTREA ma è soprattutto nella sua mente e nel suo cuore….”Alza le spalle con espressione ingenua, quasi ad voler alleggerire il peso delle parole.-“Io credo che molti altri nomi possediate oltre a quello che il vostro gesto manifesta.”
EVASTIRION (radura-prato) Ascolta le parole della dama ma per quanto voglia parlare non può. Risponde a quell'ultima sua affermazione con un cinque. Cinque sono i suoi nomi o almeno con quelli da tutti conosciuto o chiamato. Probabilmente nemmeno lui ricorda>
EVASTIRION il suo vero nome. Sono passati così tanti anni... Si alza anche lui sedendosi accanto alla dama. Poi, incuriosito sempre più, con un cenno della testa si rivolge alla lady come per chiedere di più di lei...certo non si aspetta una risposta>>
EVASTIRION ma in fondo ci spera.
ASTREA [radura-prato] Osserva la mano del cavaliere e le cinque dita aperte…cinque nomi forse?...non sono pochi.. Comprende che non può solo chiedere, deve lei stessa dare….dere far conoscere qualcosa di sé, per guadagnare la fiducia>>
ASTREA del Silenzioso. “Dare per ricevere” così verbiava il sacerdote che le fu precettore. Questa sarebbe la sua intenzione….ma anche per lei è duro riesumare il passato che ha con tanta fatica sepolto. In ogni caso non questa sera..>>
ASTREA Troppo oltre è corsa la notte…
EVASTIRION (radura-prato) Si alza in piedi, ne ha abbastanza per quella notte. Osserva la dama dall'alto verso il basso per poi piegarsi lievemente per darle una carezza sulla guancia. Freddo è l'arto ma si riscalda al contatto con la gota >>
EVASTIRION della lady. Resta lì per un istante poi, quasi pentitosi di quel gesto inusitato e fin troppo socievole fugge via.
ASTREA [radura-prato] Il gesto del cavaliere silenzioso la stupisce, ma non la sorprende. Un cambiamento aveva colto nel suo viso….. col la diritta la guancia va ad accarezzare lieve…come per raccogliere e catturare la tenerezza del gesto >>
ASTREA per recarla con se. Poi Con languida indolenza raccoglie la pergamena rimasta a terra, la ripone nella sacca e si alza in piedi. Sta già avviandosi verso il sentiero quando la sacca sulla spalla destra si carica.

2° role: Al Tor ( Qui è significativa soprattutto la seconda parte -quella dopo la pausa- ma per sicurezza la ho riportata tutta.

ASTREA [sentiero] Ha girovagato senza meta per le strade della città, dopo essere uscita dalla foresta di luce. Ora i saggi inchinati del sole la invitano a salire sino alla radura del sacro tor….ela salita va a principiare. Ancora scoperto ha il crine>>
ASTREA e lasciato il mantello perché l’aria è mite e zefiro gentile. Tranquillo il passo perché nessuno sulla vetta la aspetta, se non la magia del raggi inclinati che giocano con le ombre delle rocce.
EVASTIRION (sentiero-tor) Passi lenti...al solito di grigio ammantato lo Sfregiato percorre il sentiero che porta ad un luogo a lui congeniale ultimamente. Un sentiero contornato da meli sempre fecondi e dal sole che ne bacia i frutti. La mente del muto>>
EVASTIRION è però assente quasi ancora ripensando all'incontro di prima alla locanda. Una donna strana quella assai strana. Sbuffa e sospira mentre con los guardo percorre più velocemente delle gambe la percorrenza...la collinetta è poco lontana e in>>
EVASTIRION poco tempo è percorribile.
ASTREA [sentiero-radura] Ormai il fondo al sentiero è giunta e la radura davanti a lei si apre. Lo sguardo tutta la percorre per vedere se altri figure lassù, oltre a lei, si trovano. Nessuno. Tranquilla qualche passo avanza e ad una grossa roccia>>
ASTREA si avvicina. La sacca dalle spalle toglie per posarla a terra, e lì accanto anche lei siede. La schiena e la nuca alla roccia appoggia e al sole il volto offre. Le lunghe ciglia scure sulle cilestrine cala.
EVASTIRION (tor-radura) In cima alla collinetta giunge e lo sguardo subito indagatore si va a posare intorno a sè per osservare meglio chi vi possa essere. Una figura di donna si palesa alla sua vista>>
EVASTIRION nella radura in cui in genere ama stare. Un sorrisetto si forma sul suo volto...lady Astrea è. Si avvicina con passo felpato per non farsi sentire (furtività 1) Lentamente quasi per coglierla di sorpresa>>
EVASTIRION E come gatto che si acquatta per agguantare la preda così si avvicina.
ASTREA [radura-roccia] Silenzio tutto attorno, solo il respiro di zefiro tra i rami dei meli e, in lontananza, lo sciabordio del lago. Tiepidi raggi del tramonto. I pensieri lascia liberi di correre alle vicende degli ultimi giorni,>>
ASTREA quando improvviso il ricordo irrompe della guerra che per incombere sull’isola. “Certo il Tor ed il tempio son luoghi per eccellenza sacri ove la violenza è bandita”-in cuor suo favella-“ma abbastanza avventato è starsene da sola>>
ASTREA rimaner a occhi chiusi è davvero assurdo”. Le ciglia subito rialza ….
EVASTIRION (roccia) Si avvicina un poco, senza farsi vedere si pone dietro la roccia appoggiato su di un fianco ad osservar la dama. Fermo, immobile, appostato quasi sia un cacciatore che aspetta la propria preda. Il vento sfila fra i capelli corvini>>
EVASTIRION e il mantello è trattenuto con una mano in modo tale che non sventoli troppo e possa far localizzare la pozione di lui. Così aspetta osservando la beltà della donna che quasi pare angelica.
ASTREA [radura-roccia] Lo sguardo tutto attorno gira….il luogo pare deserto… Ma il dubbio del tutto non ha sopito, seppure alcun segnale di pericolo alla vista ed all’oto giunto sia. Se ancora seduta presso la roccia rimanesse…>>
ASTREA è certa che il precedente languido sonnecchiare la coglierebbe…la mano a terra poggi ed in piedi si drizza. E verso il centro della radura i primi passi muove, la sacca accanto alla roccia lascia.
EVASTIRION (radura-roccia) La vede alzarsi e così decide anch'egli di alzarsi e silenziosamente mettersi seduto sulla roccia quasi ad osservarla meglio con le braccia al sen conserte e con lo sguardo sempre serio. Un sorrisetto però>>
EVASTIRION è disegnato quasi divertito da quello che sta compiendo e dallo spavento che potrebbe procurare alla donna.
ASTREA [centro radura] al centro della radura si dirige a passo lento, quasi svogliato, fin tanto che prossima all’altare giunge, dove l’aspirante sacerdotessa aveva incontrato, quando da poco in quelle terre era giunta.>>
ASTREA ”Sacerdotessa….”dalle vermiglia il verbo esce scandito, come se le sillabe ne assaporasse, per qualche tempo con quell’idea si era trastullata, per poi abbandonarla con decisione…Ora in quel luogo solitario e sacro nella mente>>
ASTREA il pensiero riemerge…..accompagnato da quella spiacevole sensazione di non essere sola sul tor che ad aprire gli occhi la aveva indotta.
EVASTIRION (centro radura) la segue lentamente un pò speranzoso che non si accorga , un pò sperando che la sua presenza in qualche modo si rivelasse...Così si avvicina sempre più fino ad esserle a pochi centimetri. L'erba sotto i suoi piedi pare quasi >>
EVASTIRION nemmeno afflosciarsi o provocare alcun rumore. Dopodichè un leggero soffio sul nudo collo del giovane che ne frattempo ha portato le braccia al sen conserte.
ASTREA [centro radura] Un soffio leggero sul collo la sorprende…di zefiro il sospiro forse? ..no troppo improvviso e troppo mirato. Di scatto indietro si gira ….il volto del Silenzioso davanti al suo si trova. Un passo indietro>>
ASTREA istintivo per la sorpresa mentre un sospiro dalle vermiglia esce: “Cavaliere… “ soltanto questo favella, mentre il volto un poso si imporpora.
EVASTIRION (centro radura) Il lieve sorriso precede la seduta del giovane sull'erba. Nuovamente rivede la donna dopo averla lasciata alla bettola e stavolta pare siano soli. Si siede dunque lasciandosi accarezzare dallo zefiro del vespro>>
EVASTIRION osservando poi il sole calare a ponente. Le iridi si alzano sulla gitana quasi per invitarla, con un alzata del sopracciglio destro, a sedersi.
ASTREA [centro radura] La sorpresa ormai a superato …l’invito del Silenzioso subito coglie ed accanto a lui siede. Con le gemelle le ginocchia va ad abbracciare, come sua consuetudine, e il volto verso il cavaliere volge.>>
ASTREA ”Notizie di Varyanon? La dama….-“sorridendo verbia. I saluti cortese con silenzio spesso accantona, e questo un leggero senso di libertà ogni volta le regala.
EVASTIRION
EVASTIRION (centro radura) Lo sguardo del giovane si scurisce ancora di più di quanto già non sia scuro. Così abbasso lo sguardo che si perde nel contare quaisi i tanti ciuffi d'erba. Scuote la testa sconsolato, ancora non è stato presso le sacerdotesse>>
EVASTIRION deve ben studiare la situazione. Il volto volge in un'altra direzione quasi per non mostrare le sue vere emozioni per quanto anche volendo, riesce perfettamente a mascherarle.
ASTREA [centro radura] Nel diniego la delusione del Silenzioso coglie ed ancor più nel suo volgere altrove il volto deturpato. Non conosce la sorte di Varyanon, ma gli scarsi frutti che la lunga ricerca ha ormai prodotto >>
ASTREA non le paiono di buon auspicio. Il silenzio del cavaliere non va a infrangere con inutile verbiar di consuetudine, solo la mancina verso quella di lui tende e nel piccolo palmo la stringe.
EVASTIRION (centro radura) Calore nella sua mano che fredda è. Il sangue è come se non scorresse in lui e la stretta della donna un poco sgela quel blocco di globuli e piastrine che si è solidificato nel suo arto.Le dita quasi hanno più>>
EVASTIRION sensibilità. Le iridi sono volte nuovamente verso la donna e il cuore fa un lieve battito quasi risorto dopo un lungo dormire.
ASTREA [centro radura] Le vermiglia al volto sfregiato sorridono e le cilestrine le oscure pupille del Silenzioso non temono, ma il loro sguardo ricambiano con tranquillità, mentre la piccola mano quella gelida del giovane continua a stringere.
EVASTIRION (centro radura) Il sole va tramontando e le ombre discendono sul mondo con rapidità. Ormai solo l'isola è sicura e non più le stradine di Barrington. Istintivamente la mano del giovane va a stringere quella della gitana, quasi sia una>>
EVASTIRION parte del corpo indipendente che segue più l'istinto che la ragione. Che gli prende?
ASTREA [centro radura] continua a stringere al mano dello sfregiato come per lei fosse consuetudine familiare…lei che ha da tempo l’istintività sepolto sotto una maschera di calma indifferenza. La sua mente che della razionalità>>
ASTREA ha fatto un’abitudine or faticosamente arranca.
EVASTIRION //GDR pausa
EVASTIRION (centro radura) Un calore che da tempo non sente, un calore che ha sentito provenire l'ultima volta dal petto della madre tanti anni fa. Il sangue quasi ribolle nella sua mano, ma lì ristagna non smuovendosi>>
EVASTIRION quasi che i ghiacci siano incrostati dal polso il su e non permettano l'affluire del sangue caldo. Un corpo e un cuor di rettile il suo, dove però nemmeno il calore del sole basta per scaldarlo.
ASTREA [centro radura] Un cambiamento nel Silenzioso avverte…il suo corpo è meno rigido e la mano, dentro la sua, si è riscaldata… Dubbio nella sua mente alberga…che solo sia questa un’ennesima abile finzione di un uomo che>>
ASTREA della fredda ambiguità ha fatto il modus vivendi suo. Il più vecchi ricordo di lui in questi giorni raccolto nella mente si fa spazio, come infante in una folla e semplice quanto spontaneo un dimandar dalle vermiglia esce:>>
ASTREA “Ditemi….- pausa di dubbio il verbo interrompe, poi decisa il favellare conclude- “Foste mai schiavo?”
EVASTIRION (centro radura) Quella domanda lo fa sobbalzare. Sguardo quasi terrificante dell'uomo verso la donna. Il passato riaffiora nella sua mente un poco; schiavo
EVASTIRION - >>
EVASTIRION ? fu catturato e venduto come schiavo, ma visse come guerriero, visse come mercenario e nell'accademia imparò a sopravvivere. Con la testa simulò un forse con un movimento ciondolante a destra e sinistra. Iridi rosse fuoco osservano la lady>>
EVASTIRION che con una sola domanda ha sollevato stuoli di polvere da un passato, forse, non così lontano.
ASTREA [centro radura] Il moto di rabbia del Silenzioso non la coglie impreparata…immaginava di poter col suo dimandar attizzare il fuoco della sua collera. Ma meglio conoscere e rischiare che in placido oblio dilettarsi.>>
ASTREA Non si alza, ne il corpo dal cavaliere allontana…semplicemente alza le spalle come per dire che nulla c’è di strano e tranquillamente verbia:”Dovete scusare impertinenza e verbiar diretto…la prima volta che vi vidi…>>
ASTREA nella baia vi eravate immerso…ed era ancor giorno…orribili segni nel vostro corpo vidi….” Poi sorridendo maliziosa continua- “e voi probabilmente neppure vi accorgeste della mia presenza”. La mano ancora >>
ASTREA stringe.
EVASTIRION (centro radura) L'ha osservato allora? Strano che non si sia accorto di nulla oppure se si accorse non vi fece caso...Poco ricorda sinceramente. Si il suo corpo è pieno di ferite e cicatrici, segni indelebili di torture ed esercizi fisici
EVASTIRION pesantissimi. La destra mano, quella libera, va a toccarsi un fianco dove una delle tante cicatrici vi sono. Un lieve sorriso...quasi per sdrammatizzare si forma sulle sue labbra.
VALSTAF [ sentiero del tor] Notte... silenzio.. chiude ogni sguardo la tenebra all'orizzonte.. e il passo si fa incerto. nel regno delbuio son gli occhi del cuore ad aver peso.. Avanza.. sulla via.. nero il manto che lo avvolge..>>
VALSTAF nera la casacca bordata d'argento.. il cappuccio copre il volto cereo, leggero affanno fa la salita al petto.. mentre mesto e cupo volge verso il sacro colle .. ogni tanto si ferma a prender fiato.. e a mirare il paesaggio notturno..>>
VALSTAF l'aroma dei meli portato dal vento abbraccia l'aria.. donando sollievo alla mente e al corpo..
ASTREA [centro radura] Le cilestrine al volto sfregiato mantiene, mentre continua a favellare il ricordo: “Non intendo solo i segni delle ferire di battaglia…quelle comuni sono per gli uomini d’arme….fu la vostra schiena a narrarmi un passato>>
ASTREA di sudditanza estrema da voi sofferto….”le vermiglia altro non favellano….solo nella mente il pensiero di conclude….”quei segni quasi, fossero pioggia, un seme dimenticato, nel arido raziocinio del suo pensare, andarono a >>
ASTREA risvegliare…..la tenerezza.
EVASTIRION (centro radura) La schiena...già la schiena ammaccature degne d'una bestia per non parlare poi del timbro a ferro e fuoco che ha dovuto sopportare. Chiude gli occhi per un momento mentre avanti a lui scorrono le immagini>>
EVASTIRION di quel suo passato che in parte è ancora suo presente. La mancina va a stringere sempre più la destra della dama cercando quel calore e quel conforto che da tempo non sente...Si sente al momento come un uomo che in mezzo ad una piazza>>
EVASTIRION vuota sotto un temporale trova forse qualcuno che gli dona parte del suo mantello per proteggersi e un poco scaldarsi.
VALSTAF [ sentiero -cima del tor]Avanza.. solo il sibilo costante di zephiro scandisce il silenzio.. con se la sua arpa ha il bardo.. spera che ivi sulla cima possa con lei sola trovar pace.. e serenità perduta, troppe e tutte insieme le >>
VALSTAF tempeste che deve affrontare e a volte vien la tentazione di lasciarsi andare.. sospira.. sopra di lui le sagome scure dei dolmen .. mute sentinelle di arcani mondi.. affretta il passo.. ora l'erba ha lasciato il posto>>
VALSTAF al ciottolato.. la cima è vicina.. come orizzonte celato si spalanca di fronte a lui la vista del colle.. così bella da mozzare i fiato..sorride.. e vorrebbe entrare ma nel buio.. sembra scorger altre figure..>>
VALSTAF e sul limitare si arresta.. attento.. a scutare per quel che umano occhio può lo spiazzo..
ASTREA [centro radura] La mano del Silenzioso che la sua stringe le fa sentire che il loro spirito è un sintonia…sente di avere, anche per un solo attimo, toccato il fanciullo che in essere alberga, sia pure il più feroce.>>
ASTREA Il fanciullino è solo e disperato…anche se il cavaliere ,che nel suo animo lo cela , preferirebbe morire anziché mostrare ciò che debolezza ritiene. Nulla verbia la zingara delle sue emozioni…..qualsiasi verbo sarebbe di troppo ed andrebbe ad>>
ASTREA umiliare l’uomo d’arme che ha accanto. Dolcemente gli sorride..silenziosa, mentre rumore di passi ode provenire dal sentiero ed il capo volge verso tal direzione
EVASTIRION (centro radura) I pensieri si accavallano nella mente come locuste che distruggono i campi e come una piaga riducono alla fame la popolazione. Poi però qualcosa lo distrae, qualcosa lo riporta alla realtà. Dei passi giungono dalla sua destra>>
EVASTIRION e le iridi si volgono rapidissime verso la fonte di quei rumori. Sguardo feroce il suo mutato nel tempo di un attimo. La mano della gitana continua a stringere mentre però si tiene pronto ad estrarre il pugnale che tiene nella manica destra.
VALSTAF [ cima del tor] Maledetto l'occhio umano che non fa intraveder nel buio.. impreca.. e a aver risposta manca solo a farsi avanti.. lady guerra al fianco sempre gli pende.. più per abitudine che real intento d'us0>
VALSTAF e batte lungo la gamba la lunga.. si che ti fermi a assicurar meglio alla cinta.. pochi passi.. ora le vedi le sagome ma chi siano non sai.. indi incerto se andar verso l'altare o presentarti...ma la notte porta inganni..>>
VALSTAF e potrebbero forse scambiar per furtivo il tuo intento.. quindi pur senza scoprirti i volto saluti.. '' dia abar a voi..'' e verso l'altare ti dirigi..
ASTREA [centro radura] L’attimo è fuggito….la dura scorza del guerriero ha ripreso il sopravvento, scacciando il fanciullino giù, nel luogo profondo dal quale sia pur per poco era affiorato. Alla consuetudine ora tutto è tornato>>
ASTREA e il saluto delle genti del nord all’oto arriva. Non solo quel saluto, ma anche la voce di colui che favellato l’avea riconosce. “Sid et mare asperum”- con voce chiara verbia. La mano del Silenzioso ancora nella sua tiene,>>
ASTREA perché lasciarla così le sembrerebbe disprezzo…o vergogna di palesare che si conoscono. E lei questo non pensa…e tanto meno vuole che allo sguardo altrui possa apparire.
EVASTIRION (centro radura) lo sguardo di lui si rende comunque serio verso colui che giunge. Probabilmente non per cercar guai dato che subito ha salutato e si è reso noto e poi perchè pare che lady Astrea lo conosca. Con la mandritta va a coprire col manto>>
EVASTIRION le mani ancora unite...non intende lasciarla, quasi che ormai siano entrate in simbiosi, ma preferisce non mostrare troppo attaccamento e così decide di coprirla sperando che anche la notte aiuti. L'idea del pugnale non svanisce dalla sua mente>>
EVASTIRION ma per il momento è accantonata.
VALSTAF [ cima del tor] alla notte le spalle andresti a volgere.. per andar sui tuoi passi.. e cercar in un angolo del sacro cerchio.. la tua pace silenziosa.. ma una voce a te ben nota si palesa e ti spinge a volger di nuovo seppur >>
VALSTAF senza avvicinarti .. temi forse di aver interrotto qualcosa. e se l cereo la notte mostrasse non terrebbe il tuo imbarazzo.. non è sola la gitana sul tor .. e dentro di te qualcosa pizzica il cuore..ma nulla favelli di questo..>>
VALSTAF '' lady astrea.. perdonate se v'ho interrotto.. non temete.. mi allontano ..''..
ASTREA [centro radura] La mossa del mantello non le è sfuggita. Astuzia e furtività…ecco il Silente che aveva conosciuto che ora è ritornato!. Con un sorriso un po’ ironico a quel gesto risponde e la mano lei stessa va sciogliere>>
ASTREA mentre in piedi si solleva e con voce tranquilla al russo va a favellar risposta:”Che dite, messere!. Il vostro arrivo è sempre ben accetto!”-qualche passo verso di lui muove-“Venite vi presento …..”-non sa che dire, non conosce il nome->>
ASTREA ”il cavaliere qui presente. Ma non aspettate verbo….perchè è molto silenzioso…” Con un sorriso la diritta solleva per indicare il cavaliere ancor a terra.
EVASTIRION (centro radura) I due si conoscono...le due mani si sciolgono per permettere alla dama di alzarsi. Unica cosa che al nuovo giunto è degna di esser dato è uno sguardo, serio, impenetrabile di ghiaccio, tipico suo benvenuto, classico>>
EVASTIRION modo di presentarsi alle persone. Ma non è uno sguardo privo di interesse: nonostante la notte che adombra qualche lineamento, le iridi cercano di studiare le forme dell'uomo per memorizzarle e ricordarle per il futuro.
VALSTAF [ cima del tor] quel che temevi non è successo.. anzi sembra che alla gitana il tuo venir sia voluto e accetto.. e sorridi abbassando il cappuccio almeno per mostrar al pallido riflesso della luna il tuo volto.. >
VALSTAF maschera del candido nord natale ora volgi onde la dama ti porta il tuo attento a terra.. la sagoma del cavalier bene non vedi.. ma lo stesso un chino accenni a saluto.. Silenzioso.. in te pensi.. meglio forse.. >
VALSTAF a buon intenditor poche parole.. e forse pensi se di discorsi non è avvezzo.. forse potrà meglio per te parlare la tua arpa.. verso la gitana '' spero da ver di non esser di troppo milady.. venivo in cerca della voce dalla mia dama.. >>
VALSTAF ma se altrimenti dite vi prego che non me ne offendo.. e me ne andrò non amo imporre la mia presenza lo sapete.. ''..
ASTREA [centro radura] Sorride al severo volto del principe russo e verbia “ Vi ripeto che rivedervi mi è sempre caro.... e assieme a voi la vostra “dama”che ben sapete quanto alla vostra altra donna, lady guerra, io preferisca. >>
ASTREA Ma attendete un attimo, vi prego” Al Silente di nuovo si avvicina ed favella “Ser Valstaf è da molto più tempo in queste terre e, se vorrete, alla vostra ricerca potrebbe giovare.” Un cenno attende, per capire se fermarsi o favellare oltre.
EVASTIRION (centro radura) Le parole della donna non cadono invano. Nuovamente le iridi si portano sul nuovo venuto per studiarlo e squadrarlo ancora. Fidarsi? Chissà, ma tanto vale tentare...così decide di fare cenno alla dama con una mano>>
EVASTIRION di pronunciare il nome della persona che stava cercando...magari davvero egli è in grado di dirgli di più, lo spera anche se il timore di incappare in una persona poco ragguardevole è sempre presente.
VALSTAF [ cima del tor] '' mia cara.. ben sapete quanto per me sia lieto il tempo che passo in vostra compagnia seppur raro.. e per mia colpa ammetto.. '' sorride e fa cenno al ser di chieder permesso a sedersi li con lui.. >>
VALSTAF la mano dx candida apre a palmo verso di lui.. e sguardo di sbieco.. alla lady getta.. incerto.. come a chieder se anche il ser lo stesso pensa.. ma sembra che se anche volevi farti spettator e non teatrante la lady altrimenti pensa >>
VALSTAF e anzi a te die parte.. muto annuisci .. '' ricerca? '' chiedi cupo.. -se posso.. chiedete.. '' e attende che alla sua dimanda sia risposto frattanto.. la dama appoggia sull'erba '' in quanto alle mie dame.. milady..>>
VALSTAF son entrambe due facce della stessa mia medaglia.. anche se ammetto che per voi solo la mia arpa farei cantare.. e la mia lama.. solo se foste in pericolo..ben lo sapete..'' attendi..
ASTREA [centro radura] Scorgendo l’incertezza del russo e dubitavo volto, con la diritta gli fa cenno di avvicinarsi, Intanto verbia, mentre lo sguardo dall’uno all’altro volto si sposta. “Il cavaliere qui accanto -indica il Silente- >>
ASTREA avrebbe premura di saper notizie su un certo Ser Varyanon…spero di non errare il nome…”-interrogative le cilestrine al volto sfregiato porta, poi nuovamente a quello pallido dell’amico russo-“voi che molto meglio>>
ASTREA queste terre conoscete…potere per lui ausilio?”
ASTREA //correg:potete essere per lui ausilio?
EVASTIRION (centro radura) Con un cenno della testa da conferma di quanto detto dalla dama per poi spostare lo sguardo sull'uomo al quale non da molta confidenza...è curioso di sapere se davvero sa qualcosa del fratello >>
EVASTIRION scomparso e magari se darà qualche notizia utile, potrebbe pensare di stringergli almeno la mano. Resta immobile, statuario, come un macigno posto in mezzo alla radura mentre attende impaziente il favellare del russo.
VALSTAF [ cima del tor] L'iride abisso or uno or l' altro scruta attenta.. e dei due il fare osserva la lady sembra scoprir a te le carte.. e diretta forse per intento dal cavalier silente come oramai in te l'hai nomato.. >>
VALSTAF preciso verbo die pari.... or la testa corvina altera sul ser porta.. a ben pensarci.. neppure ha dato il nome e la cosa ti incuriosisce.. verrebbe a pensar che o da vero non ami le chiacchiere.. eppur la lady l'ha tostochiamato in causa.. >>
VALSTAF ma se l'ha neppure un verbo ha te dato.. che non l'abbia?..... non hai risposta ma al nome ben ricordi.. il viso..'' si.. in effetti.. si.. poco a dir la verità.. ma nessuno credo..troverete che ne conosca ancora il fare>
VALSTAF che io sappia il ser Vryanon avea a che fare con pochi.. lo conobbi al sanitarium..molte lune fa.. era a dir poco messo male.. ma non so per cosa.. vi soggiornai poco..e poco ebbi a scambiar verbo con lui..>>
VALSTAF poi a parte un paio di volte in bettola..non l'ho più visto.. '' forse sulla terraferma alcuno meglio lo conosce.. ma chi non saprei dire.. ser Merios.. forse.. ma ripeto non so.. per quel che di lui conosco.. non era tipo da compagnia..perchè >>
VALSTAF lo cercate ?'' verso il ser volgi occhiata ..
ASTREA [centro radura>sentiero] Sorride ad entrambi , soddisfatta che l’incontro nel modo più produttivo si sia volto… Il verbiare di ser Valstaf interessata ascolta. Finalmente anche a lei la storia si svela. Oltre vorrebbe ascoltare>>
ASTREA e meglio comprendere, ma le cilestrine, al cielo portate per stimare quanto avanti sia la notte, ampio arco scoprono aver la luna percorso. Con un sospiro favella:” Or per me è tempo di andare.. “ poi rivolta a ser Valstaf:>>
ASTREA ”Non offendetevi se il cavaliere non parla….in altri modi sa con altri comunicare….basta solo saperlo ascoltare.” Indi un timido sorriso ad entrambi regala e un sommesso”Sid vobis”. La sacca da terra riprende, sulla spalla la pone>>
ASTREA e verso il sentiero si avvia.

Spero che sia sufficiente.
Aspetto il responso
Astrea
Rowan.16
00martedì 13 gennaio 2009 18:23
Ciao!Il materiale che proponi non va assolutamente bene per la richiesta di approvazione della skill in quanto il pg con cui hai a che fare è muto ed esprime le sue emozione in maniera molto esplicita tramite espressioni facciali e gesti,non c'è quindi un grande sforzo da parte di Astrea a capire ciò che passa nella mente di Evastiron,inoltre ti ricordo che per giocare una skill come empatia c'è bisogno che tu sappia giocare bene il modo in cui Astrea cerca di capire le emozioni altrui,quindi devi fare azioni più dettagliate sotto questo punto di vista...

Skill empatia liv 1 non approvata

Buon gioco!
Astrea@
00lunedì 2 marzo 2009 21:02
//Ciao. Provo ad inviare una role per la skill empatia, persando che questa volta sia migliore. La parte che riguarda la skill è nella seconda metà.
Grazie.

ASTREA [giardini tempio-panchina] Ancora una notte è scesa sull’isola, una notte serena e baciata da un sottile spicchio di luna. Miriadi di stelle accendono il firmamento, raggruppate in antiche costellazioni. Leggera e tiepida la brezza profumata>>
ASTREA che porta l’aroma dei meli in fiore. Siede la zingara nella panchina, con il crine ancora raccolto a treccia, dopo gli allenamenti del pomeriggio, ma gli abiti maschili ha lasciato, per indossare l’ampia gonna colorata e il corsetto ,>>
ASTREA mentre le spalle son avvolte nel mantello dalle lunghe frange dorate.

VALSTAF [ Tempio-interno-Nicchia di Cerridwen] Scende la notte sulle mura silenziose del tempio.. é il tempo dell'Oscura faccia., la notte delgi avi e dei presenti.. la notte di chi veglia. e di chi ascolta nell'aria il suono del silenzio>>
VALSTAF notte. Come ombra statua immobile la sua sagoma tra le pieghe del tempio.. sempre ritorna l cavalier rinnovato al grembo della Madre, a ringraziar o forse a prender anche solo un granello di quel fuoco, di quello spirito che in >>
VALSTAF se ha immesso la Notte Etterna come or la noma per se. un granello per tornare ancora ad essere pietra a pietra.. carne a carne.. Suo. .. Scende la notte. Avvolto nel manto come di tenebra ritto in piedi d fronte al sacro cerchio delle >>
VALSTAF nicchie , tutte le mira dal loco onde in ginocchio, ripete ancor l giuro sacro. Non porta armatura, ne scudo. solo lady guerra vessillo d'acciaio a Lei e In Lei consacrato.. infin sulla mano dx fa perno e si soleva di nuovo. nel'eretta..>>
VALSTAF per andar a ritirarsi alla casa dei fratelli..

ASTREA [giardini tempio-panchina] Ella è assorta nella sua mente, mentre le gemelle si trastullano indolenti con le frange del mantello. Si lascia cullare dalla carezza del vento e dalla sua canzone sussurrata tra i rami, mentre nel pensiero >>
ASTREA le immagini del pomeriggio appena concluso si mescolano con ricordi più lontani….tra di essi nitido emerge il ricordo dell’incontro con Ser Vastaf e ser Almir, proprio in quello stesso giardino, molte settimane addietro.>>
ASTREA Da allora dei due messeri non ha più notizie certe, e sol di sfuggita ebbe modo di incontrar il principe russo alla radura del tor, ma le mancò l’occasione di poter favellar con esso.

VALSTAF [ tempio-interno-esterno] un ultimo inchino l cavalier pone alla Trina madre quindi nel manto tosto s'avvolge di nuovo, e verso l esterni si dirige. Gli stivali morbidi attutiscono un poco l severo passo sulla pietra .. solo un attimo sosta >>
VALSTAF alle colonne poi la mano candida sfiora il pilastro in un saluto fugace ed esce.. uno a uno i gradini che dal riparo delle mura portano verso le stelle.. si ferma in fondo alla scalinata e un poco pensa che vorrebbe fermarsi al riparo >>
VALSTAF delle fronde carezzate dal vento, a lasciar pensiero e mente sulle sue braccia senza fonda.. sorride sereno mentre tra gli alberi si avvia il cappuccio fa calare sulle spalle , lieve tintinnio fa la spada nell'aria limpida >>
VALSTAF ma non si da peso, nulla alle sacre vie può dar danno se non.. estrema profonda e immutabile.. pace..

ASTREA [giardini tempio-panchina]Un rumore di passi, accompagnato da un metallico tintinnio, la distoglie dal suo fantasticare. Il volto solleva e volge lo sguardo attorno,per scoprire la fonte del suono che il silenzio del giardino>>
ASTREA ha perturbato.

VALSTAF [ giardini esterni-tempio] silenzio. sa fi fresco il giardino e di muschio appena bagnato dalla lacrima della notte , fruscia il manto al tocco della brezza, e gli stivali l'erba verde attutiscono . Cammina senza far motto tra gli alberi>>
VALSTAF fin alla fonte giunge ma non s'avvicina una figura solitaria sulla bianca panchina siede , non conosci al principio chi sia.. postulante solitaria, forse neppur sicuro che chi pria di te ivi sedeva da te portar disturbo alla meditazione vuole.>
VALSTAF quindi tra i tronchi resta e attende..

ASTREA [giardini tempio-panchina-fonte] Tra gli alberi vede giunger l’alta figura di un cavaliere. Egli è ammantato, ma il capo porta scoperto. Con le cilestrine, la zingara segue il suo andare, che sino alla fonte>>
ASTREA correggo e riscrivo
ASTREA [giardini tempio-panchina] Tra gli alberi vede giunger l’alta figura di un cavaliere. Egli è ammantato, ma il capo porta scoperto. Con le cilestrine, la zingara segue il suo andare, che sino alla fonte>>
ASTREA lo conduce. Egli non ha mostrato di notare la sua presenza nella panchina, o forse è in cerca di raccoglimento e solitudine. Ella non intende infranger la di lui riservatezza e nella panchina seduta se ne resta, ma le cilestrine >>
ASTREA la figura presso la fonte continuano a seguire, tra i tronchi degli alberi

VALSTAF [ giardini- pressi fonte] al bacino si ferma l cavaliere e al marmo si appoggia lieve, e nel giunger volge un poco la testa a mirar se per caso sia a se conosciuta.. la sagoma chiusa sulla panca candida sembra vederlo, si ferma in mezzo al>>
VALSTAF prato, il manto ondeggia leggero.. or ti avvicini e man mano che passo presso ti conduce sembra prender forma e nome .ti fermi a circa 5 mt dalla sconosciuta.. quindi un lieve inchino alla presente e attende silenzioso che risponda o >>
VALSTAF non chieda di avvicinarsi..

ASTREA [giardini tempio-panchina] Il cavaliere verso di lei il volto volge, mostrando di aver notato la sua presenza nel giardino. Lo vede poi dirigersi verso di lei, fermarsi a debita distanza ed inchinarsi cortesemente, senza proferir verbo.>>
ASTREA Ella osserva i suoi modi compiti e cortesi, ma riservati allo stesso tempo. In piedi si alza, per ricambiar le gentilezza, e un inchino porge al cavaliere, mentre verbia: “Sid et mare asperum, messere.” Un sorriso dolce il viso >>
ASTREA della fanciulla illumina, quando le cilestrine verso il cavaliere rivolge.
ASTREA >>
ASTREA Nel di lui volto ha infatti ravvisato quello di ser Vastaf. “Messere, siete voi!” in un sussurro ella favella.

VALSTAF [ panchina- giardini] osservi silente l far della presente al principio non da sengo di aver conosciuto il tuo volto.. rimani immobile appoggiato al tronco,. chiusa sulla candida la lady ti osserva quasi mite >>
VALSTAF so dopo un tenue mediterrano verbo a te proferisce senza però dar senno,.. infin la miri illuminar le gote al nominarte de’ pronto sorridi e di nuovo un chino stavolta sincer e senza codici..'' Sid et honor lady Astrea>>
VALSTAF son lieto di vedervi.. mi date arbitrio a disturbar la vostra quiete?''

ASTREA [giardini tempio-panchina] Le cilestrine sulle principe russo mantiene, scrutandone il volto alla pallida luce lunare, mentre sorpresa lo ode proferire il saluto degli eletti appartenenti alla congrega dei cavalieri. >>
ASTREA Cortese è il suo loquire, e, come sempre. Egli non con verbiar carico d’orgoglio o vanagloria le comunico il grande evento, ma in modo semplice e conciso…sol con un saluto. Avanza verso di lui e sorridendo favella:>>
ASTREA ”Ordunque, grandi novità son sopraggiunte….Ora siete cavaliere!”
VALSTAF [ panca] attende silente che la lady desse il permesso , e solo allora si accivina senza tuttavia seder con lei. rimane invece in piedi, appoggiato all'albero il viso sereno guarda ora l'orizzonte, un sorriso il cereo increspa >>
VALSTAF dalle iridi abisso velata gioia compare.. poi si volge alla lady '' ebbene si mia signora o almeno tal è il mio intento.. '' sporride cme mai aveva forse fatto rpima.. quindi dal ramo un germolgio mcandido prende e alla >>
VALSTAF dama lo porge ponendo com a cavalier conviensi ginocchio dx a terra e verso di lei alza la candida mano.. '' vogliate accettar questo breve dono lady, mai adatto a beltà vostra e poco ma altro non trovo ivi a dimostrar quanto valete..''>>
VALSTAF ridi di un poco scherno ma senza danno.. sempre cavalier sei..

ASTREA [giardini tempio-panchina]Con la diritta indica la panca, ora rimasta alle sue spalle, e favella: “Andiamo a sederci, così con maggior agio potrete narrarmi le ultime nuove”. Il capo accompagna il movimento della mano>>
ASTREA volgendosi anch’esso indietro ad indicar la panca. Poi nuovamente volto e cilestrine verso il cavaliere riporta. Lo sguardo sul cereo del messere sostano, avvinte dal cambiamento in esso scorto. Sorridente>>
ASTREA egli si mostra e non con la solita espressione chiusa e ombrosa. Ella ne osserva il volto, solitamente velato da malinconia. Ora diversa è più aperto e disteso appare. Anche i suoi gesti le paion cambiati e carichi>>
ASTREA leggera galanteria, insolita per il russo. Il fiore ella accetta con la diritta e alle narici lo porta per aspirarne la fragranza, mentre dolcemente verbia: “Grazie, messere.”

VALSTAF [ panchina] la dama il dono accoglie e fa gesto cortese di invitarti a seder con lei . non è bene approfittar delle regal concessioni delle dame e temevi in te d'esser scortese a disturbar la sua meditazione . ti alzi >>
VALSTAF '' vi ringrazio lady, temevo di esser stato scortese a disturbarvi.. '' sorridi '' che cosa fate solitaria in questo loco? credevo di esser il solo a cercar oggi il conforto delle fronde .ma non me e dolgo.. da molto attendevo d rivedervi..>>
VALSTAF '' abbassi un poco vergognoso viso e occhi'' nuove beh.. tante milady. e troppe da esser contate in una sola volta.. ma...sto bene.'' sol quel favelli parola non può descriver ciò che prova e ha provato..

ASTREA [giardini tempio-panchina]Il volto del cavaliere continua ad attrarre la sua attenzione, quale ritratto per la prima volta scoperto: ridenti gli occhi, una luce nuova nel sguardo presentano, come se se il mondo di tinte più calde>>
ASTREA vedessero dipinto. Le vermiglia non mostrano la solita piega amare, ma sorridenti verso l’alto i bordi increspano. Mai aveva notato nel volto del cavaliere un sorriso vero, al massimo le vermiglia appena ne mostravano l’accenno>>
ASTREA per un tempo brevissimo. Mentre l’osserva ella verbia sorridendo: “Ben mi avvedo che grandi novità con voi recate….”

VALSTAF [ panchina] ascolti il vento cantare e un poco gli occhi chiudi respirando a pieni polmoni quell'aria tersa e fresca..come se nettare fresco bevessi e un attimo dopo non ci fosse più odore e colore si che maggior diventa importante ricordare e >>
VALSTAF prender per se. Quindi il cereo leggero volgi alla tua dama.'' molte milady.. che dir.. l'entrata nell'arma dei cavalieri è stata, come mio primo passo..difficili via ho intrapreso. ma con l'aiuto della Dea passerò ogni ostacolo >>
VALSTAF e Lei .. è con me.. ormai.. '' parole sfumano.. soffuse silenziose i un sussurro come se in poche letter potesse prender tutto il Potere respirato quella notte tutta la pace percepita, tutto il calore avuto..di nuovo l cereo si colora e alla>> ..
VALSTAF terra ti volgi..

ASTREA [giardini tempio-panchina] Il possente corpo tutto pare aver acquistato nuova energia e nuovo piacere nella vita, piacere che anche nel semplice respirar l’aria fragrante del giardino sembra egli scoprire.>>
ASTREA Ma le movenze anche umiltà e riconoscenza paion mostrare, con suo volgere le pupille verso la terra.>>
ASTREA Il verbiar, che alla Dea pone riferimento, porta identica gratitudine. Anche il tono non è più quello che ella per mesi avea conosciuto….Non più il tono monocorde, di note cupe, algido e contratto allo stesso tempo.>>
ASTREA Ora più serena armonia l’elegante eloqur del russo distingue. Più dolce il tono, sebbene ancor velato dal solito virile riserbo, pare fluir dalle vermiglia.>>
ASTREA Così sorridendo ella favella:”Ser Valsta, non siete più voi! …or meglio siete sempre lo stesso nobile principe, ma nuova luce ogni vostro gesto e parola manifestano.”Cosa accadde, che tanto vi ha mutato?''

VALSTAF [ panchina] or il manto scosta un poco perchè non gli sia d'impiccio quindi torna a ascoltar il dire della lady.. arriva come una folata di vento fresco in una giornata destate la sua domanda.. chiede.. verbo del perchè.. >>
VALSTAF e lo sguardo si volge di nuovo al cielo limpido come lo specchio che vedono gli occhi del tuo abisso scomparso. c'è silenzio. dentro. silenzio fuori. solo il vento . sorridi appena, madreperlace presenza granitica come una di quelle statue>>
VALSTAF scolpite di mai antiche e e appassionate.. disteso il volto mentre le iridi brace a occidente volgono..'' parlar m'è è impossibile.. nessun mortal verbo potrebbe descriver ciò che in me accadde.. se volete un di tutto dirovvi. sebbene>>
VALSTAF inadatto sia il mio dire.. se foste nel mio cuore.. tutto sapreste. senza parola.. se fpose nei miei occhi tutto vedreste.. anche senza fallo..ma.. non potete ed io .. poco posso.. dire.'' silenzio'' quindi riprende'' ho passato la notte>>..
VALSTAF al tempio lune fa.. dopo.. molto.. soffrire ebbi dalla Madre perdono e pace.. ah se potessi dirvi ciò che sento..! se poteste capire.. Son nuovo milady.. nuovo..''

ASTREA [panchina] Ella lo osserva e lo ascolta, nel verbiar che dal profondo dell’animo egli trae. E ciò che vede e sente grande consolazione le procurano. Lo sguardo del cavaliere finalmente le parrebbe quello di un uomo libero….>>
ASTREA il cupo peso dei passati dolori che come un drappo nero velavano la sua mente parrebbe essersi sollevato, scivolato via assieme alle colpe, che come macigni il nobile animo opprimevano >>
ASTREA Il clamore degli oltraggi patiti, dell’odio e dell’insanabile rancore, che sempre affollavano i suoi ricordi, parrebbero esser meno vividi, più lontani….e meno dolorosi. La mano ella porge e quella del cavaliere tocca >>
ASTREA per dimostrare di essere a lui vicina.
Rowan.16
00giovedì 5 marzo 2009 15:45
Ora va molto meglio!
Riassumendo:

Bg approvato
Skill Conoscenze naturali liv 1 approvata
Skill Empatia liv 1 approvata



SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
Astrea@
00giovedì 5 marzo 2009 20:50
//Grazie, per i consigli che sono stati utilissimi. [SM=g8119]
Astrea@
00venerdì 13 marzo 2009 21:09
//Salve, essendo arrivata a KARMA: 6942 provo a kiedere l'approvazione della skill furtività liv 1.
Per questo invio due role. La seconda è piuttosto lunga, per queso la invio in due risposte successive.

PRIMA ROLE ambientata nella foresta di luce

AEDEL il tempo è caldo, ma lei non può fare a meno di coprirsi il capo con il cappuccio per stare al fresco. Cammina tranquilla nel sentiero, godendosi il buon tempo, il fruscio delle foglie, le ombre dei colossali alberi >>
AEDEL i rumori della foresta, degli animali che curiosi si affacciano dai cespugli per vedere chi disturba il silenzio. Curiosi e al tempo stesso spaventati di capirlo. sorride avvicinandosi alla fonte, sedendosi su un tronco caduto.

ASTREA [sentiero-foresta di luce] Un’altra notte è scesa sull’isola. Un’altra notte tiepida e profumata, con il cielo stellato e uno spicchio di luna ad illuminare il sentiero che la zingara percorre solitaria, inoltrandosi nella foresta di luce.>>
ASTREA Il capo porta scoperto ed il bruno crine legato dietro la nuca in un folta coda. Indossa una semplice veste color verde muschio e cammina a piedi scalzi. Con lo sguardo accarezza i cespugli e le frasche che crescono ai lati.

AEDEL si alza avvicinandosi alla fonte. Allunga le dita ad accarezzare la superficie in continuo movimento, sedendosi sul bordo di essa. Giocherella con l'acqua, affondandovi la mano, rilassandosi, senza pensare a nulla.

ASTREA [sentiero->alberi attorno alla radura] Camminando sarebbe ormai giunta in prossimità della radura. Nel sentiero ancora resterebbe e, celando il copro dietro il tronco di una grossa quercia, sbircerebbe nella radura. >>
ASTREA Scorgerebbe un figura ammantata che si dirige verso la fonte, poi sul bordo siede. Una dama essa parrebbe. Pria di palesar la sua presenza, la zingara vorrebbe osservare meglio e più d’appresso. Per questo non andrebbe ad attraversare la radura,>>
ASTREA ma tra il verde e tra le frasche rimarrebbe celata. Si inoltrerebbe tra gli alberi che costeggiano lo slargo. I piedi nudi silenziosi si muoverebbero sull’erba e sul terreno umido, mentre procederebbe in direzione della fonte, >>
ASTREA pur rimanendo sempre celata tra il verde.

AEDEL [fonte/foresta di luce] distrattamente si rigira un boccolo biondo le dita, facendo scivolare giù il cappuccio scoprendo il capo. Continua a guardare l'acqua, riflettendo su ciò che le è accaduto in quei giorni e sospirando appena.

ASTREA [alberi attorno alla radura->alberi dietro la fonte] Celata tra il verde continuerebbe ad avanzare. I piedi leggeri sul terreno poggerebbe, tra ciuffi d’erba e a zolle, cercando di render felpato il passo.
ASTREA Con le cilestrine il terreno scruterebbe per scegliere le zone coperte da morbido humus ed erbetta, evitando le zone in cui si siano accumulate foglie secche che potrebbero scricchiolare sotto il peso, anche se lieve, del suo corpo.>>
ASTREA Muovendosi sempre silenziosa e furtiva tra il verde, senza entrare nella radura, si avvicinerebbe un po’ alla volta alla sacra fonte, passando però dall’interno della vegetazione. Cercherebbe di far scivolare>>
ASTREA silenzioso il corpo tra gli arbusti, senza produrre suoni o scricchiolii che possano manifestare la sua presenza.

AEDEL [fonte/foresta di luce] scuote appena la testa, agitando le dita per asciugarle. Chiude gli occhi per qualche secondo, godendosi il silenzio e la tranquillità del luogo.

ASTREA [ alberi dietro la fonte] I piedi nudi felpati sul morbido humus si muoverebbero con circospezione ancora maggiore, perché più prossimo e l’oggetto del suo spiare. Passo dopo passo, dietro la fonte sacra sarebbe diretta.>>
ASTREA Con attenzione, per non far frusciar i rami o le foglie, allargherebbe con le gemelle i cespugli per far sgattaiolare il corpo minuto tra di essi senza produrre rumore che altro non paia se non la canzone del vento tra le fronde. >>
ASTREA Le cilestrine scruterebbero con attenzione il terreno, per evitare di calpestare cespugli che scricchiolando palesassero la sua presenza. Così, sgusciando tra tronchi ed arbusti, sin dietro la sacra fonte giungerebbe,>>
ASTREA e si fermerebbe solo quando fosse arrivata a 15 mt di distanza da essa.

AEDEL [fonte/ foresta di luce] riapre gli occhi blu, in quel momento più scuri del solito. si stringe il mantello addosso, accavallando le gambe per star seduta più comodamente.

ASTREA [alberi dietro la fonte] Ora che in prossimità della fonte sarebbe giunta, sosterebbe celandosi dietro un grosso tronco circondato da frasche e rovi. Sulle ginocchia si accovaccerebbe, riparando il corpo minuto col tronco e con gli arbusti.>>
ASTREA Il capo leggermente sporgerebbe fuori dal fusto, avendo accuratezza di far sì che il volto rimanesse nell’ombra del rovo, proiettata dall’intreccio dei suoi rami contorti e spinosi. Ella confiderebbe>>
ASTREA che la complicità della notte, l’abito del color del sottobosco e la cura posta nel muoversi in modo silenzioso e furtivo la rendano invisibile alla dama seduta sul bordo della fonte.>>
ASTREA Così mimetizzata, si accingerebbe ad osservare la sconosciuta, ammantata di scuro.

AEDEL [fonte/ foresta di luce] si guarda attorno. La solitudine di quel luogo comincia ad annoiarla. Con le dita ricomincia a giocare con i boccoli, sospirando.

ASTREA [alberi dietro la fonte] In osservazione della dama rimarrebbe. Il respiro lento e regolare dalle vermiglia esalerebbe, avendo cura che nessun sibilo l’espirazione accompagnasse.>>
ASTREA Il volto appena da dietro il tronco sporgerebbe, sempre mantenendosi nell’ombra. Le cilestrine si poserebbero sulla figura seduta, cogliendone da dietro la movenze. Fugaci poi nuovamente a terra riporterebbero lo sguardo,>>
ASTREA affinchè la dama non sia colta dall’impressione di essere osservata ,che mette in allerta chi troppo dell’altrui attenzione è stato oggetto. In silenzio acquattata dietro il tronco rimarrebbe.

AEDEL ormai si è fatto tardi e la radura solitaria le mette malinconia. Si alza dopo qualche minuto, sospirando. si rialza il cappuccio sul viso e torna al sentiero camminando velocemente verso la strada del ritorno.

ASTREA [alberi dietro la fonte->sentiero] Alzarsi scorgerebbe la dama sconosciuta ed allontanarsi in direzione del sentiero. Con le cilestrine il suo muoversi seguirebbe, mentre celata rimarrebbe dietro il tronco e le frasche.>>
ASTREA Incuriosita dalla dama sconosciuta, anch’ella in piedi silenziosa si drizzerebbe, con attenzione affinché nessuna articolazione producesse suoni o cigolii nel riprendere l’eretta postura.>>
ASTREA Indi il cammino a ritroso riprenderebbe sempre mantenendosi celata tra gli arbusti e gli alberi che circondano la radura. Il direzione del sentiero il suo furtivo andare sarebbe diretto per seguire la dama dal mantello nero.>>
ASTREA La stessa attenzione avuta nell’andata anche nel ritorno terrebbe, cercando di mantener il corpo all’ombra delle frasche e di evitare qualsiasi rumore col passo o altre parti del corpo. Morbidi e leggeri i piedi nudi sul terreno>>
ASTREA si muoverebbero, mentre le cilestrine porrebbero attenzione ad evitare che essi si posino su arbusti che potessero produrre scricchiolii o rumori di sorta.>>
ASTREA Il cammino della dama, alla distanza di 40 mt seguirebbe, sin a quando essa imboccherebbe il sentiero e dietro la curva sparirebbe.

SECONDA ROLE Prima parte:

MERYKARA [Sentiero] La dolce dama giunge a cavallo nei pressi del tor ma poi smonta e lasciandolo libero di muoversi a suo piacimento comincia a risalire il sentiero che porta verso il sacro cerchio...>>>
MERYKARA a passo lento risale il sentiero seguita solo dagli stivali che rumoreggiano al suo passo.

ARSINOES '' scusatemi se vi disturbo ...avete per caso visto in giro un libro '' le disse gurdando qua e la
SHALIN (tor) impercettibile sussulto le scuote le membra nell'udir maschil voce che la distoglie dal suo pensare...volge le nere iridi nella di lui direzione *dia abar, ser* verbia in gentil saluto *no, mi spiace non ho scorto alcun libro...* continua>>
SHALIN accennando un flebile sorriso nella di lui direzione...si solleva poi sull'esili ginocchia nell'accoglier la nuova presenza...
ASTREA [sentiero] Il sole è tramontato oltre il lago, un’altra notte è scesa sull’isola e la luna è già alta nel cielo notturno. Una luna piena che d’argentea fioca luce illumina il sentiero. La zingara silenziosa si avvia. Scura è la veste, >>
ASTREA semplice e corta sino al polpaccio, del colore della notte. I piedi sono scalzi e rapidi si muovono sul terreno. Il lontananza ha notato una dama smontare da cavallo ed iniziare la salita. Destriero ed il manto che ella indossa, >>
ASTREA quello dei conoscitori arcani le fan pensare che di lady Merykara si tratti….l’amica che da tempo non incontra. Un’idea giocosa le attraversa la mente.

ARSINOES continuava a guardarsi in giro aiutato solo alla luce della luna. L'impresa era ardua. Gli sembrava di cercare un ago in pagliaio...alle sue spalle senti dei flebili passi che stavano giungendo in quel luogo. >>
ARSINOES >> non si girò nemmeno a vedere chi fosse. Perdere uno dei suoi libri era impensabile. '' eccolo'' disse gioiendo '' ti ho trovato'' e tirò un respiro di sollievo

SHALIN (tor) s'assetta la veste scuotendola con ambo le affusolate...romor di passi che prannuncia nuovi avventori le giunge all'oto,accompagnato da romor di zoccoli...muove il guardo giù per il sentiero, notando in lontananza una femminea figura>>
ESME {. SentierodallaForesta .} Pallida luna, nel cielo quasi morente dinnanzi alle sofferenze della Terra. Poche stelle, fanno da corte questa sera nella volta celeste quasi si vergognassero di fare la loro comparsa. Passi nel buio quelli >>
ESME della giovane Artista, dell'Allieva d'Accademia. Passi che la conducono presso il sacro Tor, presso il sacro luogo della Dea. Gli occhi chiari osservano con attenzione il terreno, quasi cercasse di evitare di mettere un piede in fallo; non>>
ESME c'è questa volta Fanni con lei. E' sola. La spilla dell'Accademia si trova al solito posto, curioso come non l'abbia tolta, dopo la discussione avuta con Macelf, ma essere Artista implica dei doveri. Obblighi. E lei - per quanto li odi - ne è >>
ESME vincolata. Alza di tanto in tanto lo sguardo, come per accertarsi che la piana del Tor sia ancora al suo posto, che nulla sia cambiato.

MERYKARA [Sentiero] Avanza la donna verso il sentiero e si scherma gli occhi per guardare il cielo stellato.

ASTREA [alberi a lato del sentiero] Il sentiero abbandona e tra gli alberi che lo costeggiano si inoltra, pur rimanendo sempre nei pressi del viottolo che sale verso la cima del tor. Il passo ha cura di tenere felpato >>
ASTREA e l’erba soffice del pendio cerca quale appoggio per le nude piante dei piedi, nel suo furtivo salire . Pochi sono gli arbusti o i rami secchi in tanto fresco verde, ma ella con lo sguardo comunque controlla>>
ASTREA ove i piedi ponga, per evitare di calpestare fuscelli o altro che possa produrre rumori o scricchiolii. Intanto procede, seguendo a circa 40 mt di distanza l’amica Merykara. L’inerpicarsi su per la riva è un po’ più duro. >>
ASTREA che camminare in sul sentiero, ma avvezza è la zingara ai terreni più impervi e la salita del tor le par velluto. Nell’andare sempre pon cura di mantenere il corpo minuto all’ombra dei meli che>>
ASTREA rigogliosi lungo l’erta abbondano, in modo che l’abito scuro con le ombre proiettate dai tronchi si confonda.
ESME {. SentierodallaForesta .} Sono ancora passi, misurati che potrebbero far palesare la sua presenza ad un orecchio attento. Ignora che dal sentiero che sale dalla cittadella ci sia Merykara e che una figura la stia seguendo; non ode nulla, >>
ESME nessun rumore che possa farle pensare che ci sia qualcuno. Crede di essere sola in questa sua passeggiata serale; a poco a poco s'intravede la piana del Tor. E' quasi arrivata.
MERYKARA [Sentiero] Mentre avanza il vento le scompiglia la chioma e si porta fino alla cima, tranquilla convinta di esser sola...comincia a canticchiare mentre avanza verso la cima e una volta raggiunta...>>>
MERYKARA si sofferma a guardare il sacro cerchio...è maestoso e pieno di ricordi millenari che l'affascinano...

ASTREA [alberi a lato del sentiero->cima] Il suo andare lungo il pendio continua. I meli che crescono rigogliosi e ricchi di fronde offrono un buon riparo per mantenersi in ombra. Gli argentei raggi del notturno astro che con lame>>
ASTREA di luce il colle illuminano, la zingara pon cura di evitare. Nel contempo anche il passo, di per sè leggero per il modesto peso corporeo, ancor più felpato tenta di rendere. Nascosta tra le fronde di un piccolo melo >>
ASTREA il sentiero sbircia, giusto in tempo per vedere che Lady MeryKara ha ormai raggiunto la vetta e della presenza di qualcuno che la segue par non essersi accorta. Sorride nel pensiero la piccola gitana, pregustando >>
ASTREA il futuro gioco, ed intanto il passo affretta, pur ridurre la cura nel mantenersi silenziosa nel muoversi e felpata nel passo. La sommità del’erta è ormai assai prossima.


Prosegue.....nella successiva risposta
Astrea@
00venerdì 13 marzo 2009 21:15
//Proseguo la seconda role

SEGUITO SECONDA ROLE:

ESME {. Sentiero--> Cima . } Termina il sentiero, la piana del Tor si estende ai suoi occhi, illuminata dai raggi della luna, e dalle stelle del cielo. Assapora la brezza, peculiarità di questo luogo, mentre sente la sua mente, totalmente >>
ESME libera da ogni pensiero, o preoccupazione. Si gode il silenzio, sino a che lo sguardo non incrocia la figura di una persona conosciuta, ma che da tanto tempo non vedeva { Sid et Ars Merykara } verbia con voce pacata e tranquilla, mentre >>
ESME muove qualche passo in sua direzione. Ignora, che ci sia una terza persona lungo il sentiero che par essersi fusa con la notte ed aver attutito i suoi passi, con la complicità dell'erba. Gli occhi quindi tiene fissi sulla donna, mentre già >>
ESME s'acuisce la preziosa arte dello studio degli stati d'animo §§Empatia Lvl.1§§ cercando di capire di che umore sia la donna. Del resto è pronta a tutto.

MERYKARA [Sentiero] Sentendo sei passi si volta ''Sid et Conoscentia milady!'' favella osservando la sua vecchia conoscenza...poi guarda ancora il cerchio e rimane li ferma a contemplarlo a distanza.

ASTREA [cima] Anch’ella, per via traversa ed inconsueta, alla cima è giunta. Ove l’erta termina e la radura inizia si ferma, mantenendosi al riparo dietro il tronco di un melo, che, poco distante dal sentiero, rigoglioso.>>
ASTREA verso il cielo i frondosi rami innalza. Così nascosta, la radura osserva sotto la luce della luna. S’ avvede che un’altra dama accanto a lady Merikara sosta e con lei par stia verbiando. Zefiro, amico e complice, >>
ASTREA il loro favellar le porta e con esso il saluto degli artisti, che la dama ha gentilmente porto. L’osserva la zingara, da dietro il tronco. Le sue movenze e la confidenza dei tono le mostran che tra le due dame conoscenza corre. >>
ASTREA Silenziosa, nell’ombra resta per osservar come la scena evolva.

ESME { Cima } Gli occhi non discosta dalla donna, che par aver accolto il suo saluto normalmente. La nordica è quasi sicura, che nulla ci sia nell'animo di Merykara, dato il tono cortese e gentile con cui ha risposto; e mentre la osserva prima>>
ESME di favellare in risposta, raggiunge la consapevolezza, quasi l'assoluta certezza che questo incontro non dispiaccia alla donna §§Empatia Lvl 1§§ Le risponde quindi con altrettanto tono cortese { Molto tempo è trascorso, come state ? } forse>>
ESME inopportuna la domanda, dopo tutto questo tempo. Ma non sapeva cosa altro dire; ancora ignara che qualcun'altro stia osservando la scena, protetto dalle ombre del Vespro.

MERYKARA [Cima] ''Come sto milady?spero di rinascere al più presto per abbandonare questo momento di disperazione''afferma pacata a tranquilla mentre ora si volta a guardarla ''Una volta parlavamo spesso...” afferma

EMEROD [sentiero] muove lesto il passo lungo il sentiero notturno che portava al sacro Tor. Il suo nero mantello ne copriva gli abiti e il cappuccio calato sulle spalle. Gli occhi cerulei sembravan diamanti incastonati nel suo volto mediterraneo>>
EMEROD i corvini capelli raccolti in una lunga treccia nera. Il flebile zefiro muoveva dolcemente la frangia nera sulla fronte. Ad ogni passo ticchettava contro la coscia la sua lucente bastarda. Accanto a lei zampettava al passo il suo fedele canide>>
EMEROD russo Arock.

ASTREA [cima-pressi sentiero] Il verbiar cortese tra le due dame, che zefiro complice continua a portarle all’oto, la conferma sulla loro conoscenza. Riguardo la giocosa sorpresa che avea in mente per rallegrar l’amica Mery ora l’assale il dubbio >>
ASTREA che non sia abbastanza cortese, ma un po’ infantile. La presenza dell’artista un sentire di soggezione le incuterebbe ed a maggior ritegno le indurrebbe. Ma il desiderio di uno scherzoso incontro, >>
ASTREA dopo settimane di lontananza, troppo la alletta. Così l’iniziale piano deciderebbe di condurre a termine. Furtiva sortirebbe fuori del suo riparo, ma chinandosi rimarrebbe celata dietro gli arbusti che crescono ai margini della radura. >>
ASTREA Passo dopo passo, guardinga, verso le due dame si appropinquerebbe, silenziosa e scusciante, quale donnola dalla scuro manto e dal corpicciolo sottile che ad un pollaio ben fornito di approssima .>>
ASTREA Ora rinnovata e più attenta cura porrebbe nel evitare di produrre alcun fruscio o di calpestare arbusti, che la sua presenza possan smascherare. Al contempo sempre all’ombra di frasche si manterrebbe,>>
ASTREA mentre lentamente la distanza che la separa dalle due dame andrebbe a colmare.

ESME { Cima } Soffia il flebile zefiro, costante a va a muovere i capelli sciolti della nordica. La guarda, mentre ode le favelle in tono tranquillo e pacato; sembra serena, seppur qualcosa la turbi, la freni. Silenziosa continua ancora questa >>
ESME segreta indagine, gli occhi attenti, mentre tenta di sondare l'animo della donna, per capire di più §§Empatia Lvl 1§§.{ E vi mancano quei tempi ? } domanda senza sorridere,ma guardandola negli occhi. Cosa celano questi occhi blu? Quanto profondo>>
ESME deve spingersi la nordica per capire lo stato d'animo della donna? Resta silenziosa, del resto la sua indagine non ha bosgogno di verbo alcuno; solo silenzio.

MERYKARA [Cima] Merykara ora la osserva a distanza cercando il suo sguardo...''Mi mancano tante cose...e adesso sono davvero sola...ad essere sincera mi manca la mia dolce Esme...''afferma >>>
MERYKARA ''Ma...oramai sembra andata via per sempre!'' afferma ancora...troppe cose sono successe che hanno colpito l'animo della giovane donna.

ASTREA [cima-pressi Merykara ed Esma] Lento sarebbe il passo ed assai accorto, per non far fallire sul finale il gioco. Leggero e regolare il respiro dalle vermiglia esce. Minuta e scura nel crine e nelle vesti , la piccola gitana>>
ASTREA a soli due metri di distanza dalle due dame verbianti s’acquatterebbe. Quivi resterebbe in attesa. Il precedente favellar dell’amica (lady Merykara) ella udì: il verbo espresso ed il tono le manifesterebbero>>
ASTREA che ancor la dolce amica non ha ritrovato la sua serenità(Empatia livello 1). Forse la giocosa sorpresa ch’ella avrebbe in serbo potrebbe sortir il contrario effetto, parendo molesta e non festosa, ….oppure un tocco di>>
ASTREA goliardica allegria potrebbe recare. Sulla seconda delle due ipotesi la gitana conterebbe, mentre alla sortita si appresterebbe.

EMEROD [sentiero => dolmen] passo dopo passo si avvicina sempre più ai sacri dolmen. Ecco ora, riesce a intravedere poco davanti a lei la figura di due donne. Decide di aumentar la velocità del passo per raggiungerle. Ecco ora Arock fermarsi >>
EMEROD annusare l'aria. Sembrava che si fosse accorto di qualcosa nei pressi del sentiero. Arock puntava verso degli arbusti. La lady spadaccina punto i suoi iridi di ghiaccio verso la medesima direzione, senza notare nulla di strano. Guanda Arock>>
EMEROD e verbia ''Cosa ti prende cucciolone? non vedi che non c'è nulla? Avanti ripendiamo il passo'' e sorride dolcemente al suo canide. Arock se pur poco convinto, ubbidisce alla padrona e riprende il passo assieme ad ella. Ora a poca distanza dalle due
EMEROD lady che sul sentiero stavano verbia il suo mediterraneo saluto ''Sid et mare asprum mylady!''.

ESME { Cima } Fa male quelle parole, quelle pronunciate dalla donna; strisciando s'insinuano sotto l'orgoglio di un tempo, per poi dissolversi nell'aria fresca del Vespro. Sono rimaste quel tempo sufficiente però, che ella possa aver compreso, ed >>
ESME essere certa di ciò che affligge la giovane donna. Un sentimento più che comune che traspare da quelle parole che lasciano intendere tutto ciò che la donna prova. E' palese per la nordica lo stato d'animo della Conoscitrice, eppure resta silente.>>
ESME Non alcuna parola dice, in parte perché non saprebbe cosa dire, e poi perché ogni parola - per quanto giusta possa essere - sarà sempre sbagliata.{ Le cose cambiano milady. Ma se vorrete io sono sempre qui } verbia poi con voce pacata. Perchè ha>>
ESME compreso il suo dolore, la sua sofferenza che si cela dietro quelle parole. Ne è sicura §§Empatia Lvl1§§ Indi una nuova voce la fa voltare, verso il sentiero un saluto mediterraneo a cui risponde, cortese { Sid er Ars Milady }.

MERYKARA [Cima] Rimane silente la donna ''Nessuno può fare nulla per me!'' afferma spostandosi di qualche passo ''Sid milady!'' scruta la nuova giunta.

EMEROD [sentiero] avvicinata a sufficienza alla lady sul sentiero, ne riconosce i lineamenti. Prima di lei a riconoscerla fu Arock che le balzava attorno facendole le feste e in cerca dell'amichetto di giochi. ''Cara Merykara, siete voi. Sono felice>>
EMEROD di rivedervi. Come state? Il vostro cuoricino si è sanato?'' e sorride con infinita dolcezza alla giovane amica, anche se in lei un po' di tristezza cera al pensiero del loro ultimo incontro. Ma tale pensiero non era palese sul volto della >>
EMEROD spadaccina (skill verbo del mare liv. 1). Attende risposta dall'amica mentre il suo canide continua a saltellare in torno alla giovane dama sua amica.

ASTREA [cima-pressi Merykara ed Esme] Ora anche un’altra dama è giunta, con un cane appresso. E questi par aver scoperto la sua presenza ed intorno a lei verrebbe ad annusare. Per evitare che da un momento all’altro>>
ASTREA abbaiando smascheri il suo gioco, la zingara deciderebbe di affrettare i tempi. Con slancio dalla frasca emergerebbe, palesando in un sol colpo la sua presenza e, impetuosa, avanzerebbe verso le dame che, >>
ASTREA con la nuova giunta, ormai son tre, favellando un festoso :”Mare asperum, miladies. Un saluto foriero di gioia e spensieratezza della ninfa del nulla” Il verbiar accompagnerebbe con un burlesco inchino. >>
ASTREA Poi a lady Merykara si accosterebbe e, rizzandosi sulla punta dei piedi per raggiungere il volto dell’amica un bacio sulla gota le schioccherebbe. Indi tre passi indietro si ritrarrebbe e resterebbe a veder l’effetto del suo ingresso a sorpresa.

ESME { Cima } Silenzio, solo questo, che viene assaporato per un lungo istante, quasi volesse farne tesoro, prima che altre favelle vadano ad interromperlo. Gli occhi si spostano su Merykara, e carpisce altro dolore che traspare dalle sue parole>>
ESME altro infinito dolore che non vuole essere sconfitto. Di certo lei non è la persona meglio indicata per consolare indi preferisce stare zitta, ascoltando il dire della terza donna che par conoscere Merykara. Solo il vento ora, sino a che un'altra>>
ESME donna compare dai cespugli, quasi all'improvviso. Si gira di scatto, ma nulla palesa il suo volto, volto di perfetta nordica. { Sid er Ars } altro saluto dona alla neo giunta per poi restare in silenzio. Ora per davvero.

MERYKARA [Cima] Merykara è pensierosa stasera, si volta verso la dama che è giunta ma prima che ella possa farlo butta un urlo correndo di lato..l cuore in gola..si volta e guarda lady Astrea...spalanca gli occhi blu come la notte....>>>>
MERYKARA ''Lady Astrea siete impazzita? mi avete fatto prendere un colpo ma da dove spuntate?''chiede prendendo fiato...ma poi scoppia a ridere di gusto... >>
MERYKARA ''Perdonate Lady Emerod....credo di stare bene ma ho dieci anni di meno.!''

EMEROD [cima] Arock inizia ad abbaiare in difesa della cara Merykara, o forse perchè anche lui spaventato dalla comparsa della lady. Una volta calmato volse lo sguardo canino verso la padrona quasi a dire °° Avevo ragione io!°°. Emerod rimane impassibile>>
EMEROD (skill verbo del mare liv.1) . Porta la dx all'elsa della spada e la mancina al fodero, pronta ad estrar la spada per il possibile pericolo. Osserva la lady apparsa dal nulla e notando l'espressione della stessa comprese che era innocua. Mollo la>>
EMEROD presa dall'elsa e sal fodero. Con voce un po' grossa rimprovera la lady sconosciuta ''Vi sembra questo il modo di apparire? Se non fossimo sull'isola di Avalon, vi avrei affettata on la mia bastarda... e poi avete visto che spavento avete fatto >>
EMEROD prendere a Merykara?'' rimase in silenzio per un momento. Riacquisita un'espressione serena verbiò '' ...comunque io sono lady Emerod e il canide è il mio fedele Arock... e voi?''.

ESME [ Cima-Sentiero ] Sembra che le tre dame si conoscano, che tra loro scorra un legame; indi l'artista, si congeda poichè il Vespro è avanzato ed ora di tornare in accademia ** Sid et Ars..** un veloce saluto, uno sguardo forse più lungo degli >>
ESME altri verrà posato su Merykara prima di sparire lungo il sentiero..

ASTREA [cima] L’espressione delle tre dame le fa comprender che il suo gioco non ha raggiunto il festoso effetto sparato. Il viso mostra scherzosamente contrito al verbiar dell’amica Merykara e per ammenda favella: >>
ASTREA “Non volevo spaventarvi, amica cara, volevo solo stupirvi…e un po’ distrarvi da quei pensieri troppo grigi che affollavano la vostra mente l’ultima volta che ebbi occasione di discorrer con voi.”>>
ASTREA Poi si volge verso la dama per ultima sopraggiunta e un sorriso innocentemente fanciullesco le rivolge:”Abbiate a perdonar i modi miei selvaggi, milady. Il mio intento non volea esser malevolo, al contrario volevo >>
ASTREA mostrare a Marykara come la vita sappia sempre portarci sorprese ed eventi inaspettati…e, perché no,…scanzonati e inconsueti…” Poi verso il cane che abbaia si china e la mano allunga per una carezza un po’ incerta.

EMEROD [cima] Arock calmato dalla carezza si accuccia a terra. Lady Emerod osseva la fanciulla che forse nel timor di esser stata troppo irruenta e nello scusarsi non aveva fatto le presentazioni. Osserva la giovane dall'aspetto un po' selvaggio e con>>
EMEROD sorriso sul volto verbia nuovamente ''Lui è Arock... non abbiate paura non fa male a nessuno... a me no che non tentaste di attaccarmi, ma credo che questo non lo fareste. Io sono Emerod... piacere'' e tende una mano verso la lady apparsa dal nulla >>
EMEROD Volge ora lo sguardo a Merykara e scoppia a ridere. Una volta ricomposta verbia ''Merykara... dovevate vedere la vostra espressione... sembrava che vi fosse apparso davanti un cavaliere del caos!''.

MERYKARA [Cima] Ancora ride la donna al bacio di Astrea..le lacrime agli occhi ora favella o meglio cerca ''Scusate...ma...siete stata fantastica!'' afferma ridendo.

ASTREA [cima->sentiero] Un’ultima carezza al cane e in piedi si raddrizza e rivolgendosi a lady Emerod gentilmente favella: “Forse non mi sono presentata nel modo più consono…”-un sorriso scanzonato increspa le vermiglia->>
ASTREA ”Il mio nome è Astrea e son onorata di conoscervi.” Il capo china in segno di rispetto per la lady. Poi il volto solleva e di due passi avanza. Di nuovo a lady Merykara si avvicina, in un caldo abbraccio la cinge e in sussurro verbia:>>
ASTREA - ”In men che non crediate qualcuno assai più interessante di me, magari un nobile messere…e non un cavaliere del caos, davanti a voi comparirà, e vi parrà dal nulla, rallegrando di nuova luce i vostri giorni.”>>
ASTREA Il favellar sarebbe stato leggero, quale carezzevole soffio di zefiro che sul tor scorazza con le sue aeree ali, affinchè niun altro, se non l’amica, l’avesser ad udir. Indi rapida e un po’ brusca l’abbraccio scioglie >>
ASTREA e di qualche passo recederebbe, por rimanendo le cilestrine fisse su quelle di lady Mery, con sguardo complice, mentre favellando saluterebbe :”La ninfa plebea vi saluta, nobili dame, e al nulla da cui sortì va a far ritorno. >>
ASTREA Sid vobis, miladies!” Un ultimo inchino ed un sorriso divertito..poi si girerebbe e verso il sentiero il passo affretterebbe.

MERYKARA [Cima]Mentre ella scappa Merykara gli urla dietro ''Magari milady ma qui i messeri scarseggiano!''scuote la chioma ora sorridendo.


Grazie per la pazienza nel leggere tutto
Astrea
_Aaron_
00sabato 14 marzo 2009 15:01
RIASSUMENDO:

BG APPROVATO
SKILL CONOSCENZE NATURALI LIV I APPROVATA
SKILL EMPATIA LIV I APPROVATA


SKILL FURTIVITA' LIV I APPROVATA

DESCRIZIONE FISICA PRESENTE
TERRE DI ORIGINE ITALICHE ( CENSIRSI NEL CLAN MEDITERRANEO)



SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
Astrea@
00martedì 17 marzo 2009 20:48
//Salve,
mi sono accorta che nella mia scheda non è stata aggiunta la skill furtività (liv 1). Per questo vi ho avvisato.
Grazie.
_Aaron_
00martedì 17 marzo 2009 21:51
Chi di dovere se ne sta occupando un po per volta.Gli umani sono a centinaia e non si possono sistemare le schede di tutti in un giorno.

Pazientare prego.


Invito nuovamente a non postare ne incitamenti di nessun genere ne ringraziamenti dopo i post di approvazione,e possibilmente nemmeno prima che avvenga.
Si perde solo tempo altrimenti.


Questo non vale solo per ASTREA,vale per tutti.


Grazie.

Astrea@
00mercoledì 18 marzo 2009 07:08
//Chiedo ammenda [SM=g8127]
Sono stata tratta in errore della scritta "Scheda di gioco aggiornata" per quello mi sono permessa di avvisare.
Sorry, excuse me
Astrea@
00lunedì 6 aprile 2009 21:29
//Salve, essendo arrivata a KARMA: 7781, provo a chiedere l'approvazione della skill Affinità naturali liv 1.
Per questo riporto la seguente role.

RIASSUNTO: Astrea è nella foresta di luce, quando ode un canto di uccellino che si distingue dagli altri per il suo tono accorato. Astrea intuisce che c'è qualcosa di anomalo e cerca di scoprire di cosa si tratta. Si accorge che un piccolo implume è caduto dal nido e è destinato a morte certa. Allora cerca di aiutarlo.

RIASSUNTO: Astrea
ASTREA [Foresta di luce - sentiero] Tiepido e sereno il calar della sera sull’isola, invita ad entrare nella foresta. Si avvia la zingara lungo il sentiero, solitaria e desiderosa di immergersi nella quiete della natura. Non ode passi che manifestino>>
ASTREA umana presenza, né suono di voci in lontananza. Man mano che avanza, i raggi del sole si fanno sempre più inclinati, filtrati dalla silvestre volta dei rami. Ella indossa l’abito gitano, con la lunga gonna>>
ASTREA e lo scialle dalle colorate frange, ma porta scoperto il capo.
ASTREA [sentiero] Avanza, passo dopo passo, e intanto lo sguardo attorno volge. Pullula di vita la foresta, vita che spesso passa inosservata al viandante distratto. Una farfalla dalle candide ali vola sui fiori ai lati del sentiero>>
ASTREA in cerca di nettare profumato. Il suo volo disegna geometrie tra le corolle, su cui leggera si posa per raccogliere il suo bottino. Una lepre dal folto degli alberi compare e al margine si ferma. Fremono le vibrisse>>
ASTREA nell’acuto musetto per sentir se ci son pericoli in vista, mentre le orecchie sul piccolo capo stanno ben diritte, allerta per coglier ogni fruscio. Un attimo sosta, l’animaletto, ai margini del sentiero e il capo volge verso la zingara,>>
ASTREA come per sottoporla a vaglio. Poi attraversa il sentiero con due balzi delle potenti zampe posteriori. Subito non s’ inoltra nel folto nella macchia, come tranquillizzata e curiosa di osservare attorno. >>
ASTREA Saltella un po’ lungo il bordo, poi finalmente ritorna tra il verde, zigzagando tra le frasche.
ASTREA [sentiero->radura comune]Ormai al termine del sentiero è giunta e la radura davanti a lei si apre. I piedi nudi l’erba soffice calpestano, fresca, e leggermente umida. Punteggiato di fiori è il verde slargo: margherite, anemoni,>>
ASTREA non ti scordar di me, qualche papavero…colori diversi che allietano la foresta. Su di essi operosi api, calabroni da volo pesante e leggiadre farfalle si contendono il bottino, profumato e dolce, del nettare custodito>>
ASTREA nella profondità della corolla. Incessante ronzio d’insetti, mentre la zingara attraversa la radura in direzione della sacra fonte. Fervono gli ultimi viaggi dei piccoli bottinatori alati,>>
ASTREA nell’ora in cui il vespero lentamente scivola nella notte.

ASTREA [radura->sacra fonte]Quando alla fonte arriva, sul suo bordo ella si siede, per trovar riposo e ristoro alla calura. Il manto dalle spalle scioglie e accanto a sè lo raccoglie, liberandosi>>
ASTREA da inutil peso. Le spalle solleva e lo sguardo gira tutto attorno, mentre si immerge nei rumori della foresta…. Coro di mille canti … richiami di diversi toni e diversa altezza, alcuni più acuti, altri melodiosi.>>
ASTREA Or riconosce il cantar modulato e ripetuto del fringuello, ad esso poi si sovrappone il fischio rapido ed imperioso del merlo del color dell’ebano più prezioso. Canti d’amore…richiami dei fratelli …

ASTREA [radura->sacra fonte] L’armonia dei suoni culla l’oto e lo rapisce, quando tra gli altri un richiamo diverso si distingue…..richiamo forte ed accorato che come lama l’aere attraversa.>>
ASTREA La zingara in ascolto si pone a tale suono….ancora esso lacera l’armonia del coro….dissonante…disperato….da tutti gli altri ben diverso. Diverso anche dal fischio che lotta tra maschi vada a preannunciare…>>
ASTREA Angosciate son le lunghe note che il richiamo riporta…fischi brevi ed acuti, quali lamenti, ad altri più strascicati si alternano, in un ripersi intervallato da momento di silenzio.

ASTREA [radura-sacra fonte] L’atmosfera bucolica della radura quel richiamo doloroso ha infranto. Pare il pianto di una madre che il figlio ha perso…..S’alza la zingara, che a tale triste canto indifferente non sa restare.>>
ASTREA Si pone in piedi e, senza raccogliere lo scialle, tutto attorno lo sguardo gira e l’oto all’erta pone per cercare di riconoscere d’onde l’accorato canto provenga.>>
ASTREA Le sembrerebbe dalla parte diritta, rispetto alla sorgente. Un nuovo trillo disperato attende per confermar l’ipotesi…indi in quella direzione il passo volge, desiderosa di capire quale uccello un tale canto emetta.

ASTREA [melo pressi radura] A destra della fonte si dirige, perlustrando il margine della radura e le chiome degli alberi che li vi crescono fitti e rigogliosi. Una melo fiorito la sua attenzione attrae…perché dai suoi rami par sortire>>
ASTREA il canto. Ella si avvicina e lo sguardo fissa tra i rami fioriti. Allora lo scorge. Sul ramo più basso un piccolo uccello, una cinciallegra sembrerebbe dalle livrea corvina e bigia, canta con foga impensabile per il suo minuto corpo.>>
ASTREA Accorato è il canto…quasi ad implorare auxilio…con note che paion lamenti….poi si interrompe. Quando sosta il gorgheggiar, l’uccellino a terra scende e tra gli arbusti, fitti ai piedi dell’albero,>>
ASTREA scompare.>>

ASTREA [melo pressi radura] Pigolante diviene il richiamo, quando il volatile resta a terra, quasi un pianto sommesso. Poi dal cespuglio saltellando sortisce e nuovamente sul ramo sale, sempre quello più prossimo al terreno,>>
ASTREA e riprende il canto dalle note acute e prolungate. La zingara osserva l’andare della cinciallegra ed il suo cantare ascolta. “Eppur c’è qualcosa di diverso…qualcosa che non va…”-ella fra sé favella e verso il melo si dirige.

ASTREA [melo pressi radura] Al suo avvicinarsi, l’uccellino, con trillo acuto, il ramo basso abbandona. Vola via, ma l’albero non lascia e su un ramo più alto va a posarsi. “Par che non voglia allontanarsi troppo”-verbia nella >>
ASTREA sua mente la zingarella-“quasi ci fosse qualcosa che qui lo tien legato.” Un pensiero la sua mente attraversa. Spesso, quando da piccola scorazzava nella macchia della sua isola mediterranea, aveva visto>>
ASTREA uccellini implumi caduti dai nidi, forse per troppo essersi sporti per cercar di carpir il vermetto portato dalla madre nel becco, o per esser stati spinti da fratelli di covata, più robusti o prepotenti. Uccellini destinati a morir >>
ASTREA sul suolo, poichè la madre altro che cantar al cielo la sua disperazione non potea.

ASTREA [melo pressi radura-frasche] Ai piedi del melo ella è giunta. Con le gemelle fruga tra le frasche che fitte nascono attorno alle radici dell’albero. Intanto l’oto per coglier suono. Stormiscono le fronde mosse dalla brezza>>
ASTREA cantano gli uccelli e difficile diviene sentire altri suoni tra essi. Poi un flebile pigolio le par di distinguere…. Su esso l’oto concentra per farsi guidare nel cercar tra i cespugli….Con cura allarga i rami degli arbusti>>
ASTREA per non arrecar danni alle piante, anche alle più umili e comuni…e con cura anche maggiore muove i piedi scalzi e incuranti delle spine dei rovi.>>

ASTREA [melo pressi radura-frasche] Cerca la zingara con la gemelle, ormai graffiate, seguendo il debole pigolio che a tratti d’ode per breve istante…..cerca….>>
ASTREA Alfin il suo cercar è premiato. Ella lo scorge…tra i rovi…piccolo esserino appena coperto si bigia peluria…E’ l’uccellino caduto. Per lui la madre disperata chiedeva auxilio….per lui il suo strazio gemeva.>>
ASTREA Con la diritta leggermente lo solleva, con cura, attenzione, per non spezzare le fragili ossa e non provocare spavento, che il batter del piccolo cuore possa interrompere. Nel palmo della mancina lo va posare, mentre con le vermiglia>>
ASTREA un suono simile al materno fischio cerca di riprodurre…..basso tiene il tono…appena un sussurro, sperando così di poter l’uccellino tranquillizzare. Il copricciolo caldo e fremente nel palmo ella avverte,>>
ASTREA come pure il battito accelerato del minuscolo cuore. Segni propizi assai son questi, che manifestano con lo spirito di vita sia ancor forte nel piccolo volatile.

ASTREA [melo pressi radura] L’uccellino è vivo, ma per poco. La morte sarà per lui certa se non troverà presto ricovero nel suo stesso nido. Ha avuto notizia, la zingara, di uccellini allevati in cattività. Nutriti con tuorlo d’uovo bollito,>>
ASTREA stuzzicando loro il piccolo becco con un fuscello, per imitar il comportamento materno e far sì che essi la piccola gola dischiudano……ma che vita sarebbe questa per una creatura nata per volar libera nei cieli….>>
ASTREA una vita innaturale…una vita di prigionia…..assai peggio della morte secondo le naturali leggi……Ma se il piccolo imprudente potrà tornar nel nido in tempo breve, la madre potrebbe riaccoglielo….ed avrebbe così>>
ASTREA salva la vita, nel suo silvestre ambiente. Or dunque la zingara le cilestrine verso l’alto volge e tra i rami scruta per vedere di scorgere il nido.

ASTREA [melo pressi radura] Non son fitti i rami del melo, e non troppo alta è la sua chioma…sorte propizia ha voluto che il nido su un giovane melo fosse posto e non su un’alta quercia. Ma la notte è scura, e sottile è lo spicchio di luna>>
ASTREA che debole luce sulla radura proietta. Qualcosa le par di intravedere tra i rami, ma non ne è certa. Con attenzione l’uccellino nel palmo della mancina tiene, avendo cura di non stringer troppo, mentre la diritta mantiene libera >>
ASTREA per iniziare ad arrampicarsi sul melo.
ASTREA [melo]I piedi scalzi la salita rendo abbastanza agevole, ed ancor più il fatto che si tratti di un albero di dimensioni modeste. Per aiutarsi si afferra con la mano a in ramo basso., mentre le piante dei piedi cercan sostegno >>
ASTREA nel tronco. Ad un metro e mezzo da terra i rami si dividono in una biforcazione che pare fatta apposta per offrire sicuro appoggio. >>
ASTREA Lì in piedi si ferma e, con la testa tra le fronde, ispeziona tutta la chioma fiorita per trovare il nido.

ASTREA [melo-tra i rami] Al suo salir la cinciallegra, spaventata, con accorato fischio, dal melo è volata via, posizionandosi su un albero poco lontano e di lì fa sentire la sua presenza con fischi di protesta.>>
ASTREA Inebriante è il profumo dei bianchi fiori. Par di stare in una nuvola di pallida fragranza. Ma non è il momento di perder tempo …. La zingara conosce il comportamento animale e sa che più a lungo sul melo resta>>
ASTREA minori son la possibilità di vita del piccolo, perché la madre potrebbe volare via e abbandonarlo. Si lascia guidare dal pigolio del fratellini implumi, che pigolando nutrimento chiedono.>>
ASTREA Lassù in mezzo è facile vedere anche se la luce è scarsa, perché limitato è lo spazio da perlustrare. E’ presto lo scorge, il nido cercato.
ASTREA [melo-tra i rami->terra] Il braccio sinistro protende, e nell’accogliente nido il piccolo imprudente deposita, tra i pigolanti fratelli. Poi dall’albero rapida discenda e con lieve balzo il terreno tocca. Ora tra le frasche>>
ASTREA si dilegua, per affinché alla normalità l’ambiente ritorni…sì che la madre al suo nido si accosti e il corso naturale per la nidiata riprenda.

ASTREA [melo pressi radura->fonte] Verso la radura si dirige con passo lieve, poi verso la fonte. Lo sciale posato sul bordo raccoglie e con esso le spalle cinge e la radura si appresta ad abbandonare. L’oto porge per sentir se ancora>>
ASTREA il canto accorato della cinciallegra…..ma non riesce più a distinguerlo così forte e chiaro….questo la induce a sperare che la madre sia tornata al nido ed alla cura della riunita prole. La notte è ormai corsa avanti>>
ASTREA ed il coro degli uccelli si è fatto più sommesso. Anch’ella brama riposo. Le spalle alle sacre fonte volge e la radura si accinge ad attraversare in direzione del sentiero che riconduce verso la città.

Grazie per l'attenzione
Rowan.16
00sabato 11 aprile 2009 01:24
Role ottima davvero,buone le descrizioni e i tempi nei quali hai scandito le azioni!

Riassumendo:
Bg approvato
Skill furtività liv 1 approvata
Skill empatia liv 1 approvata
Skill conoscenze naturali liv 1 approvata
Skill affinità naturali liv 1 approvata


Buon gioco!



SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
Astrea@
00sabato 11 aprile 2009 08:36
//Grazie ...grazie.....un pò alla volta sto imparando [SM=g8080]
Astrea
Astrea@
00mercoledì 5 agosto 2009 10:07
//Salve,
Vorrei cambiare un particolare nella descrizione fisica di Astrea: la lunghezza dei capelli. Da lunghi e neri ....in corti e neri.

Per motivare la richiesta allego la role del "taglio netto".

RIASSUNTO: La durezza della vita al campo ranger e i continui scontri con un superiore stanno facendo riaffiorare una rabbia che Astrea credeva di avere per sempre sepolto nell’animo. Sceglie di esprimere questo cambiamento interiore attraverso un’immagine di sé che meglio rispecchi il suo nuovo sentire e, allo stesso tempo, rappresenti un taglio netto con il passato.

ASTREA [folto] La sera è ormai scesa sulla foresta, tingendo di rosso l’orizzonte. Presto sarà buio. Si deve affrettare la perlustratrice per mettere in atto il suo intento, affinchè la luce sia bastante. Il turno è appena terminato e ha lasciato il mantello e la sciarpa alla tenda. Per sentieri conosciuti solo ai silvestri guardiani è giunta in prossimità della sacra fonte. Indossa un vecchio paio di pantaloni, stretti alla vita da una cinghia di cuoio e una blusa di stoffa parimenti povera e consunta, allacciata da lacci aperti sotto la gola. Il crine corvino è intrecciato in una grossa treccia che parte dietro la nuca. I piedi sono scalzi, come ella predilige. Alla cintura ha infilato il coltello. Si muove silenziosa tra gli arbusti, pur non essendo in perlustrazione. Preferisce non attirare l’attenzione per non avere testimoni al suo agire.

ASTREA [folto->sacra fonte] La sacra fonte è ormai prossima, la scorge tra gli arbusti. La perlustratrice silenziosa e furtiva scivola tra la boscaglia. Si ferma, celando la minuta persona dietro al grosso tronco di un albero. Si guarda attorno, soprattutto nella radura… E’ vuota….Rapida sortisce fuori dal folto dirigendosi con passi rapidi verso la fonte. Il dolce gorgogliare dell’acqua accarezza l’oto, man mano che si avvicina. Quando dinnanzi allo specchio d’acqua è giunta, s’arresta. Ancora si gira indietro , per assicurarsi di non avere visitatori inopportuni, poi si inginocchia presso il bordo, volgendo il volto verso lo specchio d’acqua. Il proprio volto riflesso osserva nella luce del tramonto.
ASTREA [sacra fonte] L’immagine riflessa per qualche istante resta a mirare, nella rossastra luce del tramonto. Poi con gesto rapido della diritta la traccia trae sulla spalla destra, lasciandola penzolare sull’acqua, che ne riflette la bruna immagine. Per un istante la rimira, quasi a volerne carpire il ricordo. I raggi del sole si fanno ormai più radenti sull’acqua presto sarà notte. Con gesto deciso porta la diritta alla cintura per trarne il pugnale. Stringendolo nel pugno lo porta davanti alle cilestrine e ne controlla la lama.

ASTREA [sacra fonte] Con la mancina afferra la folta treccia e la soleva, tendendola in avanti. Impassibile è volto, mentre osserva i proprio gesti riflessi nello liquido e tremolante specchio. La tensione sul cuoio capelluti le provoca un leggero dolore…. Lo assapora lentamente…. Solleva la diritta, avvicinandola alla base della treccia con la lama rivolta verso di essa. Con unico deciso gesto la recide. Avverte la resistenza dei capelli sotto la lama, il progressivo incrementarsi del dolore …..che poi si spegne, man mano che il taglio procede. ..fino a cessare del tutto. La treccia ormai recisa penzola nella mancina, quale oggetto inanimato.

ASTREA [sacra fonte] Il pugnale ripone alla cintola e sotto di essa fa passare anche la treccia recisa, in modo che resti lì appesa sin quando tornerà alla tenda. Riporta lo sguardo alla propria immagine, riflessa nella fonte. Non più il volto della gitana ad incontrare, ma uno nuovo….più simile a quello di un ragazzo dallo sguardo duro. Per un attimo riflette su quanto la nuova vita l’abbia mutata: prima ha abbandonato lo scialle gitano, poi la gonna colorata ….per ultima anche la lunga chioma che era solita legare con un nastro scarlatto……. Le mezze misure non le piacciono. Ora la trasformazione è completa. Porta le gemelle al corto crine, arruffandolo attorno al minuto volto, mentre con lo sguardo studia l’immagine riflessa.

ASTREA [sacra fonte] I capelli sono un quasi un disastro…. in alcuni punti più lunghi ..in altri più corti…..in un taglio del tutto irregolare. Non può presentarsi cosi al campo. La diritta di nuovo torna alla cintura, a cercare il manico del pugnale. Impugnatolo, lo usa per mettere un po’ ordine nella nuova acconciatura. La aiuta l’immagina riflessa, che però va facendosi sempre più indistinta, con l’avanzare delle tenebre. I gesti sono rapidi e precisi ed alla fine ne esce un taglio, che pur non essendo certo da madama, è più presentabile al cospetto dei superiori.. … “E’ Fatto!”-favella soddisfatta del suo operato, riponendo il pugnale.

ASTREA [sacra fonte->folto] Si rialza. Lancia un ultimo sguardo alla propria immagine riflessa, poi si volge indietro, allontanandosi dalla fonte. Ad ogni passo la treccia che porta appesa alla cintura, come fosse un trofeo, ondeggia leggermente. La riporrà in fondo alla sacca, ove tiene le sue poche cose, nella tenda, al campo. Il folto della boscaglia, la sua nuova casa, la accoglie mentre il cielo è ormai scuro. Con passo felpato si allontana tra gli arbusti, senza volgersi indietro neppure per un ultima occhiata.


Richiesta:
Aspetto fisico:
Capelli: neri e corti


Grazie [SM=g8080]
_Aaron_
00mercoledì 5 agosto 2009 14:10
Non c'era bisogno di postare la role per l'approvazione,potevi fare tu senza consenso nostro,al massimo avresti potuto rivolgerti ai master,postando la giocata sul forum master.


Cmq ok,aggiorna la tua scheda personale del pg -> aspetto.
Astrea@
00sabato 12 settembre 2009 16:13
//Salve,
Avendo superato i 10000 punti di Karma, provo a chiedere la skill sotterfugio liv 1, facendo riferimento a due role.

1° ROLE

RIASSUNTO: Astrea, entrata da qualche tempo nella congrega dei ranger, incontra ser Meifre al tor. L’incontro è casuale, ma il guardiano le pone diverse domande su come viva e quale occupazione svolga. Astrea deve essere forviante nelle risposte per nascondere l’appartenenza ai Ranger.

ASTREA [Radura-Cerchio di pietre] E’ calata la notte sull’isola, notte di luna piena e di cielo stellato, notte profumata di fiori dei meli in fioritura sulla collina del tor. Se ne sta seduta la zingara accanto ad un grosso monolite, con la schiena appoggiata alla roccia. Veste abiti gitani, ha il capo scoperto e i capelli neri legati dietro la nuca con un fiocco vermiglio. Zefiro leggero li scompiglia con la sua tiepida carezza. Le gemelle sono raccolte in grembo e le cilestrine guardano verso l’orizzonte lontano.

MEIFER [sentiero tor] La cara Selene illumina il sentiero in questa notte di ronda che portano il guardiano verso il centro del tor per il suo solito giro di ispezione prima di tornare in garitta a fare rapporto ai suoi superiori molti sono i pensieri che si accalcano nella sua testa pensieri che riguardano le indagini e gli ultimi avvenimenti che hanno sconvolto l'isola, passare un'attimo dal tor nel silenzio di queste pietre può essere benefico per cercare la concentrazione e ordine nei propri pensieri, stasera egli indossa la divisa con i gradi ben in vista sulla sx la sua corta e i suoi soliti attrezzi del mestiere, corno, manganello e manette mentre il passo si trascina pesante verso il centro del circolo sacro.

ASTREA [Cerchio di pietre-dolmen] Lo sguardo è diretto all’orizzonte lontano, ma sempre allerta resta l’oto, pronto cogliere rumori che possan annunciare l’arrivo di qualche di qualche concittadino. E’ solitaria per ora la sacra radura, ma le zingara immagina che si animerà con l’avanzare delle ore, poiché anche la locanda, consueto luogo di ritrovo, è chiusa in questo periodo oscuro, in cui morte e violenza paiono aver preso dimora persino sull’isola. Il fido pugnale reca con sé la zingara, celato in una tasca della gonna, nascosta tra le pieghe. Ora le gambe piega alla ginocchia, le raccoglie ed avvicina al seno, cingendole in un abbraccio con le gemelle e il capo appoggia sulla ginocchia stesse, volgendo il volto di lato e portando lo sguardo sulla radura solitaria.

MEIFER [tor]Mentre raggiunge il cerchio i suoi occhi vanno in cerca di qualche movimento sospetto che possa metterlo in allarme non sembrano esserci nessuno in quel luogo solo il silenzio che il leggero e costante zefiro porta con sé questo luogo gli fa venire in mente anche la prima volta che baciò la sua amata nixi proprio vicino ad uno di questi enormi dolmen, la dolcezza di quel bacio ancora se la ricorda, e come scordarsela, comunque ora non era l momento di pensare a queste cose, immobile ora sta il messere al centro delle ietre a guardarsi intorno ma la luce è troppo fioca per vedere qualcuno.

ASTREA [Cerchio di pietre-dolmen] Il rumore della risacca e delle onde che si infrangono sulla scogliera culla i suoi pensieri, che corrono lontano, quasi a rincorrere le stelle. Le piace venire al tor a riposare corpo e mente, al termine del giorno, dopo le ore passate ad allenarsi o a perlustrare la foresta. Il rumore si passi marziali che si avvicinano, anche se attutiti dall’erba che ricopre la radura, la riporta alla realtà, richiamandola all’attenzione alla quale è avvezza ormai. Sempre rimando seduta, con la schiena appoggiata alla roccia, che la fa anche da schermo nei confronti di chi si sta avvicinando, il capo volge in direzione dei passi cercando di sbirciare oltre il monolite, per capire che si sta avvicinando.

MEIFER [tor] Nessuno sembra essere in quel luogo, almeno così sembra forse una serata di tranquillità pensa l'uomo senza gli affanni che ogni giorno riempiono la vita di congrega, avrebbe comunque ancora dovuto riferire dello scambio del'abito con i propri superiori che aveva portato alla cattura molto probabilmente del responsabile degli omicidi, ma il nome di quella donna ancora gli vorticava nel cervello e nella testa era indispensabile trovarla e catturarla per poterla interrogare e scoprire altri misteri riguardanti gli omicidi, ancora il messere sta al centro del tor con tutti questi pensieri in testa.

ASTREA [Cerchio di pietre-dolmen] Il rumore dei passi si avvicina…si muove lungo la radura…come se la stesse percorrendo. Questa cosa assai poco le aggrada. Non le piace che qualcuno le si aggiri alle spalle. Si solleva quindi dalla tenera erbetta ove sedeva, drizzandosi in piedi. Ancora resta celata dietro la protettrice ombra della grossa roccia, mentre la diritta corre alla tasca interna a cercare il manico del pugnale. Le dita si stringono attorno al legno, ma l’arma resta celata tra le pieghe della gonna. Sono tempi difficili ed è meglio essere prudenti, anche se la sacralità del luogo dovrebbe essere bastante per proteggere dalle aggressioni.

MEIFER [tor] Mentre è intento a sondare i propri pensieri un fruscio sente tra l'erba poco alta del tor, un fruscio che non sembra essere causato dal vento ma sembra essere causato da altra natura lo sguardo rimane fermo e impossibile mentre egli porta la dx mano sulla corta al fianco sx ancora egli non la sfodera ma la mano rimane sull'elsa pronta ad estrarre l'arma nel caso ce ne fosse bisogno un *Sid et Justitia mostratevi!* proferirà attendendo che colui o colei parli e si palesi a lui.

ASTREA [Cerchio di pietre-dolmen] E’ un guardiano che si avvicina, ora lo ne scorge l’uniforme nella pallida luce lunare, anche se non riesce a distinguerne i lineamenti del volto. Meglio palesarsi…con i tempi che corrono e i cadaveri che spuntano come funghi in autunno anche sull’isola, i guardiani hanno i nervi a fior di pelle. La saluta il guardino…anticipandola nell’intenzione. Avanza ancora nella sua direzione sino a fermarsi a tre metri di distanza. ”Mare asperum”-indi aggiunge-“Sono Astrea, la zingara” per identificarsi subito. La mano diritta abbandona il pugnale che teneva e lo lascia celato dentro la tasca, esce fuori a mostrarsi nuda e disarmata come la gemella.

MEIFER [tor]La figura che ora viene a palesarsi davanti ai suoi occhi è quella di una giovane donna che lo saluta con il verbiare delle genti mediterranee, poi un nome viene favellato dalla donna lady Astrea, un rapido passaggio di tutti i nomi e le persone conosciute nell'isola per poi far accendere una luce nella sua mente *Ah si lady Astrea mi ricordo di voi abbiamo già avuto modo di parlare una volta. Sono Meifer se vi ricordate di me* direbbe ora mentre la dx mano toglie dall'impugnatura dell'elsa e di avvicina alla donna di ancora 2 mt portandosi a 1mt circa da lei per fissarla meglio in viso e attendere il suo favellare.

ASTREA [Cerchio di pietre] “Certo che mi ricordo, messere”-verbia sorridendo, mentre il suo interlocutore si avvicina, sino ad essere ad un mt di distanza.-“Ci siamo incontrati nella foresta di luce, mesi or sono. Ora voi siete guardiano….Posizione di grande prestigio e responsabilità…specie coi tempi che corrono.” Lo sguardo penetrante dell’interlocutore sostiene con fierezza, mentre le vermiglia si piegano verso l’alto in un sorriso.

MEIFER [tor]Ascolta il suo favellare ascoltandola un sorriso amaro gli disegna i lineamenti del viso *Avete ragione madame è una posizione di prestigio ma che porta a molte responsabilità a volte anche gravose specialmente in questi tempi bui* poi continuerebbe cercando di scacciare questi brutti pensieri dicendo *e voi che cosa mi raccontate? che cosa vi porta qui questa sera? avete trovato uno scopo qui ad Avalon?* direbbe in tono interessato visto che da lungo tempo non si vedevano.

ASTREA [Cerchio di pietre] La domanda del guardiano non sembra nascondere trabocchetti, ma parrebbe di pura cortesia. Sta attenta comunque la perlustratrice a non proferire nulla che possa svelare il suo recente ingresso in congrega. “Veramente sono tempi bui, messer”-favella annuendo al verbiare del guardiano. -“Ormai neppure l’isola è più sicura…la violenza pare essersi insinuata come una serpe anche qui, ove la Dea stende maggiormente il proprio sguardo protettore. “ Le cilestrine continua a mantenere fisse al volto del messere, mentre soddisfa la sua curiosità: “Sono salita qui al tor, principalmente perché la locanda era chiusa. Ne conoscete voi la ragione?...” Aggiunge poi,c con aria candida- “quanto alla mia strada….sono una gitana…non ho velleità di trovarmi una sistemazione…..e non saprei neppure tenermela, sono troppo indipendente di spirito, poco soggetta a seguire le direttive dei superiori…Lavori saltuari e semplici, che mi diano di che vivere. Questo mi basta.”

MEIFER [tor]Ascolta ancora la donna che favella le sue recenti avventure e che si dimostra abbastanza informata sui fatti anche se non su tutti quelli che hanno sconvolto l'isola una domanda in particolare attira l'attenzione del guardiano. *Beh madame pensavo che vi avessero informato che la locanda è chiusa perchè li vi è stato trovato un cadavere, ma non posso dirvi altro mi dispiace madame, dovrete attender un pò per farvi una birra insieme ai vostri amici* poi dopo un attimo di pausa dirà *mi dispiace solo per lady Filippa povera donna per quello che ha dovuto passare* scuote un attimo il capo pensieroso poi ancora *comunque sono contento che abbiate trovato la vostra via e che nonostante tutto vi troviate ancora bene qui ad Avalon* un sorriso sornione mentre la guarda negli occhi.

ASTREA [Cerchio di pietre] Risponde al sorriso del guardiano con un altro parimenti tranquillo e, con fare innocente, reggendo il suo sguardo diritto alle cilestrine, mentre favella:”La mia via?….Vi ringrazio…ma io per ora ancora non ho trovato una “via” nel senso in cui voi intendete….e neppure la cerco” - Poi cerca di volgere verso altri argomenti la conversazione, riallacciandosi ai recenti omidici:”Anche da Filippa?...Mi spiace proprio per lei…non lo meritava proprio! … Ne concordate Ser Meifer? …Per me non poi così grave, dovrò solo rinunciare per un po’ alla birra.”

MEIFER [tor]Le parole della lady gli giungono strane. *Perdonate la curiosità……mi riferivo ai vostri lavori saltuari di cui mi avete detto prima* poi sorride dicendo *si comunque avrete tempo per spendere i vostri soldi in birra* riferendosi alla sua battuta *la locanda non rimarrà chiusa per sempre e penso che tra non molto potrete riandarci libermente* poi dopo una pausa* e si però mi manca la birra di filippa* dice guardandola in viso e sorridendole a sua volta. Riprende poi:*Ma dove è che lavorate?*

ASTREA[Cerchio di pietre] Ancora il sorriso angelico sulle vermiglia, mentre osserva il messere studiandone l’espressione. Si è resa conto che continua a tornare sulle stessa domanda …questo le suggerisce che potrebbe aver il dubbio che lei gli stia mentendo. Anche sul volto di Meifer le pare di scorgere un’espressione diffidente. (Empatia liv 1). Cerca perciò di soddisfare la sua curiosità, sembrando il più possibile convincente : “Lavoro un po’ qua, in po’ là….dove si cerca chi svolga un’occupazione manuale. Non se ne trovano molti disposti a ciò, in queste terre. Ma vi assicuro che non esercito la professione di cartomante, non prevista dalla legge in questa contea.”

MEIFER [tor] Sorride per tranquillizzarla:*Non è alla professione di cartomante che mi riferivo. Il fatto è un altro. E’ un po’ che non vi vedo in giro? Dove passate tutto il vostro tempo?* In effetti è un po’ che non incontra la zingara per le strade della città e dell’isola. Anche se è vero che è stato molto occupato negli ultimi tempi per le indagini sugli omicidi, ma vorrebbe essere sicuro che la zingara non gli nasconda qualcosa.

ASTREA[Cerchio di pietre] Le cilestrine restano sul volto del guardiano, con espressione gentile e di rispetto, cercano anche di carpire i pensieri dell’uomo dal movimento dei suoi muscoli facciali. Le pare ora più rilassato il volto maschile. Risponde in tono franco e confidenziale: “I luoghi ove io lavoro sono ben lontani da quelli in cui ferve la vita sociale nell’isola. Sono i campi, le stalle, i granai….E la sera sono cosi stanca che subito mi addormento nel giaciglio che il padrone mi riserva. E’ questo il motivo per cui il piacere di questi incontri si è diradato!” Mette volutamente con una nota di rimpianto nelle ultime parole.

MEIFER [tor]Sente la tristezza nel verbiare della zingara e favella: *Non siate triste. Ricordate che se avrete bisogno di qualcuno che vi protegga potete sempre contare su di me. Ora però devo tornare ai miei compiti, milady. Il dovere mi reclama!*

ASTREA [Cerchio di pietre->sentiero] Sorride dolcemente a Ser Meifer, e favella “ Anche per me si è fatto tardi. Domani mi attende una dura giornata di lavoro. E’ ora che torni in città. Mi ha fatto piacere rivedervi, messere. Sid Vobis!” Con un inchino prende congedo e si avvia a passo rapido verso il sentiero che riconduce in città…..solo quando sarà sicura di non essere più visibile, per sentieri segreti, tornerà al campo.

2° ROLE

RIASSUNTO: La vita al campo ha cambiato il carattere di Astrea. La difficoltà di integrarsi e gli insuccessi nell’uso delle armi maturano in lei sentimenti di invidia, gelosia e rancore, che cerca di nascondere ai confratelli.

KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // Vi è poco movimento, al Campo, ultimamente. Almeno quando lei vi è presente. Cosa che accade molto raramente. Preferisce stare fuori, nella Foresta, in perlustrazione. Troppe le cose, i pensieri che le scorrono nella mente. E non tutti piacevoli .... Si stringe nelle spalle, scuotendo poi la testa, come a scacciare ciò che la potrebbe distrarre da ciò che è venuta a fare. A terra, la attende l'arco di congrega, prelevato dall'armeria. Si dovrà decidere a farsene costruire uno dagli Mdm, secondo le sue necessità. Lascerebbe che sia questo, il pensiero predominante. Si alza la drita a scostare una ciocca bionda dal viso, spostandola dietro l'orecchio. orna la mano al fianco, fasciato ai morbidi pantaloni scuri. Non porta le sue armi, con sè, lasciate a riposare nella tenda. Una semplice camicia candida le copre il busto, le maniche rimboccate fino ai gomiti. Ricerca la quiete, recano di scacciare ogni cosa da sè.

ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] Il caldo meriggio impigrisce la foresta, pochi sono i suoni che risuonano nell’aria, solo il lento e monotono frinire delle cicale e qualche canto d’uccello. Si avvia al limite dell’area dedicata alle esercitazioni. In silenzio, paziente. A tracolla porta un arco da addestramento e i in spalla ha la faretra. Gli abiti sono quelli di foggia maschile, puliti, ma consunti e umiliano la sua mediterranea femminilità. Ai piedi comodi calzari di cuoio. Il volto è scoperto, ma è una maschera in cui solo una quieta espressione di maniera si può ravvisare.

KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // Fisso è lo sguardo verso i bersagli. Calmo è il volto. Ma sono i pugni, stretti in maniera quasi spasmodica, a tradire ciò che veramente le si agita nell'animo. Ha letto la bacheca, ed il messaggio di >>
KI_IARA Vento .... Si stringono decise le palpebre. Contemporaneamente un paio di profondi respiri vengono tratti, per quietarsi. Non andrà ... Un suono smorzato si passi giunge da dietro le spalle, spingendola a volgere all'indietro il capo, per >>
KI_IARA controllare chi sia. Un abbozzo di sorriso vien rivolto ala minuta figura che si avvicina *Equilibrium, Piuma* Si chinerebbe quindi a raccogliere l'arco ed una freccia dalla faretra, per ridare attenzione alla consorella.

ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] Scorge la consorella e superiore. “Consorella” parola impegnativa! il pensiero attraversa ironico la sua menta, ma il volto quieto, nulla manifesta di questa celata considerazione. Si avvicina lesta e solerte. “Equilibrium, Nibbio”-risponde al saluto. Accentua la dolce cadenza mediterranea per addolcire il tono e mascherare il fiele che dentro la avvelena. In parallelo all’esplico favellare, per vie diverse e celate si snoda il pensiero: “Eccola la favorita di Buio!” Opposta è l’espressione che nella maschera del volto si dipinge. Un aperto sorriso rivolge alla superiore. Ne studia intanto l’espressione del nordico volto e la postura. Scorge le gemelle serrate a pugno, segno evidente di tensione .Forse anche Nibbio nasconde qualche recondito affanno (empatia liv 1). Anche questi pensieri restano nascosti, dietro un diverso verbiare e un’espressione deferente: “Son qui per allenarmi.” Toglie l’arco dalla spalla nella quale era infilato.

KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // Si inarcano appena le sopracciglia. Un momento appena, per tornare all'espressione di prima. Sembra pronta a esercitarsi, la consorella, muovendosi verso di lei con un sorriso sulle labbra. Che contrasto con gli atteggiamenti ostentati solo qualche giorno prima! Nulla però può sospettare dei pensieri della piccola mediterranea. E, anche se li sospettasse, non potrebbe credere alla piega che hanno preso ... Quindi, raddrizzandosi, le si rivolerebbe nel solito modo. Con calma e pacatezza. *Non devi sare quel tono con me ...* Non vi è nota di rimprovero, in ciò che dice *Vuoi allenarti ...* Il primo vero sorriso nasce *Bene, accomodati... Vuoi che ti segua, o tiriamo insieme?* Alla domanda, farebbe appogiare uno dei flettenti al terreno, per appoggiare le gemella, la dx sopra la sx, all'altro capo, caricandovi un pò del proprio peso, scrutando la ragazza.

YOROITSU [c.r.] lento il passo del giovane maestro che muove tra le tende con la mente affollata dai pensieri della notte passata. quella pianta ancora mostri, bisogna trovare una soluzione. sbuffa appena come seccato mentre i piedi soli muovono>verso l'area addestrativa del capo. nera casacca smanicata lasciali liberi alla vista entrambi i tatuaggi che solo al campo si posson vedere insieme. sul petto ciondola fiero l'onice nero simbolo di ciò che è. non reca con se armi se non i pugnali da lancio al cosciale a dx e il pugnale di congrega nello stivale sx. le nere iridi osservano attente e due sagome paion essere nell'addestrativa area.
ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] Non le sfugge il moto delle sopracciglia di Nibbio…..Forse la consorella è solo disorientata dai suoi repentini cambiamenti d’umore. Ma per maggior sicurezza cercherebbe di atteggiare il volto in una espressione ancor più distesa e serena. Ascolta il suo favellare e prova una reale ammirazione per la professionale disponibilità ad aiutarla. Questo sentimento però non fa altro che esacerbare la sua invidia. Calmo e rispettoso è il tono con cui risponde, colorato da espressione che vorrebbe apparire gratitudine: “Potresti seguirmi, se non ti è di peso o non ti fa perdere troppo tempo.” Non è forzatamente mieloso il suo verbiare..perchè apparirebbe palesemente falso, ma solo corretto, deferente come si richiede ad un sottoposto. Istintiva poi si volge, sentendo su di sé uno sguardo esterno.
KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // Ancora appoggiata all'estremità dell'arco, osserva la piccola gitana. Qualcosa le sembra strano. Eppure ... cosa? Non è il modo di parlare, nè l'atteggiamento. Scuote impercettibilmente la testa, non riuscendo a capir .. Forse, invece, sarà frutto della sua immaginazione ... Accenna di si con la testa, alla sua affermazione *Nessun disturbo ...* Segue infine la direzione del suo sguardo, incuriosita di vedere cosa possa aver attratto la sua attenzione.

YOROITSU [c.r./area addestrativa] continua il passo mentre le figure disegnano alla vista i loro tratti riconoscendole. silenzioso osserva la consorella che di rado ha visto. le nere iridi ne andrebbero a studiare la figura senza ancora dir nulla mentre entra nell'arena dirigendosi verso loro. il volto come solito inespressivo fin quando non giunge a circa 2mt dalle due. il guardo va per un istante su Nibbio ''Equilibrium nibbio'' direbbe con tono cordiale senza cambiar espressione del viso, poi nel guardo di Astrea torna sicuro e fiero, nero abisso quello che si pianterebbe negli occhi di astrea. qualche istante di silenzio poi le labbra si increspano in un cordiale sorriso ''Equilibrium sorella''

ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] Deve stare attenta….Nibbio è più abile del previsto…il suo sguardo indagatore cerca di cercare qualcosa che per ora le sfugge, nel modo di fare della sottoposta….per ora….Deve stare in guardia la sottoposta….e mascherare bene il suo nascosto sentire. Sceglie di mascherarlo sotto una maschera di efficienza ….il contrario di quella mancanza (di efficienza) che Buio non perde occasione per biasimare con ferocia. Sta per verbiare di esser pronta ad iniziare, quando l’arrivo del maestro delle ombre la frena. La frena il suo modo si guardarla intensamente quasi a volerle scavare dentro, sino ai più reconditi pensieri. Regge lo sguardo, quello sguardo che un tempo la faceva tremare….E senza abbassare gli occhi si costringe a favellare: “Equilibrium, maestro. Ho chiesto a Nibbio se ha tempo per allenarmi.” La voce resta ferma e pacata.

KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // Ombra ... Un moto di piacere si disegnerebbe sul candido viso, riconoscendo il giovane Maestro. Un semplice *Equilibrium* gli viene rivolto. Ma è la Sorella che la preoccupa. Quel qualcosa che serpeggia al di sotto degli atteggiamenti e della voce. Si staccano le smeraldine dalla scura figura di Ombra, ricercando quella della mediterranea. Si posano sul suo volto, cercando di decifrare ciò che non riesce ad identificare. Nata il cambiamento, ora non abbassa lo sguardo, dinanzi a chi le è superiore di grado. Questo la porta a sorridere ancora, annuendo tra se. Forse è solo una maggior fiducia in se stessa, quella che anima ora la giovane. Rimane appoggiata all'arco, in attesa di vedere se il Maestro ha qualcosa da dire.

YOROITSU [c.r./area addestrativa] Il viso è ancora disteso in una tranquilla espressione. il guardo dunque volge verso Nibbio mentre il verbo ad astrea è rivolto ''Bè è una buona tiratrice, hai fatto una buona scelta'' solo ora il verbo a nibbio vien rivolto ancora pacato ''Dovreste eseguire un compito se vi è possibile, andate al tempio chiedete se una sacerdotessa può passare del tempo con noi in foresta, questa storia dei mostri deve finire, ora sputano anche robba che quaglia le vesti'' leggera pausa per sbuffare appena e dire ''Se verrà una di loro sarà nostra ospite e specificate che potrà avere tutto ciò che vuole per i propri riti o le proprie cose, scortatela e che non le succeda nulla, se non può andrò io da loro'' le osserva ora entrambe come a cercar di vedere se tutto gli è chiaro per poi dire ''Potete farlo anche domani, non è necessario adesso, continuate quello che facevate''

ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] E’ diventata una mendace….questo è diventata la zingarella che voleva il bene di tutti , specie delle creature più indifese. Non ha importanza ciò che era ma quello che ora ella è divenuta. Prosegue la recita. Distoglie le cilestrine dal Maestro e osserva Nibbio, cerca di capire cosa ella stia pensando, mentre la consorella mantiene lo sguardo su di lei. Il Maestro parla….autorevole la sua voce. Forse non doveva fissarlo impunemente. Si aspetta una sgridata, come sempre….me la sgridata non arriva, anzi il maestro parla di altro. …Di Sacerdotesse…La parola provoca il lei un’ondata di ricordi….un ondata che per un istante teme possa travolgere la sua maschera. Un’inspirazione per ritrovare il controllo, inspirazione che potrebbe sembrare una preparazione alla prova di addestramento e di nuovo favella in tono deferente e rispettoso: “Può quindi continuare l’allenamento?”

KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // Si piegano in modo ironico le labbra, almenofinchè il Maesto non spiega loro ciò che vuole. Si chiudono gli occhi, il capo si abbassa per un attimo. Le torna subitaneo alla memoria il messaggio di Vento in bacheca ... Luce.... Deglutise, prima di rialzare lo sguaro a fissare i due. Solo un momento, è durato il tutto, ma tanto basta. Cercherebbe di far tornare la freddezza nel proprio sguardo, annuendo alla fine del piccolo discorso di Ombra. Per un istante ha scordato la consorella, ed i suoi dubbi sul suo atteggiamento. Ancora silente, aspetta di vedere se vi sono altre consegne, per le due Ranger, o se, come ha chiesto Astrea, potranno tornare ai loro compiti.

YOROITSU [c.r./area addestrativa] ascolta le parole di astrea aggrotta la fonte a tutta quella deferenza, la mancina si alza e va a carezzarle giocoso il capo scombinandole i capelli ''Ei... non mordo mica... '' direbbe con tono allegro raro da vedere sull'ombra in maniera sincera. indi fa la faccia come pensosa ''almeno non sempre... non oggi và!'' strizzandole il dx occhio lasciando che la mano torni lungo i fianchi ''Vi crea problemi se mi alleno anche io, mi metterò abbastanza distante da non intralciarvi. se però vi distrae ulteriore presenza mi sposto altrove'' indi aspettterebbe risposta dalle due

ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] Ora ha le emozioni pienamente sotto controllo. il suo cervello ha ripreso a funzionare con la dovuta freddezza. Per ora ritiene che la cosa migliore sia restare in silenzio in attesa come si richiede ad una recluta. …e lei attende….osservando le eleganti movenza di Nibbio..la sua sicurezza. Il tarlo dell’invidia dentro di lei lavora, ma il volto esprime solo fiduciosa e paziente attesa. Il gesto del Maestro di nuovo la confonde. Che hanno fatto oggi i ranger che sono così carini? Han forse letto nei suoi pansieri? Hanno letto il suo covato livore? Eppure ha cercato di simularlo bene. Ne è quasi certa . Resta la teatrale maschera di falsa serenità nel volto della perlustratrice. Favella con tono tranquillo: “Sarebbe anzi un onore poter godere della vostra presenza� Enfatizza l’accento mediterraneo perchè il suo eloqui appaia più naturale e sciolto, quasi un confidente dialetto. in lei che è si sente ormai un’estranea.

KI_IARA // Campo ranger - zona addestramento // E' come gettare terra su un fuoco ... Spegni le fiamme, ma sotto le braci covano ancora. Sente Lo sguardo di Piuma su di se, come spesso ha fatto ad ogni loro incontro. Con una piccola spinta si stacca dal comodo appoggio, facendo scivolare la mancina sul flettente, arrivando al centro dell'arma. Non si stacca l'attenzione dalla ragazza ma le parole son rivolte al Maestro *E' sempre un piacere, allenarsi con te* Quindi un gesto fa alla perlustratrice, non prima di aver chiesto silente conferma a Yoro *Una ventina di metri, scegli il bersaglio che preferisci ...* Quindi veloce occhia a Ombra, interrogativa, come a chiedere se deve tirare anche lei, insieme alla consorella.

YOROITSU [c.r./volto coperto] ascolta ancora la giovane consorella sorride appena ''Non darmi del voi ho solo ventisei anni, mi sento vecchio'' strizzandole nuovamente l'occhio capisce lo sguardo di nibbio e sorride ''Oggi la maestra sei tu decidi tu'' indi prenderebbe a muovere passo verso la rastrelliera lascerebbe calzari e casacca, come sempre quando si allena, piedi nudi e torso nudo, scoperte son le cicatrici che perta ti taglio e frusta sul torace. la dritta prende dunque l'arco, la mancina 3 frecce, disinvolti e silenziosi i movimenti quasi come se il piede non toccasse il suolo, nero spettro lo stendardo delle Ombre della foresta muove per portarsi a 20mt da un bersaglio diverso da quello della consorella.

ASTREA [campo ranger/zona esercitazioni] Lo sguardo si sposta dalla maestro alla consorella , poi torna al maestro con un’attenta espressione di attesa, pare pendere dalle vermiglia dei superiori. Il corpo è lì, ma la mente si muove in oscuri labirinti, persa nel ricordo di una vita perduta ….quella che avrebbe potuto essere … e nella rancorosa insoddisfazione che avvelena la sua esistenza presente. Il favellare della consorella la richiama al presente. Le rivolge un sorriso, voluto. “Sono pronta.Prontissima!”- favella e si appresta a prendere posizione. Lo sguardo corre, suo malgrado al corpo del maestro, corpo che porta le tracce di antiche sofferenze quello che le parrebbe più facile, e va a posizionarsi a 20 mt di distanza circa, almeno spera che lo siano 20 mt.

Ho omesso la parte dell'allenamento perchè non riguarda la skill richiesta

Spero possa andare bene. Grazie
Astrea@
00domenica 13 settembre 2009 21:05
//Salve
Avevo dimenticato di postare la role in cui tagliavo i capelli nel forum master. Ora l'ho fatto e il link è
freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=8791034

La descrizione dei capelli è ora: Neri e corti

Grazie
.delphinia.
00martedì 22 settembre 2009 16:45
Come ti ha spiegato il Prefetto non occorre che passi in approvazione qui il taglio di capelli, l'importante è che tu aggiorni la scheda del gioco e ce ne dai comunicazione, così che i master possano riscontrare che è valido tramite il link che hai postato.
Devo complimentarmi per come hai mosso il tuo pg cercando di giocare con la skill stessa che richiedi. Non è sempre facile riuscire a non cadere nel banale ruolando sotterfugio, ma credo che tu abbia trovato la chiave esatta per rendere la skill tua. Mi raccomando,mai nel banale, ma ricerca il metodo migliore e che renda un ottimo role per le skill.


Ho provato a ricercare ma mi è sfuggita oppure non è mai stato inserita la specifica di dove sei nata ( terre e loro ubicazione), posso dedurre in terre italiche dato la frequentazione di un monastero italiano ( almeno parebbe)ma devi darmi la sicurezza anche perchè devi censirti nel clan di appartenenza in maniera obbligatoria; inoltre manca l'allinemanto del pg. Inseriscimi i dati appresso a tale post così ch eio possa integrare la tua scheda qui. grazie.



Bg approvato

Caratteristiche fisiche presenti : il pg ora ha capelli neri e corti

ALLINEAMENTO: Neutrale puro
TERRA DI ORIGINE: Sicilia


Skill furtività liv 1 approvata
Skill empatia liv 1 approvata
Skill conoscenze naturali liv 1 approvata
Skill affinità naturali liv 1 approvata
Skill Sotterfugio liv I approvato




SCHEDA GIOCO AGGIORNATA
Astrea@
00mercoledì 23 settembre 2009 07:02
//Grazie di tutto!

ALLINEAMENTO: Neutrale puro
TERRA DI ORIGINE: Sicilia
CLAN : Mediterraneo (già censita) SKILL DI CLAN: Stoicismo liv 2

Astrea
(Miria)
00domenica 11 ottobre 2009 22:44
AIUTO PER IL RIPRISTINO PG
//Salve,
Anche questo mio pg è andato perso. E' come se non fosse mai esistito.
Se possibile vi chiedo di riattivarlo.
Anche questo pg non ha mai tenuto comportamenti scorretti nel gioco, in ogni modo sono sempre stati consoni alla skill che si cercava di ottenere.
Grazie
Ambrosya0
00lunedì 12 ottobre 2009 07:05
Devi scriverlo qui!

isoladiavalon.freeforumzone.leonardo.it/cartella.aspx?id...

Non possiamo farci niente noi, posta lì e aspetta che un admin o guardiano ti risponda...
Astrea@
00mercoledì 6 gennaio 2010 15:23
//salve,

Avendo superato i 15000 punti di karma, provo a chiedere l'approvazione della skill empatia liv 2 proponedo tre role

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9001851

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9010210

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9017291

Nella seconda role Niza, alias Astrea, riesce a scoprire le incongruenze nel comportamento di Craise,che vorrebbe farsi passare per nobile dama.

Grazie
Astrea@
00mercoledì 10 febbraio 2010 21:51
//Salve,
facendo i conti con attenzione, mi sono accorta che a 15000 di Karma posso provare a chiedere anche un'altra skill.
Provo a chiedere Volontà ferrea liv. 1 e per questo faccio riferimento a due role.

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9074925

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9084234

In entrambe Niza riesce a mantenere la concentrazione malgrado interventi esterni volti a distrarla.
Nella seconda role riesce anche a resistere alle arti diplomatiche di Valstaf: gli racconta i suoi ricordi, ma non si lascia convincere a svelare il suo segreto, quello delle amnesie relative al passato.
Grazie
mikyy=))
00lunedì 22 febbraio 2010 17:59
Per la skill empatia lvl.2 vorrei qualcosa di più pertinente, un role dove proprio cerchi di indagare profondamente sullo stato d'animo altrui, indi devi essere molto più descrittiva. L'altra skill è sufficiente.


Bg approvato

Skill furtività liv 1 approvata
Skill empatia liv 1 approvata
Skill conoscenze naturali liv 1 approvata
Skill affinità naturali liv 1 approvata
Skill Sotterfugio liv I approvato
Skill volontà ferra lvl.1 approvata


DESCRIZIONE FISICA: Presente
ALLINEAMENTO: Neutrale puro
TERRA DI ORIGINE: Sicilia - mediterranea -



Astrea@
00domenica 28 febbraio 2010 12:23
//salve,
Riprovo a chiedere la skill empatia livello 2, presentando due role:

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9119130

freeforumzone.leonardo.it/discussione.aspx?idd=9117187

Spero possa andare bene

Grazie
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