... ecomunque mi piacerebbe raccontarvi brevemente delle sensazioni che si provano correndo.
Innanzitutto bisogna avere delle motivazioni per cominciare a correre. Io ho cominciato per recuperare da un infortunio procuratomi sciando e poi ho continuato perchè volevo perdere peso.
Un motto che ho deciso di adottare, rubato da altri runner, e che uso come stile di vita è "Ho iniziato a correre per perdere peso ed ora voglio perdere peso per correre più forte"
Non è facilissimo da spiegare quale sia la molla che mi spinge a vestire tuta e scarpette da running al mattino molto presto d'estate (poco dopo che il sole è sorto) o la sera di rientro dal lavoro nelle fredde sere Autunno-Invernali.
Quello della corsa lunga è uno sport dove prima di tutto si compete con se stessi, non è uno sport di squadra dove le motivazioni altrui a volte influenzano o esaltano le proprie. Si è soli e si deve trovare dentro se stessi tutta la volontà e la determinazione.
Ogni volta e ripeto ogni volta che inizio una corsa specie quando fa molto freddo o quando fa molto caldo o quando è troppo presto o troppo tardi penso, ma chi me la fa fare?.
Per fortuna è un pensiero che dura solo il tempo di cominciare a muovere le gambe, iniziare a sentire muscoli, tendini e tutto il resto entrare in movimento. Ci si prefigge una meta e si lavora, si fatica oserei aggiungere per raggiungerla.
Parlavo di sfida verso se stessi, voglia di raggiungere e superare i propri limiti e credetemi io di limiti ne ho tanti, non ultimo un fisico non propriamente adatto per fare il runner. Ho sempre tenuto in considerazione questo limite ma non ho mai lasciato che questo potesse fermarmi o semplicemente condizionarmi.
Le sensazioni che si provano correndo e credetemi, meglio farlo da soli se non si sta partecipando ad una competizione, sono meravigliose. Si ascolta il proprio corpo, si misurano i piccoli dolori, i fastidi ma si prova anche la soddisfazione di rendersi conto corsa dopo corsa che le cose vanno sempre meglio.
Dalla frequenza del battito cardiaco che le prime volte ci fanno pensare che potremmo stramazzare da un momento all'altro, che si stabilizzano e riusciamo a tenere sotto controllo. Dalle distanze, sempre più lunghe, che si riescono a coprire in tempi sempre minori. Alla capacità involontaria di riuscire a sgomberare la testa da ogni pensiero per pensare solo a se stessi nell'arco di quell'ora in cui ci si estranea dal mondo.
Avevo iniziato due anni fa all'incirca che tornavo a casa dopo soli tre chilometri di corsetta che ero scoppiato con il volto paonazzo dallo sforzo. Oggi (un paio di mesi fa) sono riuscito, dopo tanto lavoro e dedizione, a reggere agevolmente i 21 chilometri di una mezza maratona senza mai fermarmi e senza arrivare a casa strisciando.
Mi sono messo in testa che parteciperò ad una maratona di 42Km. Magari accadrà tra 5 anni o tra 10 o magari non accadrà mai. Ma quello che sicuramente penso è che la felicità nel provare queste emozioni non si prova solo nel raggiungimento dell'obiettivo ma si prova quasi sempre lungo la strada che si percorre per ottenerlo.
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